La BMW Motorrad Vision Next 100

Via tuta e casco, con la BMW Vision Next 100 cadere a terra sarà un ricordo

di Giorgio Ursicino
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LOS ANGELES - Dopo i concept a quattro ruote Vision Next 100 di BMW, Mini e Rolls Royce è stata la divisione Motorrad di Monaco di Baviera a chiudere il cerchio, svelando in California un’idea ancora più rivoluzionaria. Una moto che, quando arriverà, cambierà completamente il modo di viaggiare, farà riscoprire sensazioni e sapori antichi recentemente sacrificati sull’imprescindibile altare della sicurezza.
 

 

La guida autonoma, si sa, promette grandi vantaggi e siamo certi li manterrà, ma è come una nuvola nera per chi non è ancora pronto a rinunciare al volante. Per un motociclista privarsi del timone sarebbe ancora più tosto; così BMW, che conosce a fondo gusti e aspettative dei propri clienti, ha ribaltato lo scenario trasformando quello che poteva sembrare un problema in una formidabile opportunità. Motorrad Vision Next 100 non ha il classico manubrio con gli snodi che gira la ruota anteriore, il concept sfoggia un telaio flexframe così avanzato che è in grado di deformarsi indirizzando le traiettorie a seconda delle indicazioni fornite da chi è in sella.

La digitalizzazione e i numerosi dispositivi di assistenza alla guida forniscono però al driver un’infinità di informazioni per muoversi in totale sicurezza e, se il pilota non recepisce, sono pronti a prendere i comandi per evitare cadute e incidenti.

Proprio per questo sarà possibile viaggiare come ai vecchi tempi, cioè senza casco e indumenti protettivi, attualmente indispensabili in caso di scivolata. Sulla Next 100 tutto è improntato al massimo comfort e le diavolerie elettroniche esaltano il rapporto fra uomo, macchina e natura, cioè il paesaggio che ci circonda e la totale connessione con tutti i dispositivi di abituale utilizzo. La tuta sarà sottile, fornirà informazioni sulla guida emettendo vibrazioni e terrà sotto controllo temperatura e battiti corporei per mettere a disposizione la migliore climatizzazione. Oltre all’innovazione e alla tradizione, uno dei valori più apprezzati del brand BMW è il design e gli stilisti guidati da Edgar Heinrich si sono dati parecchio da fare per conciliare la più avanzata delle tecnologia con un design che doveva necessariamente essere in linea con l’heritage del marchio.

Il telaio nero a triangolo ricorda quello della R32, il promo veicolo dell’azienda tedesca lanciato nel 1923; non c’è serbatoio perché l’alimentazione sarà zero emission (prevedibilmente elettrica), il blocco motore-cambio in alluminio lucidato è appeso e vanta due elementi che ricordano le testate di mitici bicilindrici boxer. Quando la moto è a riposo rientrano pronti ad uscire di nuovo dal guscio appena si accende il propulsore. Non c’è strumentazione, tutte le informazioni (molto più di quelle fornite dalle moto attuali) sono proiettate sulla speciale visiera che indossa chi guida, i comandi sono gestuali.

I pneumatici svolgono funzione ammortizzante e variano il profilo a secondo del tipo di fondo. La diavoleria che più fa la differenza, però, è l’“accompagnatore digitale”: Next 100 resta in piedi da sola, non cade mai, sia da fermo che in velocità. Ognuno può liberamente guidare in base alle proprie capacità, il supervisore è pronto ad entrare in azione solo se si va oltre i limiti.

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Lunedì 17 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 13:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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