La nuova Honda NM4 Vultus

NM4, il nuovo Vultus della Honda:
antipasto della moto del futuro

di Antonino Pane
  • condividi l'articolo

TOKYO - «Volevamo realizzare qualcosa di speciale, non solo per il mondo delle due ruote, ma che fosse davvero unico in senso assoluto: un modello che toccasse le corde dell'animo umano come nient'altro aveva fatto finora».


Keita Mikura, capo progetto della nuova Honda NM4 Vultus è entusiasta del lavoro fatto: «Guidare questa moto ogni volta è un evento, un'esperienza speciale indimenticabile». Vultus, l'espressione della moto del futuro. E infatti la NM4 coniuga stile e tecnologia in versione avveniristica. L'avvolgente carenatura cela la rivoluzionaria meccanica della NC750. Il motore bicilindrico parallelo da 745 centimetri cubici ha la bancata inclinata in avanti, per liberare spazio in favore della migliore ergonomia e per abbassare il baricentro in modo da rendere la guida a velocita` ridotta ancora piu` facile.

E poi su una moto come la NM4 Vultus non poteva mancare il cambio sequenziale a doppia frizione Dct (Dual Clutch Transmission), che consente al pilota di scegliere tra le modalita` automatiche Drive (D) e Sport (S), oltre alla modalita` manuale con palette al manubrio. Le qualita` dinamiche - assicurano alla Honda - e la sicurezza di guida sono derivate dal rigido telaio in acciaio, dalla forcella telescopica con steli da 43 mm, dal monoammortizzatore posteriore con leveraggio progressivo Pro-Link, dai freni a disco di grande diametro con Abs di serie, e dalle ruote da 18 e 17 pollici con pneumatici ribassati di larga sezione. Pensate: sul posteriore è stato addirittura scelto un 200/50, per garantire trazione e grip assoluto oltre un look assolutamente grintoso.

Lo stile. La nuova Honda NM4 Vultus ha un aspetto imponente. La sezione trasversale anteriore misura 810 millimetri mentre la larghezza tra le estremita` degli specchi retrovisori e` pari a 933 millimetri. Bassa e lunga, dunque, con la sella ad appena 650 millimetri da terra. L'influenza di manga e anime e` evidente nella NM4 Vultus, sotto tutti i punti di vista, dagli spigoli piu` accentuati alle sue curve evocative, specialmente nel frontale, ampio e sfaccettato, dall’impatto estetico deciso. I vani portaoggetti sono ampi e numerosi, ricavati anteriormente all'interno della carenatura. Il vano sinistro, che si apre con la chiave di accensione, ha un volume di 1 litro ed è dotato di presa Ac da 12V, particolarmente utile per ricaricare i dispositivi mobili. Il vano destro ha un volume di 3 litri e si apre premendo un pulsante incassato di forma triangolare.

Quando non viene utilizzata, la sella del passeggero può essere ripiegata e bloccata in posizione verticale, diventando un comodo schienale per il pilota: per i tecnici Honda questa soluzione aiuta a sentirsi completamente inseriti nella moto in una posizione simile a quella dei piloti dei caccia militari. Lo schienale può essere regolato su 3 inclinazioni e può scorrere di 25 millimetri in senso longitudinale impostandolo su quattro posizioni diverse, per ottenere il massimo comfort in relazione alla propria corporatura. Altra diavoleria è la retroilluminazione del cruscotto completamente digitale: cambia colore in base alla modalità di guida selezionata. E così i colori aiutano a tenere sotto controllo la situazione: grigio in N (Neutral, folle), azzurro in D (Drive), fucsia in S (Sport) e rosso in Mt (Manual Transmission, manuale). I colori non vi piacciono? Nessun problema, in alternativa il pilota può scegliere tra altre cinque gamme di colore, per un totale di 25 tonalità diverse, in base alle proprie preferenze e, soprattutto, al proprio stato d’animo.

Il motore. Per una moto così, ci voleva un motore speciale. Ecco il compatto bicilindrico parallelo monoalbero a 8 valvole, raffreddato a liquido, da 745 cc. Si tratta di un propulsore che, stando ai dati forniti dalla Honda, offre una coppia notevole e ottima potenza a tutti i regimi, con consumi ridottissimi ed emissioni limitate. La potenza massima di 55 cavalli viene raggiunta a 6.250 giri al minuto, mentre la coppia massima è di ben 68 Nm ad appena 4.750 giri al minuto. Il motore è dotato di doppio contralbero di bilanciamento, una soluzione adottata per ridurre al minimo le vibrazioni ai regimi più elevati. Il sistema di alimentazione ad iniezione elettronica PGM-FI sfrutta un singolo corpo farfallato da 36 mm che agisce su condotti di aspirazione sdoppiati ricavati nella testata. Il catalizzatore ad alta efficienza è situato a valle dei condotti di scarico, in modo da raggiungere la temperatura di esercizio rapidamente dopo le partenze a freddo e rientrare con ampio margine nei limiti della normativa Euro3.

Il telaio. E’ una robusta architettura in acciaio con struttura a diamante e offre gli elevati livelli di rigidità richiesti per una moto di questo genere. La forcella telescopica da 43 mm prevede un’escursione di 125 mm mentre il monoammortizzatore fissato a un nuovo forcellone in alluminio con leveraggio Pro-Link, determina un’escursione di 100 mm, particolarmente fluida nella prima parte della sollecitazione, per il massimo del comfort. Il freno a disco anteriore a margherita da 320 mm con pinza a doppio pistoncino per offrire facilità di modulazione della forza frenante. Agisce in combinazione con il freno a disco posteriore da 240 mm con pinza a singolo pistoncino. Il sistema Abs a due canali evita il bloccaggio delle ruote su qualsiasi superficie, con particolare vantaggio sui fondi stradali scivolosi o bagnati.

  • condividi l'articolo
Domenica 25 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 17-03-2015 08:14 | © RIPRODUZIONE RISERVATA