La linea molto dinamica ma sempre elegante della settima generazione d

Su il velo, ecco la Volkswagen Golf 7:
dinamismo e tecnologia rivoluzionaria

di Giampiero Bottino
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BERLINO - «Questa è la più bella, la migliore e la più ecologica Golf di sempre. Sono orgogllioso di lei e di tutti i nostri dipendenti. Perché quest'auto è la dimostrazione di ciò che può fare un team forte, motivato, professionale e soprattutto innamorato dall'automobile». Con Martin Winterkorn, presidente del gigante di Wolfsburg, ha concluso la fastosa cerimonia con cui, alla Neue Nationalgalerie di Berlino, capolavoro realizzato nel 1962 dall'architetto Mies van de Rohe, è stata finalmente svelata al mondo nel suo aspetto definitivo la settima generazione della Golf. Un'affermazione certo non priva di enfasi, ma sostanzialmente condivisibile.

Bellezza pulita.
Che la vettura sia bella, non si può negare. Le linee semplici e filanti, il nuovo look del frontale, la modifica delle proporzioni consentita dalla nuova piattaforma che ha permesso in spostare in avanti l'asse anteriore riducendo lo sbalzo (e favorendo l'abitabilità soprattutto posteriore) ha regalato aggressività ed eleganza: la nuova Golf ha una presenza su strada importante, non dovuta solo alle accresciute dimensioni, abbinate a un look sportivo che non dipende solo dall'altezza diminuita, di poco ma in maniera evidente. È l'architettura generale a trasmettere l'immediata sensazione di un'auto capace di dare grandi soddisfazioni agli appassionati della guida.

Occhio ai dettagli.
Nell'abitacolo ridisegnato e caratterizzato dagli strumenti principali rivolti verso il guidatore, si ha davvero impressionato l'attenzione maniacale riservata agli asssemblaggi e alle lavorazioni, volta ad esaltare l'alta qualità dei materiali. Le cuciture dei sedili sono di una perfezione assoluta, alcuni raffinati inserti a nido d'ape di probabile origine Audi la dicono lunga sulla volontà dei progettisti di realizzare una vettura con caratteristiche degne dei segmenti superiori e all'altezza delle concorrenti che si collocano nella fascia premium del mercato.

Anima verde.
Anche se, trattandosi di una presentazione statica che anticipa di oltre un mese l'avvio della commercializzazione, non sono stati forniti tutti i dettagli tecnici, è stato precisato che al debutto la vettura potrà contare su quattro motori (turbo a benzina 1.2 da 85 cv e 1.4 da 140 cv, turbodiesel 1.6 da 105 e 2.0 da 150 cv) capaci di abbinare le prestazioni brillanti all'elevato rispetto ambientale, grazie all'affinamento dei propulsori e alla presenza di serie di sistemi come lo start/stop e il recupero dell'energia in frenata. Una vocazione ecologica confermata dalla riduzione media dei consumi di tutta la gamma del 14% rispetto ala generazione precedente, con una punta del -23% nel caso dell'1.4 a benzina da 140 cv con l'innovativa tecnologia dei cilindri disattivabili (2 su 4) quando non servono.

Rivoluzione sottopelle.
Se nonostante i notevoli cambiamenti, dal punto di vista stilistico la Golf VII resta sempre inequivocabilmente una Golf, pur nelle proporzioni che ne accentuano il temperamento, s'inserisce sostanzialmente nel solco della continuità, sotto il vestito, al riparo da occhi indiscreti, si nasconde la rivoluzione che porta un nome (o meglio una sigla) preciso: MQB, acronimo di Modularer QuerBaukasten, ostica definizione tedesca che significa «Matrice modulare trasversale». Si tratta del nuovo pianale sul quale nei prossimi anni si baseranno non meno di 40 modelli di tutti i marchi del gruppo nei segmenti centrali del mercato B, C e D (cioè dalla Polo alla Passat), per un totale che potrebbe arrivare a realizzare sulla MQB fino a 4 milioni di vetture all'anno . Dopo aver debuttato con la nuova Audi A3, questa piattaforma flessibile - l'unico elemento fisso è la sezione compresa tra il montante anteriore e l'avantreno - che promette sostanziali risparmi nei costi e nei tempi (almeno il 30%) di produzione esordisce nella marca Volkswagen proprio con la settima generazione del suo modello di punta.

Equipaggiamenti top.
La Golf VII rappresenta una sorta di enciclopedia delle innumerevoli capacità della nuova piattaforma e dei motori benzina e diesel (e in prospettiva 2013 anche il propulsore elettrico) che sono stati opportunamente modificati per sfruttare tutti i vantaggi che la collocazione trasversale è in grado di garantire. È per esempio stato possibile trasferire alle vetture compatte oltre 20 innovazioni finora riservate ai modelli di stazza superiore nel campo della sicurezza, dell'assistenza alla guida - emblematico il nuovo sistema anti collisone multipla di serie, che frena automaticamente la vettura dopo il primo impatto per scongiurare il rischio del tamponamento a catena - e dell'infotainment, anch'esso improntato al principio di modularità che consente al cliente di scegliere tra molte funzionalità finora disponibili solo sulle top car. Particolarmente innovativi in questo campo i due display piu' grandi (5,8 e 8 pollici) dei tre disponibli. Sono infatti dotati di sensore di possimità che, appena un dito si avvicina al touuchscreen, commutano automaticamente dalla modalità di visualizzazione a quella di comando.

La leggerezza dell'essere.
Pur essendo più grande, più robusta e più ricca della Golf attuale, la «numero 7» pesa circa un quintale in meno. Un valore che riporta ai livelli della quarta generazione, quella prodotta dal 1997 al 2004. La cura dimagrante è stata portata a termine non solo alleggerendo con attenzione minuziosa ogni possibile componente, ma anche intervenendo con un cospicuo (e top secret come quello ancora più importante per la MQB) investimento per estendere all'intera vettura il processo di lavorazione a caldo delle lamiere - già introdotto in misura limitata sulla Golf VI - fino alla «soglia» delle presse: una tecnologia che ha richiesto anni per essere messa a punto e che potrà probabilmente dare un evidente vantaggio competitivo al gruppo di Wolfburg, visto che nel caso della Golf ha consentito di contenere il peso della carrozzeria in meno di 250 kg, con un vantaggio di almeno 22 chili rispetto alla più leggera delle concorrenti. Permettendo tra l'altro di arrivare a una precisione e fluidità nella connessiona tra le lamiere mai riscontrata in precedenza, neppure su vetture di ben altro prezzo. A questo proposito, il listino italiano sarà comunicato solo all'inizio di ottobre, quando comincerà la commercializzazione. Massimo Nordio, presidente di Volkswagen Group Italia, si limita per ora a dire che i prezzi della Golf VI non si discosteranno molto dai listini (quelli ufficiali, non quelli scontati per le promozioni che sempre accompagnano i modelli sulla soglia della pensione) della generazione attuale, partendo quindi da meno di 18.000 euro.

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Martedì 4 Settembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 31-01-2013 17:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA