La Jeep Renegade Limited

Fiat, a Melfi si lavora mezz'ora in più
al giorno ma aumenta la busta paga

di Diodato Pirone
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Dai prossimi giorni nella fabbrica Fiat di Melfi gli operai lavoreranno mezz’ora in più al giorno che sarà pagata come straordinario. In pratica la pausa mensa – che a Melfi si fa a fine turno ed è pagata come normale orario di lavoro – sarà “rinviata” di mezz’ora.


La novità è emersa dall’incontro svoltosi ieri fra la direzione aziendale e i sindacati (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri) firmatari del contratto Fiat che è diverso da quello di Confindustria. La mezz’ora giornaliera di maggior lavoro dovrebbe consentire la produzione di una cinquantina di vetture in più per sei giorni a settimana e garantirà un discreto aumento salariale ai lavoratori. Inoltre, le buste paga degli operai lieviteranno anche grazie ai tre sabati di straordinario concordati sempre ieri. Va sottolineato che l’aumento dell’orario del lavoro è provvisorio, in attesa che arrivino a regime gli effetti delle mille assunzioni annunciate ieri, 300 delle quali saranno effettive da lunedì. A regime, ma non si sa ancora da quando, a Melfi si lavorerà su 18 turni settimanali più alcune domeniche.

La vera notizia della riunione di ieri, comunque, la decisione di portare subito la produzione al massimo possibile ovvero a 400 vetture per turno fra Jeep Renegade e Fiat 500X cui si aggiungerà un numero imprecisato ma sempre alto (intorno a 500 pezzi al giorno) per la Fiat Punto che viene assemblata su una seconda linea di montaggio. L'impennata produttiva è necessaria per riempire in tempo le stive delle navi Grimaldi che, partendo dal porto di Salerno, porteranno le Renegade e le 500 in Nord America.

A memoria d’uomo in Fiat non si ricorda un aumento della produzione (gli addetti ai lavori la chiamano salita produttiva) di nuovi modelli così impressionante e veloce. Basti ricordare che il terzo turno a Melfi è ritornato meno di un mese fa e che sempre un mese si producevano solo 120 "pezzi" per turno.

Nessuno lo dice ad alta voce ma a molti appare evidente che una sola linea di produzione potrebbe non bastare per soddisfare la domanda di Jeep Renegade e 500X che, va ricordato, da Melfi partono per i concessionari di 100 paesi e soprattutto per il mercato americano che sta marciando a tutto vapore. Ma sciogliere questo strategico, se si presenterà, richiede tempi medi: si tratta di aspettare l’evoluzione della domanda internazionale.

Per ora a Melfi si lavorerà mezz’ora in più al giorno con una dimostrazione di flessibilità del lavoro molto significativa che potrebbe portare frutti importanti in futuro. Non solo per i lavoratori Fiat di Melfi ma per tutto il Mezzogiorno.

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Martedì 13 Gennaio 2015 - Ultimo aggiornamento: 16-01-2015 21:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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