Renegade, la prima Jeep made in Italy fa crollare la cassa integrazione a Melfi

Renegade, la prima Jeep made in Italy
fa crollare la cassa integrazione a Melfi

di Diodato Pirone
  • condividi l'articolo

Da martedì 9 dicembre lo stabilimento Fiat di Melfi in Basilicata incrementerà la produzione a più di 1.000 esemplari al giorno e su tre turni della prima Jeep "made in Italy", la Renegade.

Fra i 5.941 dipendenti dello stabilimento la quota di quelli in cassa integrazione scenderà al di sotto del 10% e quindi a circa 500 operai. La Fiat però intende prorogare fino al 30 agosto la possibilità di chiedere cassaintegrazione. Le due buone notizie e quella negativa sono emerse ieri mattina nel corso dell'incontro fra l'azienda e i sindacati che hanno firmato il contratto aziendale (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri). Nel pomeriggio si è svolto anche l'incontro fra Fiat e la Fiom lucana durante il quale, però, non si è entrati nel merito.


Secondo fonti sindacali la direzione aziendale della Sata, questo il nome della fabbrica Fiat di Melfi, ha sottolineato che le ore di cassa integrazione dello stabilimento sono diminuite del 60% nei mesi di ottobre e novembre 2014 rispetto allo stesso bimestre del 2013. Tutto lascia credere che il crollo della Cig sarà ancora più forte a dicembre grazie al richiamo di gran parte del personale che consentirà alla nuova linea di montaggio della Renegade di portarsi quasi al massimo delle possibilità di produzione.

Resta da capire cosa succederà alla vecchia linea di montaggio parallela della Punto, modello per il quale Fiat ha intanto avviato una promozione commerciale con forti sconti. Secondo Sata, tuttavia, per la Punto al momento non è possibile definire obiettivi di produzione stabili per la prima metà del 2015 e quindi l'azienda preferisce mostrarsi prudente prima di dichiarare definitivamente e totalmente chiusa la lunga stagione di crisi della grande fabbrica lucana.

Fabbrica che comunque mostra una grande vitalità: qui per la prima volta in Fiat le nuove linee di montaggio sono state progettate assieme da ingegneri e operai; ogni postazione è stata dotata di un computer con il quale gli operai "dialogano", potendo fare proposte di miglioramento e lo stesso stabilimento ha raccontato il suo salto tecnologico e produttivo in una mostra itinerante chiamata "La nostra fabbrica" che per settimane si è fermata in città e paesi del circondario per spiegare le novità dei nuovi prodotti "made in Lucania" ma anche del modo di lavorare di una fabbrica irriconoscibile rispetto a quelle del Novecento: buie, sporche e dai ritmi impossibili.

Un'accelerazione così rapida della produzione di Renegade non era scontata per i sindacati dato che il terzo turno giornaliero - Melfi, dopo anni, è stato il primo stabilimento d'auto Fiat a tornare a lavorare di notte - è rinato appena sei settimane fa. Un rodaggio velocissimo, dunque, quello della linea produttiva Jeep se si considera che a metà ottobre il personale in linea era stato "tarato" su un ritmo di 120 vetture a turno di cui una ventina "occupate" dalla preserie della Fiat 500X, il crossover gemello della Renegade che arriverà sul mercato italiano a febbraio.

Secondo i sindacati è evidente che Fiat sta ricevendo una buona quantità di ordini in Europa per la piccola Jeep (che a gennaio sbarcherà anche negli Stati Uniti) tanto è vero che ieri non è stato deciso se alla Vigilia di Natale, il giorno 24 dicembre, si lavorerà o meno: dipenderà dal livello degli ordinativi da smaltire.

"Erano almeno dieci anni che non ci ponevamo il problema dei turni del 24 dicembre - dichiara al Messaggero Marco Lomio, segretario Uilm e gran conoscitore della Sata dove ha lavorato per molti anni - Inoltre un'azienda locale dell'indotto ci ha comunicato la fine anticipata della cig, altre si accingono a farlo mentre la Banca d'Italia ha appena segnalato un aumento del 9% dei posti di lavoro del settore industriale lucano. Sono fatti che dimostrano la validità della linea del sindacato che da anni sta lavorando assieme a Fiat per far uscire la Sata dalla crisi e per concretizzare prospettive di sviluppo che premino i lavoratori e la Basilicata".

  • condividi l'articolo
Venerdì 5 Dicembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 09-12-2014 08:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA