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TOKYO - Toyota utilizzerà la sua controllata Daihatsu (integrata al 100% nel Gruppo dallo scorso agosto) per sviluppare un nuovo programma di auto low cost da destinare ai grandi mercati emergenti - come Brasile, India e Russia - ed anche per quei Paesi, come Thailandia e Indonesia, in cui le autorità locali “spingono” i costruttori a produrre localmente piccole autovetture. Il progetto sarà gestito dalla nuova società EmCCC (Emerging-market Compact Car Company), la cui nascita è stata ufficializzata alcuni giorni fa assieme alla creazione di una azienda - la TDEM (Toyota Daihatsu Engineering and Manufacturing Co) - che avrà a sua volta la responsabilità della progettazione, dello sviluppo e della produzione di questi nuovi modelli.
L’obiettivo del Gruppo giapponese è quello di fronteggiare, nei citati mercati emergenti, il successo ottenuto dall’Alleanza Renault Nissan, che negli ultimi anni ha lanciato due modelli - rispettivamente la Kwid e la Redi-Go - particolarmente apprezzati dalla clientela di quei Paesi. E, come fa notare il sito Autoactu.com, soprattutto senza ripetere gli errori fatti a partire dal 2010, quando Toyota ha tentato da sola la strada del low cost con il modello Etios, che non ha incontrato il previsto successo per il fatto di essere troppo “tradizionale” e costoso rispetto ai contenuti. Prima della fusione, Toyota e Dahiatsu avevano già collaborato nell’ambito dei modelli “popolari”, lanciando nel 2012 in Indonesia due auto gemelle, denominate rispettivamente Agya e Ayla.
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