Un ladro d'auto

Furti auto renting, nel mirino delle bande: un fenomeno tricolore

di Sergio Troise
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ROMA - Le auto utilizzate per il noleggio a breve termine, quelle che vediamo allineate, come fosse un’esposizione, nei parcheggi degli aeroporti, rappresentano obiettivi irrinunciabili per le bande criminali. Che ne rubano almeno tre al giorno, per un totale di oltre 1.200 all’anno (1.240 nel 2015). Lo fanno non solo per rivenderle, ma soprattutto per alimentare il mercato clandestino dei ricambi: smontate pezzo per pezzo, producono infatti fatturati da capogiro, grazie ad una rete di complicità che si estende anche all’estero, soprattutto all’Est europeo e all’Africa.

Tra gli “effetti collaterali”, anche il rischio clonazione per le carte di credito, reso possibile dal furto dei navigatori satellitari, che contengono sofisticati microprocessori, molto potenti e veloci, utilizzati appunto per questo scopo. Più banale il furto delle gomme, anzi la sostituzione: sovente capita che l’auto venga restituita alla società di autonoleggio con quattro pneumatici usati al posto di quelli nuovi, con i quali era equipaggiata alla consegna. Fiat 500 e Panda sono le preferite dai ladri; a seguire la Ford Fiesta. Oltre alla facile commerciabilità, sono sempre seminuove e quasi sempre Euro 6. A Roma i ladri riservano particolari attenzioni alla Smart, mentre nel Nord, in particolare in Lombardia, le preferite dalle bande sono le auto di classe premium.

Anche se le più moderne tecnologie, sistemi satellitari e radiofrequenze in testa, consentono in molti casi di ritrovare l’auto nel giro di 48 ore (non sempre integra), secondo l’Aniasa (Associazione nazionale industria dell’autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria) il danno per le società che operano in Italia è stato, nel 2015, di 8,5 milioni di euro. Meno che nel 2014, ma pur sempre uno sproposito. Il fenomeno è diffuso in tutta Italia, ma 5 regioni - Campania, Puglia, Sicilia, Lazio e Lombardia – detengono il 90% dei casi. Il record è della Campania, con il 33% di furti, seguita da Puglia (26%), Sicilia (13%), Lazio (10%) e Lombardia (8%). In Campania la città più bersagliata è Napoli, con il 94% dei casi, come nel Lazio lo è Roma (stesso 94%) e in Lombardia Milano (90%). In Sicilia, 9 furti su 10 avvengono a Catania.

Da questo quadro indubbiamente negativo spunta comunque – vale la pena sottolinearlo – anche qualche spunto incoraggiante: nonostante la crescita della flotta di auto circolanti (109.000 veicoli, +5,7% sul 2014) e l’aumento dei giorni di noleggio (+8%), nel 2015 gli episodi criminali sono diminuiti del 7,7%. Ciò ha comportato anche una contrazione del danno economico subito dagli operatori: 8,5 milioni di euro contro gli 11 milioni del 2014 (-22,7%).
Ma si tratta di magra consolazione.

Il segretario generale di Aniasa, Giuseppe Benincasa, avverte infatti che nei primi cinque mesi del 2016 la situazione è peggiorata di nuovo, con un incremento dei furti del 13%. «E purtroppo - denuncia l’associazione di categoria - siamo maglia nera a livello europeo, anche perché in Italia il business criminale dei furti d’auto beneficia di un’evidente difficoltà delle istituzioni centrali e locali nel prevenire e contrastare il fenomeno». Un’accusa piuttosto esplicita, che non si limita a valutare i danni per le imprese, ma per il Paese. «I costi che tutto ciò comporta – spiega infatti l’Aniasa - stanno costringendo le aziende multinazionali e nazionali del noleggio a breve termine a valutare la permanenza in queste aree strategiche per l’offerta turistica dell’Italia, senza contare il problema d’immagine che si genera quando il furto avviene ai danni di un turista straniero».
 

 

 

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Giovedì 29 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 16:12 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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