Massimo Nordio presidente dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere attive in Italia

Nordio (Presidente Unrae): «L'aiuto fiscale funziona bene, ora è necessario per tutte le auto»

di Giampiero Bottino
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ROMA - Dopo aver tirato la volata all'intero settore, tenendolo a galla nei momenti più bui della crisi, per l'auto aziendale sembra arrivato il momento di riprendere fiato. Anche se parlare di crisi è fuori luogo, non c'è dubbio che un rallentamento c'è stato, come testimonia il peso delle flotte che secondo il consueto e dettagliato resoconto statistico mensile dell'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere attive in Italia, ha chiuso il primo trimestre al 37% del mercato totale, rispetto al 41% abbondante registrato nel corrispondente periodo dell'anno scorso.

Proprio con il presidente dell'Unrae (nonché numero uno di Volkswagen Group Italia) abbiamo fatto il punto della situazione.  «Guardando i dati cumulati relativi ai primi tre mesi dell'anno, senz'altro più significativi di quelli che riguardano soltanto marzo, vediamo che tutti i canali di vendita continuano a crescere. Certamente come in una staffetta il canale dei privati ha preso in mano il testimone da quello del noleggio che l'anno scorso era stato quello che più aveva sostenuto la crescita, soprattutto nella prima parte dell'anno, grazie soprattutto al settore del breve termine che ha tratto i maggiori benefici dall'effetto Expo. Certo la spinta dei canali non privati è un po' diminuita nei primi tre mesi di quest'anno, ma non si può dire che abbiano smesso di crescere, come dimostra il cumulato di marzo del noleggio che registra un +8,8% per il noleggio in un mercato cresciuto del 21». Quindi nessuna retromarcia.

Semmai un rallentamento rispetto alla marcia trionfale dell'anno scorso. Esattamente. Un altro dato interessante è costituito dall'andamento delle vendite a società, non tanto per la crescita dell'8,9% nel trimestre, quanto per l'impennata registrata in marzo, con un +20,5% rispetto al dato di un anno fa sembra preannunciare l'avvio di una fase di elevato dinamismo. Si comincia a sentire l'effetto dei due provvedimenti presi all'interno della Legge di stabilità, e cioè l'innalzamento della soglia di deducibilità e il super ammortamento. Sono interventi che privilegiano soprattutto i veicoli commerciali e industriali, ma ne può beneficiare il canale delle società con effetti positivi sul mercato dell'auto. Possiamo aspettarci che la crescita continui nei prossimi mesi, almeno fino alla fine dell'anno, quando il super ammortamento arriverà a scadenza. L'Unrae lamenta da sempre il divario nel trattamento fiscale dell'auto aziendale rispetto al resto d'Europa.

Quali interventi potrebbero ridurlo? Sicuramente ne vedo due. Innanzitutto bisognerebbe valutare la possibilità di rendere strutturale il super ammortamento, prorogandolo almeno di un altro anno per evitare il solito effetto elastico, che produrrebbe una forte accelerazione fino alla fine dell'anno e poi un vuoto preoccupante all'inizio del 2017. L'altro punto è allineare la fiscalità dell'auto aziendale alla media europea, particolarmente per la quota di deducibilità che attualmente è al 20% e che dovrebbe essere al 40. Esiste nelle flotte una tendenza al downsizing paragonabile a quella che si verifica nelle vendite ai privati? La tendenza c'è, anche se per valutarla meglio bisogna entrare nel dettaglio dei sottosegmenti. Per esempio, è più accentuata nel noleggio a breve che nel lungo termine. In generale possiamo comunque dire che questa tendenza esiste sia per quanto riguarda la taglia delle vetture, sia in termini di motorizzazioni.

Ci sono novità per quanto riguarda le forme di acquisizione delle auto? Per esempio, adesso si parla molto del car sharing aziendale. Se si paragona l'auto all'aereo o al treno, esiste un parametro di valutazione della performance chiamato Kpi (Ky performance index) che per questi mezzi di trasporto è il fattore di riempimento. Traslando questo concetto all'automobile, l'omologo del fattore di riempimento è il tempo di utilizzo dell'auto. L'auto da ferma è inefficiente, quindi aumentandone il tasso di utilizzo si può fare un notevole passo avanti in direzione dell'efficacia e del contenimento dei costi. Quindi penso che i fenomeni di car sharing aziendale che si stanno sviluppando abbiano un notevole potenziale, anche perché oggi i sistemi digitali consentono di ottimizzare la gestione e la distribuzione delle vettura, sia nel car sharing privato sia in quello aziendale.
 

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Mercoledì 27 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 29-04-2016 12:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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