Il Nissan Kicks, nuovo prodotto globale del marchio spagnolo

Nissan, una crescita inarrestabile in tutte le aree geografiche

di Giorgio Ursicino
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PARIGI - Sono passati quasi vent’anni da quando l’allora presidente di Renault Louis Schweitzer inviò Carlos Ghosn in Giappone a guidare la neoalleata Nissan. E da allora molte cose sono cambiate nello scenario globale dell’auto e nella top ten della classifica mondiale delle vendite. Nel periodo, però, forse un solo grande costruttore ha raddoppiato le vendite, scuotendo il settore con svolte destinate a diventare epocali come il lancio dell’auto elettrica moderna e dell’ancor più rivoluzionaria “autonomous drive”. Ora a dirigere l’orchestra dei mercati ai piani alti di Yokohama c’è Daniele Schillaci e le vendite continuano a crescere, un’escalation che nell’ultimo anno fiscale (si è chiuso il 31 marzo) ha consentito a Nissan di superare per la prima volta un fatturato di 90 miliardi di euro (+7,2%) con un incremento dell’utile operativo del 34,6% (a 6 miliardi di euro, il 6,5% sui ricavi) e dell’utile netto del 14,5% (a 4 miliardi di euro) sfiorando i 5 milioni e mezzo di immatricolazioni (negli anni della crisi erano meno di 3 milioni).

Nei primi sei mesi del 2016 la produzione e le vendite sono aumentate ancora a differenza delle esportazioni dal Giappone. A livello globale le consegne sono salite dello 0,5% a 2.740.265; nei sei mesi le vendite in Giapponese sono diminuite del 14,4%, mentre quelle nel resto del mondo sono salite del 2,6% raggiungendo quota 2.460.421. Il mercato principale resta gli Stati Uniti (798.114 unità, +8,4%) davanti alla Cina (609.933, +3,8%). Il “resto del mondo” (tutti i mercati esclusi Nord America, Cina, Europa, Giappone e Russia) con 403.367 è in calo dell’8,3% e precede l’Europa (anche lei in calo del 3,2%) tornata nel semestre sotto le 400 mila unità (396.896). Bene il Messico (+12,7%) dove Nissan è leader del mercato e nel semestre ha consegnato 181.953 veicoli. L’andamento della produzione nei vari mercati e, soprattutto, nelle varie aree geografiche segue in parte quello delle vendite. Nel network industriale del costruttore di Yokohama il paese in testa alla classifica della produzione è la Cina con 592.033 unità (nel primo mercato del pianeta le tasse di importazione sugli autoveicoli sono molto elevate) che ha registrato una crescita a fine giugno del 7,9%. IL BOOM DEL MESSICO Seguono gli Stati Uniti con 516.922 esemplari prodotti (+7,9%) poiché negli Usa arrivano molti veicoli prodotti in Messico grazie agli accordi di libero scambio nell’area Nafta.

In Messico la produzione ha raggiunto le 430.440 unità con un incremento del 4%. Davanti al paese di lingua spagnola del Nord America c’è ancora per un soffio il Giappone dove gli stabilimenti Nissan hanno sfornato nel semestre 433.314 veicoli in calo però del 4,7%. In Europa va molto forte la Gran Bretagna con 263.922 Nissan prodotte (+7,5%) seguita dalla Spagna (63.116, +0,2%). Dei 2.700.038 (+4,7%) veicoli prodotti da Nissan da gennaio a giugno ben 2.266.724 (+6,7%) sono stati assemblati fuori dal Giappone. Le esportazioni continuano a scendere (da 265.981 a 239.263, -10%), mentre sono cresciute del 37,8% nei primi sei mesi quelle verso l’Europa (da 31.085 unità a 42.831). La Leaf resta il veicolo ad alimentazione elettrica più venduto del mondo con oltre 230 mila unità (Stati Uniti in testa con quasi 100 mila unità). I veicoli Nissan a batterie finora consegnati hanno percorso oltre 2,7 miliardi di chilometri consentendo di limitare di oltre 450 milioni di tonnellate le emissioni di CO2.
 

 

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Venerdì 25 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 13:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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