Sergio Marchionne è amministratore delegato di Fiat e presidente di Chrysler e Fiat Industrial

Fiat, il Lingotto scopre l'America:
record di vendite in Usa e in Brasile

di Giorgio Ursicino
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ROMA - Incassata la consistente perdita sul mercato italiano, che in ogni caso è stata inferiore alla media, Fiat si gode l’America. Sia quella del Nord, dove Chrysler ha messo in cassaforte una crescita di oltre il 20%, sia quella del Sud, dove in Brasile ha rafforzato la leadership, stabilendo un nuovo record di vendite da quando, 36 anni fa, fu inaugurata la fabbrica brasiliana di Betim.
Che il Lingotto ritenga ormai fondamentale l’altra parte dell’Atlantico (rappresenta due terzi del fatturato totale) e abbia intenzione di accelerare il processo di integrazione con il gruppo di Auburn Hills, è confermato dall’offerta fatta ieri a Veba (il fondo amministrato dal sindacato americano Uaw) per esercitare l’opzione dell’ulteriore tranche del 3,3% di Chrysler.

Quando l’acquisto di questo pacchetto e di quello precedente
(anch’esso del 3,3%) chiesto all’inizio di luglio verranno perfezionati, la quota del Lingotto nell’azienda Usa sarà del 65,17%. Va detto che Fiat procede nel suo programma nonostante il Chanchery Court del Delaware non si sia ancora pronunciato (il verdetto dovrebbe arrivare a marzo) sul ricorso inoltrato dalla stessa Fiat il 26 settembre 2012. Il valore dei titoli Chrysler al momento di esercitare le varie opzioni deve essere stabilito da una procedura contenuta nel contratto stipulato il 10 giugno del 2009. Fiat il 3 luglio avrebbe offerto (non lo ha mai dichiarato ufficialmente) 139,7 milioni di dollari, Veba riteneva invece che la valutazione fosse quasi del triplo (342,9 milioni). Ieri il Lingotto ha precisato che l’importo netto da pagare per esercitare quell’opzione ai valori attuali è di 198 milioni di dollari.

I dati di vendita di dicembre e dell’intero 2012 confermano l’ottimo stato di salute di Chrysler Group che, su un mercato in crescita a doppia cifra, ha fatto decisamente meglio delle rivali General Motors (storicamente prima nella classifica delle vendite Usa) e Ford (il marchio più diffuso). Auburn Hills nell’ultimo mese ha aumentato le consegne del 10%, ma la crescita nei 12 mesi è stata del 21% rispetto a un già buono 2011. L’azienda ha immatricolato 1.651.787 veicoli, centrando il miglior risultato dal 2007. A questi vanno aggiunte le 243.845 unità (più 6%) vendute in Canada che porta il totale vicino a 2 milioni (del mercato domestico dell’area Nafta fa parte anche il Messico).

Risultati significativi negli States sono stati ottenuti da tutti i marchi del gruppo: Dodge, con 524.989 veicoli, ha fatto +19%, Jeep +13% (419.349), Chrysler +39% (307.967) Ram Truck +16% (300.928). La vera sorpresa è stata però la Fiat che, grazie alla 500 nelle sue varie versioni, ha messo a segno un +121% consegnando 43.772 vetture (nel 2011 erano state meno di 20 mila). La citycar del Lingotto prodotta in Messico ha quindi superato il target iniziale, poi rivisto in basso dallo stesso Marchionne, che prevedeva 50 mila consegne l’anno in Nord America (in Canada sono state 8.474).

Ancora più lusinghiere le performance in Brasile
dove Fiat ha consegnato 838.219 veicoli (l’11,1% in più), rafforzando una leadership che dura da 11 anni e stabilendo il nuovo record (nel 2010 le consegne erano state 760.495). La quota di un mercato arrivato oltre i 3,6 milioni di unità è salita al 23,1% dal 22% del 2011. Record anche per la produzione di Betim: 759 mila esemplari, il 12,5% in più dello scorso anno.

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Venerdì 4 Gennaio 2013 - Ultimo aggiornamento: 05-01-2013 17:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA