Sergio Marchionne e John Elkann

Fiat-Chrysler, il cda approva la fusione
Nasce la Fca, la sede sarà in Olanda

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​Il cda Fiat ha approvato il progetto di fusione per la creazione di Fiat Chrysler Automobiles. Il progetto di fusione sarà sottoposto all'approvazione degli azionisti di Fiat in un'assemblea straordinaria che si svolgerà nel terzo trimestre, dopo il completamento dei richiesti passi societari e regolamentari. La data dovrebbe essere entro luglio, l'a.d. Sergio Marchionne ha detto che sarà resa nota la prossima settimana. Il cda Fiat ha approvato anche l'acquisizione dalla controllata Fiat Group Automobiles (Fga) dell'intera partecipazione in Fiat North America, la controllata che possiede Chrysler. Si tratta di un'operazione che ha l'obiettivo di semplificare la struttura societaria del gruppo.

In Olanda Sarà inoltre venduta a Fga la quota Fiat in Fiat Partecipazioni. La nuova società, costituita in Olanda, al completamento della fusione prenderà il nome di Fiat Chrysler Automobiles (Fca). Per effetto della fusione FCA diventerà la società holding del gruppo. L'approvazione di oggi è un ulteriore passo nel piano di riorganizzazione annunciato il 29 gennaio 2014 dopo l'acquisto da parte di Fiat della restante partecipazione in Chrysler Group. La riorganizzazione, che comprende il progetto di fusione, «ha lo scopo - spiega la nota - di dotare Fca di un profilo societario, di investimento e di mercato coerente con il nuovo assetto del gruppo risultante dalla piena integrazione di Fiat e Chrysler».

Le azioni Gli azionisti di Fiat riceveranno un'azione ordinaria Fca per ciascuna azione ordinaria Fiat da essi detenuta. Le azioni ordinarie Fca saranno quotate sul New York Stock Exchange (Nyse) e si prevede che siano quotate sul a Milano. Fca adotterà anche un meccanismo di voto speciale, concepito per favorire lo sviluppo e il continuo coinvolgimento di una base azionaria di lungo periodo, consentendo agli azionisti che partecipano alla fusione e ai nuovi azionisti che deterranno azioni Fca continuativamente per un periodo di tre anni di poter effettivamente esercitare due voti per ciascuna azione ordinaria di Fca che detengano. Il meccanismo di voto speciale è concepito per favorire una base di azionariato stabile e premiare l'investimento nel lungo periodo, favorendo l'impegno degli azionisti i cui obiettivi siano allineati con gli interessi strategici di lungo periodo del gruppo.

Il voto speciale Si prevede inoltre che il meccanismo di voto speciale dia al gruppo ulteriore flessibilità strategica. Gli azionisti di Fiat ante fusione deterranno una percentuale di azioni ordinarie Fca essenzialmente uguale a quella delle azioni ordinarie Fiat detenute prima della fusione (fatto salvo l'esercizio di diritti di recesso). L'emissione di azioni a voto speciale potrebbe avere un impatto sulla percentuale dei diritti di voto in Fca di uno specifico azionista, che dipenderà dalla misura in cui sia l'azionista in questione, sia gli altri azionisti si avvarranno del meccanismo di voto speciale. Un prospetto statunitense e un documento informativo italiano (ai fini dell'assemblea straordinaria di Fiat) saranno resi disponibili agli azionisti prima della votazione per l'approvazione del progetto di fusione.

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Domenica 15 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 17-06-2014 12:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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3 di 3 commenti presenti
2014-06-15 21:10:37
Senza parole Si può chiamare una società con un nome che si pronuncia F.I.C.A. ?
2014-06-16 07:58:24
non so perche\'..... ma questi due della foto non mi sono affatto simpatici. Leggo nei loro sguardi l\'ingordigia in persona.
2014-06-16 16:00:33
@ Un Canadese e un Francese..hanno Americanizzato la Fiat Quindi, la Fiat in Italia e\' di fatto un insieme di stabilimenti coloniali americani. Che in caso di difficolta\' finanziarie della Casa Madre Crysler, verrebbero ridimensionati. Questo lo avevo detto 3 anni fa\' quando scrissi..Marchionne il Canadese, portera\' via la Fiat del Francese..dal Paese. Chi ci perde? sicuramente i dipendenti ex Fiat che continueranno a prende stipendi da fame. E anche lo Stato, perche\' i ricavi andranno in parte all\'estero. Complice anche la crisi euro che ha ridotto i consumi automobilistici interni dell\'europa.