Se in generale le auto a gasolio rappresentano la maggioranza dell'immatricolato, con una quota del 56,3% alla fine del primo trimestre 2016, nello specifico settore delle grandi flotte la percentuale di auto alimentate a gasolio raggiunge addirittura l'8

Le grandi flotte preferiscono il diesel con una quota che supera l'80%

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ROMA - Il mercato dell'auto, come è noto, è in poderosa crescita: il primo trimestre ha fatto registrare un incremento delle vendite del 20,8%, con 519.123 auto immatricolate, circa 90.000 in più rispetto ai primi tre mesi del 2015. Se le famiglie hanno ritrovato fiducia e capacità di spesa, anche le aziende sono sempre più interessate a rinnovare ed ampliare il parco auto.

E infatti crescono e si rinnovano a ritmo incalzante le flotte aziendali, si consolidano sempre più il leasing, i noleggi a lungo e breve termine, si diffonde la cultura dell'auto condivisa (car sharing) gestita da società ad hoc.
I canali del noleggio hanno dato una spinta significativa ai risultati del primo trimestre 2016 (+8,8%), contribuendo a restituire al mercato domestico una dimensione che non vedevamo dal 2010, quando erano ancora in vigore gli ultimi incentivi pubblici alla rottamazione.


Di rilievo anche l'andamento delle vendite a società, che nel trimestre hanno fatto registrare una crescita dei volumi dell'8,9%, schizzata nel solo mese di marzo al 20,5%. Una impennata spiegabile con l'introduzione del contributo del super-ammortamento concesso dal governo.


In questo scenario di ritrovato ottimismo, uno dei dati più sorprendenti riguarda il tipo di alimentazione scelto dagli acquirenti di auto appartenenti a grandi flotte: solo nell'ambito del noleggio (a breve e lungo termine) la quota di auto a gasolio registrata già alla fine del 2015 ha raggiunto il 74,3%, davanti alle auto a benzina (staccate a quota 22,4%), alle ibride (1,4%), e a quelle alimentate a gas (0,9 il Gpl, 0,7% il metano). Fanalino di coda le elettriche, ferme allo 0,2%.
Nelle grandi flotte, a inizio 2016 le alimentazioni eco-alternative (ibride ed elettriche) danno segnali di crescita, ma i motori a gasolio restano, ancora oggi, nettamente i preferiti. Nullo il temuto effetto “caso emissioni”, la crescita ha assunto i contorni del vero e proprio boom.


Se in generale le auto a gasolio rappresentano la maggioranza dell'immatricolato, con una quota del 56,3% alla fine del primo trimestre 2016, nello specifico settore delle grandi flotte la percentuale di auto alimentate a gasolio raggiunge addirittura l'81,6%. Un dato eclatante, che emerge da una ricerca sulle flotte aziendali 2016 promossa da Top Thousand, qualificato osservatorio sulla mobilità aziendale composto da manager di grandi società italiane e multinazionali.

Lo studio ha preso in esame una flotta campione di oltre 31.000 veicoli aziendali, appartenenti a parchi auto di grandi dimensioni. E alla fine è venuto fuori, come detto, che la grandissima maggioranza delle preferenze è riservata alle auto con motorizzazione diesel: evidentemente quelle che ancora oggi, a dispetto di tanti soloni, assicurano il miglior rapporto tra prestazioni/efficienza/costi d'acquisto e di gestione. Tutte voci abitualmente valutate come prioritarie per una corretta gestione aziendale.


È interessante notare, comunque, che se il gasolio resta il carburante preferito, davanti alla benzina, nelle grandi flotte sono in crescita anche le motorizzazioni alternative, ovvero le vetture ibride, che occupano una quota poco sopra il 9%, seguite dalle elettriche, attestate al 4,4%.
Dati che possono sorprendere, in quanto sul totale mercato italiano del primo trimestre 2016 le ibride sono sì cresciute rispetto al corrispondente periodo 2015, ma a stento sfiorano il 2% del totale, con 10.133 unità immatricolate; e addirittura in calo sono le elettriche, con 407 targhe in tre mesi, contro le 604 del primo trimestre 2015, e una quota inchiodata allo 0,1%. E allora, come è possibile che nel comparto “grandi flotte” i dati siano in così palese controtendenza? Semplice: perché sono proprio le aziende, in molti casi anche pubbliche, le maggiori acquirenti di auto ecologiche e ad emissioni zero. Un orientamento virtuoso, in sintonia con l'abitudine a rinnovare il parco auto aziendale ogni 48 mesi, che contribuisce alla progressiva riduzione della quantità media di CO2 immessa nell'aria (oggi attestata attorno ai 120 grammi/km).


Non trascurabile, infine, anche il dato sugli equipaggiamenti: le flotte dispongono per il 50% di auto dotate di navigatore, bluetooth e sensori di parcheggio, mentre oltre la metà delle aziende utilizza scatole nere, sistemi elettronici di monitoraggio del parco auto e dispositivi hi-tech per proteggersi dalla piaga dei furti.
 

  • condividi l'articolo
Giovedì 28 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 08-05-2016 20:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti