Exor: Elkann, valore Ferrari e Stellantis balza nel 2023, a luglio celebrazioni per 125 anni Fiat. L'EV del Cavallino fedele alla sua storia
Fiat, Panda ora è Pandina e scatena una rivoluzione. La vettura più amata dagli italiani darà vita ad una famiglia di modelli
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ROMA - La Fiat ha comunicato oggi alla Fiom che accetterà la nomina dei suoi rappresentanti sindacali aziendali a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Ma con un avvertimento: l'intervento legislativo «è ineludibile», una «condicio sine qua non per la continuità stessa dell'impegno industriale di Fiat in Italia». Parole pesanti che arrivano proprio nei giorni in cui cresce il pressing sugli investimenti a Mirafiori: il 30 settembre scade la cassa integrazione straordinaria e il futuro dello stabilimento è del tutto incerto, così come non sono chiare le prospettive di Cassino.
«In questo modo l'azienda - spiega il Lingotto - intende rispondere in maniera definitiva ad ogni ulteriore strumentale polemica in relazione all'applicazione della decisione della Suprema Corte. Peraltro questa fissa, come ovvio, un principio di carattere generale "la titolarità dei diritti di cui all'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori alle Organizzazioni sindacali che abbiano partecipato alle trattative per la sottoscrizione dei contratti applicati in azienda" la cui riferibilità alla Fiom nella concreta situazione Fiat è più che dubbia».
«La Fiom rientra in fabbrica dalla porta principale», ora Fiat «rimuova tutte le discriminazioni e si affronti il vero nodo: il futuro produttivo e occupazionale del Gruppo in Italia», commenta il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.
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