La Ferrari F12berlinetta monta un 12 cilindri anteriore in grado di sviluppare 740 cavalli

F12berlinetta, nuovo capolavoro Ferrari
La Rossa stradale più veloce della storia

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli, la prossima settimana sulla pista amica di Fiorano la Ferrari F12berlinetta mostrerà cosa è in grado di fare su strada. L’erede della 599, la 12 cilindri che si posiziona al vertice della linea super sportiva e quindi diventa anche il modello più potente e veloce dell’intera gamma. Ed essendo l’ultimo arrivato è pure la Ferrari stradale più performante di tutti i tempi.

La linea, firmata dal Centro Stile della Casa con la storica collaborazione della Pininfarina, è bellissima, il design esprime «una classicità innovativa». Muso importante, coda raccolta, la F12 è lunga 461 centimetri, larga 194 e alta appena 127. Perfetta l’integrazione fra l’eleganza delle forme e l’efficienza aerodinamica che raggiunge livelli (raddoppia rispetto al precedente modello) mai visti in precedenza. Nonostante il comfort e lo spazio offerto nell’abitacolo, la Rossa mostra gli artigli già da ferma. I quattro passaruota sono particolarmente muscolosi e i due dello stesso lato si raccordano con un’evidente onda che movimenta la fiancata. Le simulazioni di fluidodinamica al computer e le numerose giornate in galleria del vento hanno permesso di centrare obiettivi ambiziosi: il carico verticale aumenta del 76%, raggiungendo 123 chili a 200 km/h.

Per la prima volta viene introdotta la soluzione Aero Bridge che sfrutta il cofano motore per generare deportanza, deviando i flussi dalla parte superiore dell’auto verso le fiancate, con notevoli vantaggi per il contenimento dei vortici generati dalle ruote. L’efficienza (ridurre i consumi e le emissioni senza penalizzare le prestazioni) è stata la vera linea guida degli ingegneri di Maranello: sulla F12 c’è l’Active Brake Cooling, cioè le prese d’aria dei freni si aprono solo quando necessario per non penalizzare l’aerodinamica. Bassissima quindi la resistenza all’avanzamento con il cx che scende sotto la storica barriera di 0,3 (0,299). I freni, in realtà, difficilmente avranno necessità di essere raffreddati poiché la belva monta l’impianto più avanzato in circolazione, il carboceramico di terza generazione che resiste a temperature elevatissime e ha l’incredibile durata della vita dell’auto (dischi e pasticche non dovrebbero mai essere sostituiti). Anche il resto della meccanica è di altissimo livello, dalle sospensioni magnetoreologiche Evoluzione a tutti i dispositivi elettronici di controllo della dinamica di marcia regolabili attraverso l’ormai famoso «manettino» (come le Formula 1) sul volante.

Migliorati anche il baricentro (sono posizionati più in basso plancia, sedili e l’intera catena cinematica) e la distribuzione dei pesi (il 54% è al retrotreno, percentuale ottimale per esaltare trazione e frenata). Le sospensioni hanno una nuova architettura che ha consentito di limitare al massimo gli ingombri posteriori. Grazie al lavoro del centro di eccellenza Scaglietti (il mitico Sergio Scaglietti è mancato lo scorso 20 novembre all’età di quasi 92 anni) per la lavorazione dei materiali leggeri, il telaio spaceframe e la scocca sono stati realizzati con 12 diverse leghe di alluminio assemblate fra loro con tecniche innovative. Il peso scende di 70 chili rispetto ala precedente coupé 12 cilindri (ora è a 1.525) con una rigidità torsionale aumentata del 20%. Con un peso così contenuto i 740 cavalli (118 cv/litro) del V12 consentono di avere un rapporto peso/potenza di appena 2,1 kg/cv.

Per una Ferrari, però, è proprio il motore la parte più entusiasmante. La V fra i cilindri è di 65 gradi, la cilindrata di 6.262 cc, la coppia massima arriva a 690 Nm, ma l’80% è disponibile durante tutto l’arco di utilizzo (da 2.500 a 8.700 giri). Il cambio a sette rapporti e doppia frizione posizionato sul retrotreno contribuisce ad esaltare le prestazioni.
La velocità massima supera i 340 km/h, i 100 km/h partendo da fermo si raggiungono in 3,1 secondi, i 200 km/h in 8,5 secondi, con emissioni e consumi che scendono del 30% (350 g/km di CO2, 15l/100km), stabilendo nuovi primati. Record anche il tempo sul giro sulla pista di Fiorano, mai nessuna vettura di serie aveva impiegato solo 1,23 secondi. Il prezzo? Qualche euro in più di 274 mila, compresa la manutenzione per sette anni.

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Venerdì 2 Marzo 2012 - Ultimo aggiornamento: 23-07-2012 21:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA