Proteste davanti alla Volkswagen

Volkswagen, Mueller nuovo numero uno
In Germania 2,8 milioni di auto truccate

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WOLFSBURG - Il consiglio di amministrazione di Volkswagen ha nominato l'ex numero uno di Porsche, Matthias Mueller, nuovo amministratore delegato dopo l'addio di Martin Winterkorn per lo scandalo dei controlli truccati sulle emisisoni dei motori diesel.

Lo scandalo che ha coinvolto il gruppo è un «disastro morale e politico» e la società tedesca farà di tutto per riconquistare la fiducia passo dopo passo. Un danno enorme causato «da un piccolo gruppo», dice Volkswagen al termine del cda che ha nominato il nuovo numero uno. Il gruppo comunica anche che, dopo le teste cadute nei giorni scorsi, sono stati sospesi alcuni dipendenti.

Volkswagen ha di fronte una «sfida senza precedenti» ma «possiamo superare e supereremo questa crisi». Sono state poi le prime parole di Mueller, che sottolinea come Volkswagen «sarà all'altezza delle proprie responsabilità».

Sono 2,8 milioni i veicoli circolanti in Germania coinvolti nello scandalo dei test truccati da parte del gruppo Volkswagen, e fra questi vi sarebbero anche vetture di cilindrata 1.200, inferiore a quanto finora pensato, nonchè alcuni furgoni. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt, aggiungendo che le manomissioni sono senza dubbio «illegali».

L'Epa, agenzia per la protezione ambientale americana, annuncia intanto che cambierà i test per le emissioni dei diesel. Saranno aggiunti test su strada per verificare il rispetto delle norme antismog. Si allarga nel frattempo lo scandalo Volkswagen: controlli manipolati anche in Ue, ammette la Germania. La procura di Torino ha aperto un'inchiesta e indaga per frode e disastro ambientale. In Borsa a Francoforte intanto dopo i pesanti crolli dei gironi scorsi le azioni della casa di Wolfsburg recuperano un po' di terreno.

La multa delle autorità americane alla Volkswagen per la manipolazione dei test sulle emissioni di carbonio a conti fatti potrebbe arrivare fino a 18 miliardi di dollari. Christopher Grundler, direttore dell'ufficio dell'Epa che si occupa del caso, ha spiegato che l'ammenda da comminare potrebbe raggiungere fino a 37.500 dollari per veicolo. La casa automobilistica verrà sanzionata sulla base del Clean Air Act, la stessa legge in base alla quale è stato multato il colosso British Petroleum, Bp, per il disastro Deepwater Horizon.

Il dieselgate rischia di mettere a serio rischio il valore del marchio Volkswagen che si è già ridotto di 10 miliardi di dollari, secondo David Haigh, di Brand Finance. «All'inizio di quest'anno abbiamo valutato il marchio 31 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 27 miliardi del 2014, ma adesso ci aspettiamo una riduzione di questo asset di circa 10 miliardi», ha detto durante un intervento alla Cnn. Haigh rileva anche che ci vorranno «dai 5 ai 10 anni per ritornare ai valori attuali».

Intanto le associazioni dei consumatori italaini non perdonano Volkswagen. E mettono in campo tutti gli strumenti a disposizione per ottenere prima i chiarimenti necessari dalla casa tedesca e poi i risarcimenti a favore dei clienti italiani che ne possono derivare: diffide formali, richieste di incontro, pressing sul Governo e il Parlamento per accelerare sul fronte della class action.


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Venerdì 25 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 26-09-2015 15:39
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