A fine giugno, Volkswagen aveva celebrato lo storico sorpasso, seppure con 20.000 veicoli consegnati in più. Poi le difficoltà in Cina, negli Stati Uniti e, infine, il caso emissioni, hanno ristabilito l'ordine del 2015

Toyota mantiene leadership vendite su VW, GM sul gradino più basso del podio

di Mattia Eccheli
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TOKYO - Per la settima volta negli ultimi 8 anni, Toyota si è confermato il primo costruttore al mondo. Dopo aver strappato la leadership planetaria delle vendite nel 2008 a General Motors, il colosso nipponico l'aveva ceduta solo provvisoriamente nel 2011 a causa delle conseguenze dello tsunami che aveva messo in ginocchio il Giappone.


Nel 2015 Toyota ha mantenuto il primato nonostante una flessione dei volumi, peraltro annunciata dal management ancora ad inizio anno. Sulla base dei dati forniti dal costruttore, la contrazione è stata dello 0,8%, ma sempre sopra la soglia “psicologica” dei 10 milioni di veicoli (10,151 contro i 10,28 del 2014). Volkswagen Group si è fermata a 9,95 milioni (10,14 nel 2014), con un calo delle vendite del 2%.


A fine giugno, a Wolfsburg era stato celebrato lo storico sorpasso (mai un costruttore europeo era arrivato così in alto), seppure con 20.000 veicoli consegnati in più. Poi le difficoltà in Cina, negli Stati Uniti e, infine, il dieselgate, hanno ristabilito l'ordine del 2015. A penalizzare la società tedesca è stato proprio l'andamento del marchio principale, Volkswagen: fino a prima dello scandalo sulla manipolazione delle emissione perdeva il 4,8%, poi è scivolato ulteriormente senza tuttavia crollare (-5,2%). I consumatori hanno insomma dimostrato una certa fiducia nel marchio.


Del resto gli altri brand hanno contabilizzato volumi in crescita. Porsche e Lamborghini hanno ufficializzato record storici di vendita: +19% a Zuffenhausen con più di 225.000 modelli immatricolati e addirittura più 28% a Sant'Agata Bolognese (3.245). Ma anche gli altri marchi di “volume” hanno archiviato il 2015 con saldi positivi: +3,6% Audi (1,8 milioni), +2,4% Seat, che è tornata sopra le 400.000 unità e +1,8% Skoda (1,055 milioni). Il bilancio di Toyota – la cui produzione a livello mondiale nel 2015 è scesa del 2% - è stato “appesantito” da Daihatsu (-13,3%, sotto le 800.000 unità), mentre Hino è rimasta stabile e il brand principale e Lexus hanno fatto registrare una crescita dello 0,5% (9,189 milioni).


Nel “testa a testa” tra Toyota e Volkswagen si sono inserite anche le indiscrezioni circa un possibile accordo tra il costruttore giapponese e Suzuki, che si è appena “sganciato” dal gruppo tedesco. La notizia è stata rilanciata dal giornale economico Nikkei, ma è stata smentita dalle due società nipponiche. Toyota ha invece confermato che sono in corso valutazioni circa l'acquisizione totale di Daihatsu, marchio del quale controlla il oltre il 51% del capitale. In Giappone Daihatsu è leader nel segmento delle “piccole” e Suzuki il principale rivale.
 

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Sabato 30 Gennaio 2016 - Ultimo aggiornamento: 31-01-2016 16:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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