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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Il momento magico di Fca: nel 2017 raddoppiati gli utili, dimezzato il debito

Risultati ottimi, target tutti centrati. Arrivano i conti Fca del 2017 e in parte spiegano la forte crescita del titolo dell’azienda lo scorso anno e in questo inizio di 2018. Ieri l’azione ha tenuto le posizioni chiudendo a 19,42 euro (-0,1%), ma durante le contrattazioni si è spinta oltre i 20 euro arrivando a sfiorare il +4%. Nello scorso esercizio l’utile è quasi raddoppiato (+93%) passando da 1,8 a 3,5 miliardi di euro, Ebit adjusted è cresciuto del 16% superando i 7 miliardi, il debito netto industriale si è quasi dimezzato scendendo da 4,6 a 2,4 miliardi. Stabili le vendite di veicoli a 4,7 milioni (20 mila unità in più rispetto al 2016) e stabili anche i ricavi a 111 miliardi con le attività industriali che hanno generato cassa per 1,6 miliardi al netto di investimenti per 8,7 miliardi.

La liquidità resta forte, oltre i 20 miliardi. Il margine del gruppo italo-americano arriva al 6,4% con tutti i settori in crescita e picchi del 7,9% per la region Nafta (il Nord America) e 13,8% per la Maserati. Bene anche il settore della componentistica (Marelli, Comau, Teksid) dove il margine è salito al 5,3%. Se Nafta continua a rappresentare la parte più consistente del business (66 miliardi di ricavi, oltre la metà del totale), Emea ha registrato la crescita più significativa con l’Ebit adjusted aumentato del 36% (a 735 milioni). In ripresa l’America Latina con i ricavi (+29%) tornati sopra gli 8 miliardi. Sergio Marchionne ha confermato tutti gli obiettivi del 2018 anno in cui si conclude l’attuale piano: ricavi netti circa 125 miliardi, Ebit adjusted più di 8,7 miliardi, utile netto a 5 miliardi e liquidità netta industriale di 4 miliardi.

«Lo scorporo della Magneti Marelli sarà portato in cda a febbraio», ha spiegato l’amministratore delegato di Fiat Chrysler, «questo passaggio sarà nel piano industriale fino al 2022 che illustreremo nell’investor day del primo giugno. No, quel giorno non verrà annunciato il mio successore, ma la persona che prenderà il mio posto sarà in quella stanza e avrà le capacità di attuare il lavoro che abbiamo previsto». Il ceo mostra soddisfazione per i risultati raggiunti e torna a parlare anche della mancata alleanza: «È il quarto anno di fila che registriamo utili nonostante dal gruppo sia uscita la Ferrari. Da quando abbiamo lanciato il piano che era stato accolto con scetticismo non abbiamo mancato un anno.

Ora resta un ultimo sforzo, i target del 2018 sono raggiungibili, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Il partner? Quando ci siamo proposti nessuno si è presentato all’invito, ora combattiamo tutti ad armi pari». La conclusione sulle opportunità messe sul piatto dalla riforma Trump (nel 2018 Fca potrebbe avere un risparmio fiscale di 800 milioni di euro) che Marchionne ha più volte detto di apprezzare: «Per rivedere al rialzo i target dobbiamo aspettare il terzo trimestre, solo allora vi diremo se gli obiettivi possono essere aggiornati».

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Domenica 28 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 11:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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