Gaspare Borsellino e Dario Pennica idatori di No Smog Mobility

No Smog Mobility, Palermo per due giorni capitale della mobilità sostenibile

di Sergio Troise
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PALERMO - Tema di attualità permanente, la mobilità sostenibile, ovvero ecologica e sicura, è stata al centro dell’attenzione per due giorni, in occasione della settima edizione di “No smog mobility”, evento svoltosi il 4 e 5 ottobre a Palermo, città in prima linea su questo fronte, come ha tenuto a ricordare anche il sindaco Leoluca Orlando, rammentando il successo del servizio di car sharing pubblico (aperto anche ai disabili) con 5000 utenti tesserati, 85 parcheggi dedicati, 160 auto, di cui 24 elettriche, 5 postazioni di ricarica più tre in arrivo, cui si sommano la riscoperta del tram e della bicicletta e l’introduzione delle ZTL .

“Un modo concreto per dimostrare ciò in cui crediamo – ha spiegato il primo cittadino di Palermo – e cioè che il valore di una città moderna, connessa e aperta all’innovazione, non si misura più con il numero e il valore dei palazzi storici, ma con la qualità della vita che sa offrire ai propri cittadini e a chi vi arriva da lontano”.

Organizzata dai giornalisti Gaspare Borsellino (Agenzia Italpress) e Dario Pennica (Sicilia Motori), la manifestazione ha richiamato nel capoluogo siciliano i rappresentanti di varie case automobilistiche, esperti di tecnologie applicate all’automotive (BOSCH) e fornitori di pneumatici (Assogomma), i quali hanno illustrato lo stato dell’arte della produzione e della ricerca, confrontandosi con esperti e docenti universitari e, soprattutto, con una foltissima platea di studenti, ritrovatisi prima nel Museo dei motori dell’Università palermitana, poi ammessi a test drive a bordo di auto ecologiche.

Nell’occasione sono stati assegnati i premi Green Prix, destinati alle case automobilistiche maggiormente distintesi nel campo della mobilità sostenibile. La giuria presieduta da Italo Cucci (direttore editoriale di Italpress) ha individuato 9 marche per le nomination (BMW, Citroen, Fiat, Ford, Mitsubishi, Nissan, Jaguar, Suzuki e Volvo). Alla fine, sono state premiate Jaguar e Volvo (ex aequo), Citroen e Ford.

Fortemente simbolico il premio: 30 alberi, che andranno a infoltire i 60 già piantati lo scorso anno all’interno del bosco di No Smog Mobility, un vero e proprio polmone verde nell’area antistante l’edificio 19 della cittadella universitaria di Palermo. Un riconoscimento speciale è stato inoltre assegnato al Corpo della Polizia Stradale per i 70 anni di attività al servizio della sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Il presidente di Jaguar Land Rover Italia, Daniele Maver (assente a Palermo), ha fatto pervenire agli organizzatori un messaggio per esprimere la propria soddisfazione: “Siamo orgogliosi di aver ottenuto un premio così innovativo in qualità di casa automobilistica che si distingue per i migliori progetti sul futuro dell’elettrificazione. A dimostrazione del nostro impegno a livello globale, a partire dal 2020 i nuovi modelli Jaguar Land Rover avranno tutti versioni elettrificate offrendo ai nostri clienti una possibilità di scelta ancora più ampia che comprenderà auto totalmente elettriche, ibride plug-in e semi ibride. Inoltre la Jaguar I-PACE, il nostro primo Suv completamente elettrico ad alte prestazioni sarà in vendita dal prossimo anno.”

Unica manifestazione di questo tipo organizzata nel Sud, No Smog Mobility ha fatto il punto su ciò che sta avvenendo o sta per avvenire nella mobilità, dai cambiamenti in atto nello stile di vita di tutti noi (vedi la diffusione del car sharing e la riscoperta della bicicletta) all’evoluzione dell’automobile, sempre più proiettata verso la propulsione elettrica e la guida autonoma. Temi di attualità, dal cui approfondimento è emerso che evoluzione e rivoluzione avanzano di pari passo e che l’industria automobilistica sta facendo passi da gigante, mentre in troppi casi la politica e le istituzioni, soprattutto in Italia, stanno ancora indietro nell’adeguarsi al mondo che cambia e accumulando ritardi gravi nell’aggiornamento delle normative e delle infrastrutture.

“La mobilità sostenibile dev’essere un obbligo per la case automobilistiche”. Lo ha detto Bob Lonardi, presente al forum palermitano in rappresentanza di Volvo Italia, ricordando che la Casa svedese (premiata ex aequo con Jaguar) è nella lista delle 124 aziende più etiche del mondo e che l’uomo è stato sempre al centro di ogni progetto dei suoi ingegneri. In questa ottica – è stato spiegato – Volvo va avanti sulla strada dell’elettrificazione (“dal 2019 avremo solo auto ibride, ibride plug-in o totalmente elettriche”) e della guida assistita, che per ora vuole essere soltanto di supporto al guidatore, mentre la prospettiva della guida totalmente autonoma è ancora lontana. “In attesa che arrivino leggi e regolamenti – ha tenuto comunque ad aggiungere il rappresentante della Casa svedese – Volvo ha già dichiarato che in caso d’incidente con il pilota automatico in funzione, la Casa si assume tutte le responsabilità del sinistro”.

In sintonia Marco Freschi (PSA), il quale ha ritirato il Green Prix 2017 per aver donato all’isola di Pantelleria una Citroen E-Mehari (la E sta per elettrica) facendone l’”auto ufficiale” dell’isola, ma ha tenuto a ricordare che in Italia mancano ancora troppe colonnine per la ricarica e che la roadmap per la diffusione della guida autonoma prevede che non si potrà diffondere prima del 2025/2030. E non certo per difficoltà legate alla tecnologia, tutt’altro. “I problemi sono due – ha spiegato il portavoce di PSA - l’arretratezza delle infrastrutture e delle normative persino in materia di omologazione e la resistenza degli automobilisti a riconoscere che la macchina può essere superiore all’uomo. Noi – ha aggiunto – con il progetto AVA (Autonomous Vehicle For All) ci siamo impegnati a dimostrare che la guida autonoma può essere facile e alla portata di tutti. Proprio per questo abbiamo messo al lavoro 230 tecnici e già percorso 125.000 km con il pilota automatico, destinando 180 prove a guidatori inesperti”.

Il rappresentante di Ford, Marco Alù, ha ricordato da parte sua lo straordinario investimento fatto dalla Casa euroamericana sull’addestramento dei giovani alla guida sicura. Un piano nato nel lontano 2003, quando negli Usa ci si rese conto che la principale causa di morte per giovani tra i 18 e i 25 anni erano gli incidenti stradali. Trasferito anche in Europa nel 2013, il piano denominato DSFL (Driving Skills For Life) ha coinvolto 23.000 giovani del Vecchio Continente, 2500 in Italia. “Organizziamo i corsi sia per giovani universitari sia per liceali” ha detto l’esponente di Ford Italia, sottolineando che si tratta di attività gratuite, che hanno l’unico scopo di contribuire a creare una generazione di automobilisti che abbiano a cuore la mobilità sostenibile.

Ma la responsabilità in auto è un concetto che coinvolge anche i consumi, il controllo delle emissioni, la connettività e l’automazione. “Priorità di una casa come BMW”, ha ricordato Alessandro Toffanin (ingegnere addetto alla comunicazione) sottolineando che la linea di prodotto contraddistinta dalla lettera “i” testimonia l’impegno nell’innovazione mentre in materia di guida autonoma la sperimentazione è avanzatissima e già entro il 2021 si potranno vedere risultati tangibili, con prodotti BMW disponibili sul mercato. “Lo sviluppo – ha osservato il rappresentante della Casa bavarese - non è un capriccio, ma un’esigenza legata ai tempi, motivata da fattori economici, culturali, dal concetto di libertà ribaltato”. Ciò detto, anche in casa BMW sanno bene che ci sarà un periodo di passaggio verso la guida autonoma e la diffusione dell’auto elettrica, e perciò rammentano che nel frattempo “non si deve demonizzare il motore termico che al momento rispetta la normativa Euro 6 riducendo la produzione di CO2 ai livelli richiesti”.

Più intransigente si è detto Damiano Frittitta di Nissan (la casa che al momento vende più auto elettriche nel mondo), il quale ha ricordato che “nonostante le direttive internazionali e l’impegno di 95 Paesi a ridurre la temperatura del pianeta, in Italia siamo ancora molto indietro, con 32 città che hanno superato per 38 giorni i limiti consentiti d’inquinamento, mentre le vendite di auto elettriche nel nostro Paese vanno ancora molto a rilento”. Il problema, come da tutti sottolineato, è legato alla mancanza di una adeguata rete di colonnine per la ricarica. “Eppure – ha notato l’esponente della casa giapponese – al di là del contributo all’ambiente, ci sono anche altre qualità che dovrebbero rendere appetibile per tutti il motore elettrico, prima fra tutte l’efficienza, che è del 90%, contro il 35% del motore termico, che può vantare oltre cento anni di sviluppo. A tutto ciò – ha concluso il rappresentante della Nissan – va aggiunto che il motore elettrico porta vantaggi anche in termini di costi di gestione, come dimostra il confronto con le auto alimentate da carburanti tradizionali, benzina, gasolio, GPL e gas metano”.

Il gas è tuttora il “cavallo di battaglia” di FCA nella guerra alle emissioni nocive. Lo ha ricordato Davide D’Amico, presente a No Smog Mobility in rappresentanza del gruppo italo-americano, sottolineando i meriti di un Made in Italy non sempre apprezzato per quanto merita. “Produciamo trenta modelli per sei marchi diversi, abbiamo l’orgoglio di aver inventato il common rail, di aver lanciato i motori Fire, Multijat, Multiair, che sono progetti tutti italiani; la Panda è l’auto con minori difetti al mondo e la fabbrica in cui viene costruita a Pomigliano è un modello di produttività ed efficienza; abbiamo appena stabilito i record del Nurburgring con Giulia e Stelvio e, sul fronte della ricerca e dell’innovazione non siamo certo indietro, come ha detto pochi giorni fa Marchionne” (l’amministratore delegato di FCA ha ammesso che prima o poi arriveremo tutti all’auto elettrica, perché il progressivo abbassamento della soglia di CO2 consentita ci costringerà a questa svolta e già dal 2021 scatteranno multe salate per chi non sarà in grado di adeguarsi, ma ha aggiunto che l’auto elettrica è un’arma a doppio taglio e che andrebbe valutato tutto il ciclo di vita di queste vetture, ndr).

Tra i partner della manifestazione palermitana si è segnalato anche il colosso Bosch, leader nel mondo per il contributo dato alla sicurezza e all’automazione. In proposito, il portavoce Gabriele Aimone Cat ha ricordato che “la connettività fa risparmiare 400.000 tonnellate di CO2”. Ma il contributo all’abbattimento delle emissioni nocive viene anche dalla giusta scelta e dal corretto uso dei pneumatici, come ha tenuto a ricordare Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, sottolineando quanto importante sia la capacità di ridurre l’attrito sull’asfalto per ridurre i consumi, e dunque le emissioni, senza per questo compromettere la dinamica di marcia.

 

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Lunedì 9 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 10-10-2017 11:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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