Sergio Marchionne parla agli operai nello stabilimento Sevel di Atessa

Fiat, Marchionne: senza regole certe
stop investimenti in Italia.
Boldrini? Boicottaggio inaccettabile

  • condividi l'articolo

ROMA «Continuiamo a credere e a investire in Italia», ha detto l'ad Fiat Sergio Marchionne, nella presentazione, alla Sevel della val di Sangro, dei nuovi investimenti per la futura generazione del veicolo commerciale Ducato. «Ma senza regole certe - ha aggiunto - questo alla Sevel è l'ultimo investimento».

«Da Boldrini boicottaggio inaccettabile». «Non vogliamo mettere in discussione gli investimenti annunciati ma non possiamo accettare che comportamenti violenti e il boicottaggio del nostro impegno vengano considerati esercizio di diritti anche da parte di autorevoli istituzioni», ha aggiunto l'ad con un chiaro riferimento alle polemiche che hanno coinvolto la presidente della Camera laura Boldrini.

«Disposto a incontrare la Fiom». «Siamo più che disponibili ad incontrare la Fiom ma partendo dal dato acquisito che non possono essere messi in discussione gli accordi presi dalla maggioranza», ha sottolineato Marchionne. «Serve un piano di coesione nazionale per la ripresa economica», ha aggiunto.

Marchionne chiede un piano di coesione nazionale per la ripresa economica. L'amministratore delegato della Fiat ha dichiarato: «Tutti devono partecipare la politica, i sindacati, le imprese, le università, le associazioni di categoria. Tutti quanti, in ogni strato della società. Tutti dobbiamo lavorare a un grande progetto di rilancio, verso un obiettivo che non sia l'interesse di una o dell'altra parte ma quello più alto di ridare fiducia e prospettive all'Italia».

Elementi di incertezza dalla decisione della Consulta. «La Fiat, ha spiegato il numero uno di Fiat e Chrysler - non fa e non ha fatto altro che applicare la legge, in modo rigoroso. La Fiom è stata esclusa dalla possibilità di nominare rappresentanze sindacali in base a quella legge. La decisione della Corte Costituzionale ha ribaltato l'indirizzo che aveva espresso in numerose altre occasioni, sullo stesso tema, durante gli ultimi 17 anni nei quali è in vigore la presente forma dell'articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. Tra tutti i commenti sulla sentenza della Consulta non ho mai sentito dire che la Fiat ha applicato, con coerenza, una legge che adesso alla Fiom non piace più. Anzi, hanno messo noi sotto accusa, dicendo che abbiamo violato la Costituzione, mentre abbiamo solo rispettato una norma in vigore da 17 anni e voluta da chi ora la contesta».

«La Fiat - secondo l'amministratore delegato - ha compiuto scelte coraggiose e di rottura col passato semplicemente per garantire ai nostri stabilimenti quelle condizioni minime di competitività con i nostri concorrenti. Abbiamo sottoscritto un nuovo contratto di lavoro, concordato con la maggior parte dei sindacati e approvato dai nostri lavoratori. Mi rendo conto che quando si introduce un cambiamento non ci può aspettare un consenso unanime. Ma non si fanno gli interessi dei lavoratori difendendo un sistema di relazioni industriali che non è in grado di garantire che gli accordi stipulati vengano effettivamente applicati».

Oltre 700 milioni di investimenti in cinque anni. I 700 milioni di investimento, di cui 550 provenienti da fiat-chrysler e 150 da PSA, saranno effettuati nell'arco di cinque anni e includeranno l'inserimento di 60 robot di lastratura, il rinnovo di 25 sistemi di spruzzatura in verniciatura, un nuovo impianto di assemblaggio e la riorganizzazione logistica. Gli investimenti consentiranno una produzione più ampia. A oggi, sono oltre 4,5 milioni i veicoli prodotti nello stabilimento, che occupa oltre 6mila persone. La capacità produttiva è di circa 300mila veicoli all'anno su tre turni lavorativi per cinque giorni alla settimana.

Angeletti invita a proseguire gli investimenti. «Bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo e continuare a investire in italia anche quando non ci sono particolari certezze legislative». Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, al termine dell'incontro con l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in occasione della presentazione degli investimenti del Lingotto alla Sevel. «Abbiamo parlato degli stabilimenti di Cassino e Mirafiori - ha sottolineato Angeletti - gli ultimi due stabilimenti per i quali non ci sono ancora investimenti. La risposta di Marchionne non è stata molto diplomatica. Marchionne ha detto che sono stati fatti degli accordi e sulla base di questi gli investimenti e se ora ci dicono che gli accordi non vanno bene come facciamo a a investire?». Secondo Angeletti, «le certezze le devono dare il legislatore e i politici». All'incontro con Marchionne erano presenti anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, e dell'Ugl, Giovanni Centrella. Assente la Cgil e la Fiom, che non ha firmato accordi e contratto Fiat. «In tutto il mondo - ha osservato Angeletti - escluso in Italia, i rapporti industriali sono figli di accordi e contratti con i quali si assumo obblighi e diritti».

  • condividi l'articolo
Martedì 9 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 10-07-2013 20:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti