Fiat, via libera a nomina delegati Fiom Ma senza nuove regole via dall'Italia

Fiat, l'azienda dà il via libera
alla nomina dei delegati Fiom

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ROMA - La Fiat ha comunicato oggi alla Fiom che accetterà la nomina dei suoi rappresentanti sindacali aziendali a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Ma con un avvertimento: l'intervento legislativo «è ineludibile», una «condicio sine qua non per la continuità stessa dell'impegno industriale di Fiat in Italia». Parole pesanti che arrivano proprio nei giorni in cui cresce il pressing sugli investimenti a Mirafiori: il 30 settembre scade la cassa integrazione straordinaria e il futuro dello stabilimento è del tutto incerto, così come non sono chiare le prospettive di Cassino.

«In questo modo l'azienda - spiega il Lingotto - intende rispondere in maniera definitiva ad ogni ulteriore strumentale polemica in relazione all'applicazione della decisione della Suprema Corte. Peraltro questa fissa, come ovvio, un principio di carattere generale "la titolarità dei diritti di cui all'articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori alle Organizzazioni sindacali che abbiano partecipato alle trattative per la sottoscrizione dei contratti applicati in azienda" la cui riferibilità alla Fiom nella concreta situazione Fiat è più che dubbia».

«La Fiom rientra in fabbrica dalla porta principale», ora Fiat «rimuova tutte le discriminazioni e si affronti il vero nodo: il futuro produttivo e occupazionale del Gruppo in Italia», commenta il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.

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Lunedì 2 Settembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 03-09-2013 18:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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