La societò leader nel noleggio a lungo termine ha elaborato un'offerta basata sulla black box che equipaggerà tutti i veicoli immatricolati nel 2016

Arval, quando in auto c'è la scatola nera gestire la flotta aziendale costa meno

di Gianpiero Bottino
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ROMA - Secondo Arval, la società del gruppo Bnp Paribas leader in Italia nel noleggio a lungo termine con 150.000 veicoli gestiti e un parco clienti di oltre 23.000 aziende di varie dimensioni, il futuro del settore sarà sempre più dipendente dalle tecnologie dell'informazione.

A questa convinzione si ispira Arval Active Link, la nuova offerta integrata ispirata a un approccio predittivo della telematica. Cioè alla possibilità di definire contratti, canoni e modalità di ottimizzazione nella gestione delle flotte basati non su considerazioni di tipo statistico, ma sulla conoscenza precisa e puntuale dell'effettivo utilizzo della vettura aziendale, dei percorsi effettuati, dei chilometri macinati, persino dello stile di guida del conducente.

Il cuore tecnologico del sistema è un hardware che ormai può essere considerato – data la sua larga diffusione e disponibilità – una commodity. Si tratta della “black box”, la scatola nera che rileva e registra tutti i dati relativi alla vettura e che già garantisce sensibili risparmi sui premi delle polizze ai clienti che accettano di installarla al momento di stipulare un'assicurazione. Un dispositivo che, già presente su oltre 17.000 veicoli Arval, dal primo gennaio equipaggerà di default tutti i veicoli – almeno 35.000, secondo una previsione conservativa – che la società immatricolerà nel 2016 per poi “girarli” ai clienti.

La grande novità della proposta – la cui messa a punto è stata affidata a una start up creata ad hoc a Parigi – è nel valore aggiunto attribuito alla black box dai pacchetti di servizi elaborati da Arval per sfruttarne appieno le potenzialità in base alle specifiche esigenze delle flotte. Uno strumento che da un lato aiuta il fleet manager a ottimizzare la gestione dei costi di utilizzo basandosi su dati reali, dall'altro stabilisce con il driver un contatto in tempo reale, utile sia ai fini delle scadenze relative agli interventi di manutenzione e assistenza, sia per incentivare – se del caso – un comportamento di guida più sicuro e coerente con la policy aziendale.

Il modello di business che fa di Arval un interlocutore unico in grado di fornire a costi più accessibili hardware, connettività e servizi prevede un modulo base – l'Arval Active Link – che offre tutti gli strumenti utili per verificare i consumi, incoraggiare una guida responsabile, essere immediatamente allertati in caso di frode, incidente o furto del veicolo, individuare con la geolocalizzazione la posizione del veicolo. Tutto quanto consente di parametrare il contratto sulle reali esigenze dell'impresa utilizzatrice. Una conoscenza minuziosa e tempestiva dei dati che possono ottimizzare l'uso delle flotte aziendali appare tanto più significativa se si considera che il 40% del Tco (Total cost of ownership, costo totale di possesso) dipende dal comportamento del driver, mentre il carburante incide per il 25% sul costo di una flotta.

Questa base può essere integrata da tre moduli aggiuntivi, disponibili singolarmente o combinabili a piacimento. Con Active Journey è possibile monitorare con precisione i percorsi dei veicoli, rilevandone spostamenti, chilometraggi e soste. Active Routing è destinato al monitoraggio dei veicoli in tempo reale, stimandone in anticipo tempi di percorrenza e orario d'arrivo. Active Sharing è studiato per ottimizzare l'uso dei veicoli in pool, quelle cioè assegnati a rotazione ai dipendenti in base alle specifiche esigenze lavorative.

Il costo del servizio – 3 euro all'anno per veicolo il modulo base, 2 euro/anno per veicolo ciascun modulo opzionale – comprende tra l'altro l'attribuzione degli strumenti necessari per consultare online, anche da tablet e smartphone, i dati elaborati da Arval e compatibili con la tipologia di contratto sottoscritto. Il driver, per esempio, qualora la prassi aziendale lo preveda, può visualizzare i percorsi effettuati, differenziandoli tra spostamenti privati e uso professionale della vettura.

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Mercoledì 6 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 07-07-2016 16:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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