La fabbrica VM di Cento (Ferrara) che produce i diesel anche per Maserati

Fiat, aderisce il 7% degli operai al primo
sciopero Fiom dopo le assunzioni di Melfi

di Diodato Pirone
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Il primo sciopero della Fiom indetto dopo l'annuncio delle mille assunzioni a Melfi si è svolto questa mattina nella fabbrica VM Motori di Cento, in Emilia.
Erano comandati a lavorare 320 dipendenti in straordinario. Secondo fonti dei sindacati che non hanno aderito allo sciopero avrebbero incrociato le braccia una ventina di dipendenti, pari al 7% della forza lavoro. Alla Vm la Fiom può contare su circa 250 iscritti su circa 1.200 dipendenti.

Lo sciopero della Fiom ha suscitato molte polemiche sulla stampa locale perché la VM all'inizio del mese ha assunto una sessantina di giovani, con contratto interinale, per far fronte alla fortissima domanda di Diesel V6 da 3.000 centimetri cubici che equipaggiano (con diverse versioni) le Maserati assemblate nello stabilimentio di Grugliasco ma soprattutto i giganteschi pick up Ram e le Jeep Grand Cherokee sfornate dagli stabilimenti americani di Warren e Jefferson North, nel Michigan.

Le sessanta assunzioni fanno parte di un pacchetto di 300 nuovi posti di lavoro che a inizio 2013 la VM (allora Fiat solo al 50%) si impegnò ad assorbire entro il 2015 in cambio di una riduzione delle pause in alcuni reparti da 63 a 52 minuti per ogni turno di lavoro. L'accordo fu sottoposto a referendum con tutti i sindacati, Fiom compresa, favorevoli all'intesa che vide però circa 200 operai votare "no".

Sull'onda del boom dell'export verso gli Stati Uniti, da allora alla VM sono state effettuate circa 230 assunzioni e la produzione dei motori è passata dai 54 mila pezzi del 2011 agli oltre 100 mila (per un fatturato di oltre 500 milioni) del 2014.

“L’azienda ha comunicato alle Rsa Fiom, in modo separato e postumo rispetto agli altri sindacati, la decisione di ricorrere agli straordinari comandati – ha spiegato Samuele Lodi, segretario della Fiom - Noi abbiamo proposto altri strumenti per affrontare le esigenze straordinarie che in certi periodi dell’anno si sono sempre verificate anche per problemi organizzativi, ma l’azienda non ha voluto recepire le nostre proposte e così abbiamo deciso per lo sciopero”.

Secondo Sandra Rizzo, segretario della Fim Cisl ferrarese, invece, lo sciopero della Fiom "non ha basi sindacali. Non solo nel contratto Fiat ma anche in quello Federmeccanica-Confindustria si prevede una quota di straordinario non concordato col sindacato. In VM poi si assume. La scarsa adesione all'iniziativa Fiom vuol dire che ha prevalso il buon senso perché la gente ha capito che dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. I lavoratori hanno fatto capire all'azienda che può contare su di loro. E poiché stiamo rinnovando il contratto questo messaggio, forte e chiaro, ora deve essere ascoltato da Fiat Chrysler".


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Sabato 17 Gennaio 2015 - Ultimo aggiornamento: 21:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA