Il presidente del Volkswagen Group Martin Winterkorn in visita alla fabbrica russa di Kaluga

Il gruppo Volkswagen accelera ancora:
le vendite 2013 sfiorano i 10 milioni

di Giampiero Bottino
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WOLFSBURG - Procede in anticipo sui tempi previsti l'escalation del Gruppo Volkswagen, il cui piano decennale denominato «Mach 2018» aveva indicato tra i vari obiettivi quello di superare entro quella fatidica data il muro dei 10 milioni di unità vendute annualmente. L'ambizioso traguardo è già stato sfiorato alla fine del 2013, quando sono stati consegnati ai clienti di tutto il mondo 9,7 milioni di veicoli (e non solo automobili, visto che nel computo sono inclusi anche i circa 200.000 mezzi pesanti Man e Scania), in crescita del 5% rispetto ai 9,3 milioni con cui si era chiuso l'anno precedente.

La sfida. Per quanto riguarda l'anno appena iniziato, la previsione di Christian Klinger, membro del Board con competenza sulle vendite, si attenda un andamento analogo a quello del 2013, il che significherebbe peraltro superare quota 10 milioni con un anticipa di 4 anni. «Anche se la situazione in Europa sembra in via di stabilizzazione - ha detto Klinger - l'incertezza economica continuerà e noi ci troveremo ad affrontare delle sfide praticamente immutate».

L'eccezione. In effetti, proprio il Vecchio Continente ha fatto la faccia arcigna anche con il rampante gigante di Wolfsburg, costringendolo a una retromarcia, peraltro meno significativa rispetto ad altri rivali: i 3,65 milioni di auto consegnate equivalgono infatti a un arretramento dello 0,5% rispetto a un anno fa, ma con un'inattesa inversione dei ruolo: l'Europa Occidentale escluso il mercato domestico (la Germania ha chiuso con un -1,4% a 1,18 milioni) ha manifestato una sostanziale tenuta, mentre un calo più evidente (-0,7%) è stato registrato nei Paesi dell'area centrale e orientale e uno ancor più accentuato in Russia, dove le vendite sono diminuite del 4,6% a 303.200 unità.

Le soddisfazioni. A sostenere la crescita, e a confermare come la geografia dell'auto stia inesorabilmente cambiando, ha provveduto il resto del mondo, con il Nord America che ha acquistato 888.800 vetture (di cui 611.700 i soli USA) consuntivando un +5,6%. Poca roba, se confrontata al risultato della Cina che è ormai il primo mercato singolo del gruppo: i 3,27 milioni di unità vendute oltre la Grande Muraglia equivalgono a un probante +16,2% che ha trainato l'intera regione dell'Asia-Pacifico, cresciuta del 14,7% a 3,64 milioni.

Le delusioni. Del tutto opposto il risultato del Sud America, che ha confermato lo stato di malessere on un calo del 10,% a 908.000 unità, al traino soprattutto del Brasile, colosso in affanno dove la marca Volkswagen contende la storica leadership Fiat, dove l'arretramento è stato del 12,6%, da 780.200 a 682.200 unità consegnate. Un arretramento che trova degli imitatori due continenti e due oceani più in là: l'India ha registrato la frenata più pesante (-18,9%) anche se su valori assoluti ancora marginali, visto che le consegne totali hanno appena sfiorato le 93.000 unità.

Le regine. Passando dalle regioni ai brand, i due marchi leader del gruppo hanno condiviso dei segni abbondantemente positivi. Volkswagen ha chiuso con 5,93 milioni di vetture, facendo ovviamente la parte del leone e migliorando la performance del 2012 del 3,4%. Numeri assoluti ma tassi di crescita più elevati (+8,3% globale, ma +20,9 in Asia-Pacifico e +12,7 in Nord America) per Audi, che ha infranto la barriera, superandola di 8.000 unità, del milione e mezzo di vetture vendute nel mondo.

I generalisti. Insolito l'andamento della Skoda, che perde il 2 % (a 920.800 unità) nel mercato globale soprattutto a causa della frenata nella sua storica zona d'influenza, l'Europa centro-orientale dove il regresso è stato del 3,5%, ma migliora quasi nella stessa proporzione (+3,2%) in Europa occidentale. Iniezione d'ottimismo per la Seat, considerata un po' la grande malata del gruppo ma ora rivitalizzata dal ringiovanimento della gamma, che ha consegnato 335.000 vetture, mentre l'anno precedente si era fermata a 321.000: un incremento del 10,6% (che in Germania è stato addirittura doppio) tale da far sperare che la marca spagnola abbia finalmente trovato la sua strada.

Il lusso. A guidare la marcia delle marche che si collocano nella fascia più alta del mercato è ovviamente la Porsche, per la quale mancano però i riferimenti percentuali poiché la piena integrazione nel gruppo VW è avvenuta nell'agosto 2012, e questo non consente raffronti su base annua. Ma le 162.400 vetture consegnate rappresentano comunque un risultato di grande rilievo. Quasi 100.000 di queste vendite si sono equamente distribuite tra Nord America e Asia Pacifico. Salendo ancora di livello per entrare nell'Olimpo delle supercar, le 2121 Lamborghini vendute (di cui 1001 Aventador, record assoluto per i V12 della casa di Sant'Agata) mettono a verbale il terzo anno consecutivo di crescita per il brand bolognese. Ancora più impetuosa l'accelerazione di Bentley, che ha sfondato il muro delle 10.000 unità per un risultato migliorato del 19% rispetto alle 8.510 consegne del 2012.

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Mercoledì 22 Gennaio 2014 - Ultimo aggiornamento: 06-02-2014 07:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA