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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Marchionne non scherza, Fca si allea con Bmw e Intel per la guida autonoma

Fiat Chrysler resta sotto i riflettori ed i mercati continuano ad apprezzare il titolo del gigante italo-americano con sede in Olanda che ieri ha toccato il suo massimo storico (10,9 euro) trascinando nella corsa al rialzo anche le azioni Exor e Ferrari entrambe vicine ai loro rispettivi record. In realtà, la pista cinese si è un po’ raffreddata, ma è stata ufficialmente annunciata un’alleanza strategica altrettanto fondamentale poiché riguarda uno dei temi più caldi sul tavolo, l’argomento per il quale più sarebbe necessario un consolidamento visto che rappresenta il cuore della mobilità del futuro. Si tratta della guida autonoma, una strada senza ritorno imboccata da tempo dai costruttori più grandi e strutturati che hanno già effettuato investimenti ingenti. Un percorso sul quale Fca poteva essere un po’ in ritardo rendendo più stringente la necessità di un merger o di una partnership. In un comunicato congiunto è stato annunciato che il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha sottoscritto un “memorandum of undestanding” con Bmw e con Intel affinché Fca entri a far parte della piattaforma che vuole diventare leader mondiale nella tecnologia per lo sviluppo della guida autonoma. Della partita fa parte anche Mobileye, una società di Intel specializzatissima nell’argomento. Ogni partner contribuirà con i propri punti forza, le proprie risorse e le proprie capacità. L’ambizioso progetto già in essere, che ora si arricchisce della presenza di un costruttore con elevata capacità produttiva e quote di mercato rilevanti in “region” commercialmente molto significative, ha l’obiettivo di realizzare una piattaforma in grado di fornire guida autonoma di livello 3 già a breve per poi svilupparsi ai livelli 4 e 5, alle vetture completamente prive del posto guida, cioè del volante e dei pedali. Il gruppo Bmw e quello Intel, eccellenze assolute nei loro rispettivi campi, già lavorano insieme sul tema dal luglio dello scorso anno e ora con il boost di Fca vogliono ulteriormente accelerare tanto che invitano altri protagonisti a salire a bordo, sia fornitori di componenti che costruttori di veicoli. La finalità è sempre la stessa, quella sulla quale Sergio Marchionne ha puntato il dito più di tutti: allearsi per dividere i cospicui investimenti necessari per accompagnare la mobilità in una nuova era, molto più affascinante, sostenibile e sicura. E per far ciò ci sono due strade: fondersi o accordarsi per lavorare in comune in determinate direzioni. Il top manager italo-canadese, diventata momentaneamente complicata una rapida alleanza a tutto campo, non si è fatto trovare impreparato e ha spostato il cursore nella posizione B, togliendo il gigante che governa dalla poco comoda posizione di essere in ritardo in comparti considerati indispensabili. Intel e Bmw, da parte loro, attuano quello che era il programma: sono pronti ad imbarcare altri costruttori garantendo un alto livello di tecnologia per spalmare le innovazioni su quanti più veicoli possibili in modo da non dover puntare solo sul “premium prize” garantito dal prestigioso brand che griffa le vetture bavaresi per poter competere con colossi in grado di produrre da soli circa 10 milioni di veicoli l’anno (sono già cinque: Volkswagen, Toyota, General Motors, l’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi e i coreani di Hyundai-Kia). Va da sé che ognuno poi utilizzerà la tecnologia della piattaforma condivisa declinandola sulle esigenze delle rispettive vetture. «Per migliorare la tecnologia di guida autonoma è fondamentale dar vita a partnership tra produttori di autoveicoli e fornitori di tecnologia e componenti - ha dichiarato Marchionne - l’adesione a questa collaborazione consentirà a Fca di beneficiare delle sinergie e delle economie di scala che sono possibili quando le aziende si alleano con una visione e un obiettivo comune».

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Domenica 20 Agosto 2017 - Ultimo aggiornamento: 15:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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