Quali sono gli strumenti di bordo preferiti dai driver? Il navigatore spicca su tutto il resto e sembra ormai un optional irrinunciabile visto che è a bordo dell 80% dei veicoli), seguito a distanza dal bluetooth con il 65% delle preferenze e dai senso

Auto aziendali sempre più accessoriate: il navigatore è l'optional più richiesto

di Samuele Pifferi
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ROMA - Un dato di fatto inconfutabile è che negli ultimi anni la telematica ha rafforzato il proprio ruolo strategico anche a bordo dei veicoli aziendali, sia con l’obiettivo di supportare e rendere più agevole e sicura la guida degli utilizzatori ma anche, contestualmente, migliorare la capacità del fleet manager di monitorare la propria flotta. Dunque, per capire come si evolve l’auto aziendale, in questo contesto ci sembra importante analizzare il tema degli equipaggiamenti più richiesti, più utili, più graditi. In sostanza quali sono gli strumenti di bordo preferiti dai driver?

Il navigatore spicca su tutto il resto e sembra ormai un optional irrinunciabile visto che è a bordo dell’80% dei veicoli), seguito a distanza dal bluetooth con il 65% delle preferenze e dai sensori di parcheggio (55%). Nell’elenco degli strumenti che semplificano la vita e facilitano l’uso dell’auto non mancano sistemi di sicurezza più o meno recentemente integrati sulle vetture in commercio, come il cruise control scelto dal 40% dei guidatori, i sistema di frenata d’emergenza (20%) o quelli di mantenimento corsia (10%). Una nicchia di driver sceglie anche il sistema di riconoscimento dei cartelli stradali (5%). Ovviamente è in forte crescita anche la connettività. Se la telematica, da una parte, contribuisce a migliorare e rendere più sicuri gli stili di guida, dall’altra parte facilita notevolmente il lavoro del fleet manager permettendogli di gestire al meglio il proprio parco auto.

Questi nuovi strumenti gli consentono di monitorare ed intervenire prontamente sugli indicatori chiave della performance della flotta, dalla scelta dell’auto, fino alle analisi e ai report statistici. Ormai il 40% delle grandi flotte dispone già di sistemi telematici di monitoraggio, in particolare per controllare online i consumi di carburante oppure per gestire i sinistri in modo rapido e semplificato. Sempre a proposito di dispositivi tecnologici è necessario prendere in considerazione altre due novità importanti: le black box e i sistemi antifurto hi-tech. Per oltre metà delle aziende italiane la scatola nera non è ancora una realtà, anche se una parte significativa di queste sembra fortemente orientata ad installarla sui propri veicoli, anche in virtù di un risparmio considerevole sotto il profilo assicurativo.

Più complesso il tema dei furti, che da sempre colpisce in modo significativo i veicoli aziendali (l’ANIASA stima un danno annuo pari a 57 milioni di euro per il solo noleggio), mediamente più nuovi, e in perfetto stato di manutenzione e dunque più appetibili per i trafficanti di vetture e pezzi di ricambio rubati. Nonostante la minaccia incombente, oggi non tutte le aziende decidono di combattere con strumenti ad hoc la piaga dei furti. Quelle più attente e lungimiranti però si stanno gradualmente dotando di strumenti hi-tech per contrastare efficacemente questo fenomeno. In particolare, il 61% delle flotte ha a bordo sistemi satellitari, mentre il 6% adotta antifurti con tecnologia in radio-frequenza. Il restante 33% si affida ancora a sistemi abbastanza obsoleti di tipo meccanici/elettronici come gli antifurti volumetrici.
 

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Mercoledì 27 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 04-05-2016 15:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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