Sergio Marchionne amministratore delegato di Fiat e presidente di Chrysler

Fiat, scende l'utile della gestione ordinaria
Rivisti al ribasso i target 2013

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TORINO - Nel terzo trimestre del 2013 il gruppo Fiat ha registrato un utile della gestione ordinaria in calo a 816 milioni di euro, da 901 milioni un anno prima, e un utile netto in rialzo a 189 milioni (171 milioni un anno prima). Lo comunica la società.

Entrambe le cifre sono inferiori alle stime medie degli analisti, rispettivamente pari a 915 milioni e a 265 milioni. I ricavi netti del trimestre sono saliti dell'1,4% nominale, ma dell'8% a cambi costanti, a 20,7 miliardi con gli incrementi nell'area Nafta, Apac ed Emea che hanno compensato la contrazione in America Latina. Forte crescita in particolare per i marchi di lusso con Maserati che ha più che raddoppiato i ricavi.

L'indebitamento netto industriale è salito a 8,3 miliardi (6,7 miliardi alla fine del secondo trimestre) e la liquidità disponibile complessiva è scesa di 0,8 miliardi rispetto alla fine del secondo trimestre a 20,1 miliardi. Il gruppo Fiat ha rivisto i target 2013. Lo ha annunciato il Lingotto in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre.

Fiat prevede adesso nell'intero esercizio in corso ricavi di circa 88 miliardi di euro (da un intervallo tra 88 e 92 miliardi, corrispondente ad un intervallo tra 84 e 88 miliardi a cambi correnti), un utile della gestione ordinaria nell'intervallo tra 3,5 e 3,8 miliardi (da un intervallo tra 4,0 e 4,5 miliardi, corrispondente ad un intervallo tra 3,7 e 4,2 miliardi a cambi correnti), un utile netto tra 0,9 e 1,2 miliardi (da un intervallo tra 1,2 e 1,5 miliardi, corrispondente ad un intervallo tra uno e 1,3 miliardi a cambi correnti) e un indebitamento netto industriale nell'intervallo tra 7 e 7,5 miliardi (da circa 7 miliardi, che non includevano circa 0,2 miliardi di impatto negativo dovuto agli investimenti in partecipazioni del terzo trimestre al netto dell'effetto cambi).

Nei primi nove mesi il gruppo Fiat ha segnato un aumento dell'1% nominale dei ricavi a 62,8 miliardi di euro (+5% a parità di cambi) e un utile della gestione ordinaria in calo di 191 milioni a 2,46 miliardi legato per circa 140 milioni all'impatto negativo della variazione dei cambi di conversione. Lo comunica il Lingotto, precisando che l'utile prima delle imposte è sceso a 1,08 miliardi (da 1,18 miliardi un anno prima) e l'utile netto a 655 milioni (da 672 milioni).

Per Fiat esclusa Chrysler la perdita netta è pari a 729 milioni, in calo di 79 milioni rispetto allo stesso periodo 2012. L'indebitamento netto industriale al 30 settembre 2013 è salito a 8,3 miliardi (da 6,5 miliardi a fine 2012). L'assorbimento di Fiat, esclusa Chrysler, era pari a 2,1 miliardi, in miglioramento di 0,9 miliardi rispetto allo scorso anno. Chrysler ha ridotto il proprio debito netto industriale di 0,3 miliardi, con una diminuzione inferiore a quella registrata lo scorso anno, a seguito dell'andamento negativo del capitale di funzionamento legato principalmente allo stock della nuova Jeep Cherokee in attesa di consegna a fine trimestre. Nei primi nove mesi gli investimenti del gruppo si sono attestati a 5,3 miliardi, in linea con i primi nove mesi 2012), di cui 2,6 miliardi riferiti a Fiat esclusa Chrysler (2,1 miliardi nei primi nove mesi 2012).

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Mercoledì 30 Ottobre 2013 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2016 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA