Un esempio del dialogo tra diversi veicoli sperimentato da Bosch

Bosch e lo Scudo Digitale, la connessione tra auto e moto per ridurre gli incidenti

di Francesco Irace
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BOXBERG - Se per le auto si profila un futuro fatto di guida autonoma e zero emissioni, per le moto il discorso è un po' diverso, almeno per ora. Dell'elettrico si parla poco e ancor meno – per fortuna – del “pilota automatico”: d'altronde la moto è bella perché diverte alla guida, averne una che fa tutto da sola probabilmente avrebbe poco senso. Sarà però sempre più importante trovare soluzioni che possano far crescere la sicurezza dei fruitori delle due ruote, che sono tra gli utenti più deboli della strada. Pensate che i motociclisti sono 18 volte più a rischio di rimanere coinvolti in un incidente mortale rispetto agli automobilisti.

Così Bosch, sempre attenta alla sicurezza stradale, ha sviluppato (in collaborazione con i suoi partner Autotalks, Cohda Wireless e Ducati) una soluzione intelligente chiamata “Scudo Digitale” basata sulla connettività tra veicoli, che potrebbe evitare circa un terzo degli incidenti in moto. Come funziona? La connessione avviene attraverso lo standard WLAN pubblico (ITS G5), con tempi di trasmissione velocissimi e consente a ciascun guidatore, in un raggio di azione di diverse centinaia di metri, di accorgersi dell'avvicinamento di una moto molto prima che quest'ultima possa essere visibile. Un segnale sul cruscotto dell'auto (così come un avviso audio nel casco del motociclista, altra tecnologia pensata dal marchio Bosch) permetterebbe, insomma, all'automobilista di adottare una guida più prudente e difensiva.

«Facciamo in modo che moto e automobili dialoghino, creando uno scudo digitale di sicurezza per i motociclisti» ha dichiarato Dirk Hoheisel, membro del board of management di Bosch. «Grazie a sistemi di sicurezza come l’ABS e l’MSC (Motorcycle Stability Control), Bosch ha già reso la guida dei veicoli a due ruote notevolmente più sicura. Con la connettività dei motocicli porteremo la sicurezza al livello successivo». E non è difficile immaginare che una tale tecnologia possa essere estesa in futuro a tutto ciò che si muove su strada: dalle bici ai monopattini.
 

 

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Martedì 13 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 23-06-2017 10:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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