De Meo (Acea): «Cinesi avanti di una generazione sull'elettrico. Vantaggio europeo venuto meno, cambiamento mai visto in 100 anni»
Da Stellantis a Renault, ma anche VW e Ford oltre ai coreani: ora tutti scommettono forte sui furgoni elettrici
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Parigi - Prendendo spunto dai risultati recendi della COP21, ma anche dalla recente crisi dell'industria automobilistica relativa al dieselgate, Renault ha deciso di velocizzare il più possibile i progressi tecnologici nel campo delle emissioni per rafforzare ulteriormente l'impegno verso la protezione ambientale. In particolare, seguendo la strada avviata nel luglio 2015 con un programma di ricerca teso a migliorare le soluzioni di riduzione delle emissioni di NOx, la casa della Losanga ha deciso di mettere in campo un miglioramento delle performance dei sistemi antinquinamento EGR (ricircolo dei gas di scarico).
L'obiettivo di questo programma, che prevede un budget supplementare di 50 milioni di euro, è ridurre in modo significativo il divario tra emissioni reali ed emissioni regolamentate. Dal mese di luglio 2016, l'EGR migliorato sarà progressivamente integrato nelle auto in uscita dagli stabilimenti del gruppo. Parallelamente, in previsione delle future norme Euro6d, Renault porta avanti in collaborazione con Nissan, suo partner nell'Alleanza, il programma di investimenti nel settore della ricerca e sviluppo, per un importo di 1,2 miliardi di euro in cinque anni, per implementare la nuova generazione di motori, sempre più puliti e performanti; è stato deciso che anche tale programma subirà un'accelerazione.
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