La nuova Jeep Renegade in versione Trailhawk, quella più fuoristradistica

Arriva la Renegade, è tutta made in Italy
la prima Jeep che nasce fuori dagli Usa

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

BALOCCO - E poi dicono che il Sud è la palla al piede del Paese! La nuova Jeep Renegade, ovvero l’auto più importante del nuovo corso Fiat, prima italo-americana figlia di FCA (Fiat Chrysler Automobiles), nasce a Melfi, Basilicata, in uno stabilimento ristrutturato sul modello Pomigliano (Campania) che dovrà fare da modello di riferimento per i nuovi impianti che il gruppo aprirà nel resto del mondo. I piani produttivi e commerciali sono infatti internazionali: in futuro l’auto sarà costruita anche in Cina e Brasile e venduta sia in Europa sia negli Usa (sono oltre cento i mercati di destinazione), con il compito di aprire la strada ad un segmento tutto da scoprire. Quello degli Small Suv. Una rivoluzione o che cosa?


Le origini del progetto. La piccola Jeep ha almeno un paio di progenitrici illustri: la Willys MB del 1941, celebre per l’impiego militare e la partecipazione a innumerevoli film con gli alleati in primo piano, e la più recente Wrangler, ovvero la Jeep più vicina al concetto di moderna fuoristrada compatta, agile e facile da guidare, ancorché capace di affrontare qualsiasi terreno, anche il più impervio, magari con una cappottina in tela al posto del tetto, o addirittura capelli al vento. Differenza sostanziale, rispetto alle antenate, la modernità del progetto, che fa della neonata Jeeppina un vero punto di svolta nella storia della Fiat e della Chrysler. Mai il marchio italiano aveva prodotto un’auto di questo tipo, e mai gli americani avevano messo il loro know-how a disposizione di un progetto small, del tutto innovativo.

Due auto sulla linea di montaggio. I mercati diranno se l’operazione sarà premiata. Intanto tutto lascia pensare che siamo in presenza di una svolta epocale, che tra l’altro non riguarda una sola auto, ma due: la Jeep Renegade condivide infatti il pianale e buona parte della meccanica con la futura Fiat 500X, ovvero la versione a quattro porte e a trazione integrale della fortunata citycar lanciata dalla Fiat nel 2007. Le due vetture saranno prodotte nella stessa fabbrica di Melfi ad un ritmo che a regime consentirà di sfornare ben 1200 unità al giorno. Volendo, sarà possibile prolungare anche la produzione della Punto, visto che la fabbrica lucana (451.000 metri quadri e 5.941 dipendenti) ha un potenziale produttivo di 1.940 unità al giorno. Vuoi vedere che la ripresa dell’Italia dell’auto (e del lavoro) partirà proprio da qui?

Stile yankee, ma non solo. L’aspetto della Renegade è da vera Jeep: piccola sì, ma muscolosa, con il frontale subito riconoscibile grazie ai fari tondi e alla griglia con sette elementi verticali allineati; i parafanghi robusti, con i classici passaruota trapezoidali, la fiancata scolpita, le barre sul tetto, i cerchi di misura variabile da 16 a 18 pollici, l’altezza da terra tipica dei veicoli sport utility: la minima è di 20 cm, ma sulla versione Trailhawk (la pià adatta al fuoristrada estremo) raggiunge i 22 cm, assicurando il passaggio in guadi profondi fino a 48 cm.

Arredi nero-arancio. Gli interni sono in linea con l’immagine casual della carrozzeria: con un po’ di fantasia, lo stile degli arredi è stato definito Tek-Tonic, a sottolineare la combinazione tra eleganza e robustezza. Sicuramente non è un’auto priva di personalità, anzi, ma a dire il vero le finiture arancioni nei rivestimenti interni, molto americane, non è detto che piacciano a tutti anche in Europa.

Infotainment e comfort. Secondo le anticipazioni fornite dalla Casa, si profilano interessanti le dotazioni e gli equipaggiamenti previsti nella gamma, tutte figlie di un serio impegno sul fronte dell’aggiornamento tecnologico. Sarà dunque di serie su tutti gli allestimenti il sistema Uconnect, con display touchscreen da 5 pollici (6,5 a richiesta), con navigatore Bluetooth e vivavoce. Sulle versioni Limited e Traillawk (la più adatta al fuoristrada estremo) è previsto invece un display del quadro strumenti a visualizzazione multipla, a colori, 7 pollici, il più grande del segmento. Non manca il climatizzatore automatico bizona.

Sicurezza in primo piano. A protezione di guidatore e passeggeri sono previsti sei airbag di serie, il controllo elettronico di stabilità ESC integrato da un sistema antiribaltamento, un sistema di frenata assistita denominato Forword Collision Qarning Plus, l’avvisatore di uscita dalla corsia di marcia (Lane Sense Departure Warning Plus) e il display per il monitoraggio della pressione pneumatici. Per agevolare le manovre, non mancano i sensori di parcheggio posteriori e la telecamera ParkView, mentre dal 2015 sarà disponibile l’Adaptive Cruise Control.

Motori benzina e diesel. In Italia, dove la mini Jeep sarà in vendita nell’ultimo trimestre dell’anno, la gamma proporrà cinque combinazioni di propulsori a basso consumo, due delle quali abbinate alla sola trazione anteriore e al cambio manuale a 6 marce e munite di stop&start di serie: la prima adotta il MultiAir turbo benzina da 1,4 litri e 140 cv, l’altra il diesel MultiJet da 1,6 litri e 120 cv. Il motore MultiJet diesel da 2,0 litri 140 CV con Stop&Start e cambio manuale a 6 rapporti è abbinato invece alla trazione integrale 4x4. Lo stesso motore, ma con potenza elevata a 170 cv, è abbinato all’inedito cambio automatico a 9 rapporti (disponibile solo a richiesta sulla versione da 140 cv).

I vantaggi delle 9 marce. La nuova Renegade introduce dunque il primo cambio automatico a 9 rapporti della categoria. Abbinato al motore diesel MultiJet II da 2,0 litri, questo cambio dovrebbe assicurare un miglioramento dell’efficienza, e dunque una sensibile riduzione di consumi ed emissioni (per ora non ancora dichiarati), senza indebolire le prestazioni. Secondo la Casa, il supercambio automatico offre vantaggi anche “nell’aggressiva capacità di ripresa” e nella “erogazione fluida della potenza alle velocità autostradali”. La prova su strada consentirà di verificare. Intanto è fuor di dubbio che la nuova trasmissione completamente elettronica a 9 rapporti è provvista di mappatura “shift-on-the-fly”, ovvero con possibilità di selezione manuale AutoStick, a beneficio del piacere di guida e, in alcuni casi, probabilmente anche delle prestazioni e dei consumi. Ciò detto, la versione 4x4 con trasmissione automatica a 9 marce può raggiungere un peso di 1500 kg, contro i 1320 delle versioni 4x2 con cambio manuale a 6 marce. Non proprio una libellula, dunque, ma sarebbe andata peggio se non fosse stato utilizzato il magnesio per la robusta traversa del sottoplacia e l’alluminio per il cofano motore.

Active Drive e Active Drive Low. La nuova Renegade presenta due nuove configurazioni a quattro ruote motrici. Angoli di attacco e di uscita al top di gamma e due sistemi 4x4, denominati Jeep Active Drive e Jeep Active Drive Low. Quest'ultimo, grazie a una specifica mappatura dei rapporti del cambio e alla combinazione con la funzione Hill Descent Control e Low, offre – secondo le anticipazioni del costruttore – “la leggendaria capacità offroad del marchio Jeep” e un comportamento in fuoristrada “in grado di collocare la Renegade al top della sua categoria”.

Quattro possibilità di scelta. I due sistemi sono dotati della tecnologia di controllo Jeep Selec-Terrain con 4 impostazioni (5 per il modello Trailhawk, che oltre alle modalità Auto, Snow, Sand e Mud, presenta la modalità Rock). A supporto delle capacità di trazione, anche le sospensioni a ruote indipendenti, in grado di offrire un’articolazione massima delle ruote pari a 205 mm e un’altezza da terra che sul modello Trailwalk raggiunge i 210 mm. Jeep Renegade è inoltre il primo Small Suv ad essere dotato di un modulo di disconnessione dell’assale posteriore che riduce le perdite di energia quando non è necessario utilizzare la modalità 4x4. La disconnessione consente di passare in modo fluido dalla trazione 4x2 a quella 4x4, assicurando quindi la gestione permanente della coppia senza intervento del conducente.

Vendite da ottobre. La nuova Jeep Renegade sarà disponibile da ottobre, con prezzi compresi tra 23.500 e 32.800 euro. Nella fase di lancio verrà proposta una versione speciale a tiratura limitata, denominata Opening Edition, che al prezzo di 28.000 euro offrirà dotazioni di serie particolarmente ricche. Tra queste, la verniciatura bicolore, i cerchi in lega da 18”, gli interni in pelle, il sistema Uconnect con navigatore e schermo da 6,5 pollici e mappe tridimensionali. Su questa versione speciale, il motore base è il 1600 Multijet da 120 cv abbinato al cambio manuale a 6 marce e alla sola trazione anteriore. Con un sovrapprezzo di 2.800 euro (30.800 in tutto) è possibile ottenere una Opening Edition con motore 2.0 litri Multijet da 140 cv e trazione integrale. Anche in questo caso, però, il cambio è il manuale a 6 marce e non l’automatico a 9.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 10 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2016 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA