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Volkswagen corre più del previsto: primo
costruttore del mondo con 3 anni di anticipo

di Nicola Desiderio
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WOLFSBURG - Volkswagen è la nuova numero uno mondiale tra i costruttori di automobili. Lo sostiene Focus2Move, l’osservatorio che dall’Italia tiene sotto stretto monitoraggio giornaliero oltre 110 mercati mondiali e afferma che nel 2014 l’industria automobilistica ha raggiunto gli 86,5 milioni di vendite (+2,5%) toccando un nuovo record storico.

La prima volta di un’europea. Basandosi sui dati preliminari, la Volkswagen avrebbe totalizzato 9,92 milioni di autoveicoli (automobili e mezzi commerciali leggeri), pari all’11,5% del mercato totale, contro i 9,81 di Toyota che lascerebbe così la leadership dopo 5 anni consegnandola per la prima volta nella storia (almeno nel Dopoguerra) ad un costruttore europeo. Toyota ha già annunciato una produzione di 10,1 milioni di unità nell’anno fiscale 2013 e occorrerà dunque vedere cosa i due giganti faranno pesare sulla bilancia definitiva dei numeri per affermare i propri risultati e mettere il proprio naso davanti a quello dell’avversario. Quel che è sicuro è che Volkswagen sarebbe arrivata perlomeno alla soglia di un obiettivo che avrebbe dovuto raggiungere nel 2018 mentre Toyota, pur continuando a crescere negli ultimi anni e recuperando sia volumi sia profitti, ha avuto un passo più lento di Wolfsburg: +2,3% nel 2014 contro il +5%.

Il segreto? Audi, Skoda e Cina. A dare lo sprint finale al gruppo tedesco avrebbero contribuito soprattutto Audi e Skoda, cresciute rispettivamente del 10,3% e 9,3%, mentre la casa madre – al vertice di una galassia che conta 13 marchi, dalla Seat fino a Bugatti, dalla Bentley fino alla Porsche passando per un costruttore di camion come Scania e da uno di moto come Ducati – sarebbe cresciuta solo del 2,4%. Toyota invece conta solo su sé stessa, il marchio di lusso Lexus, la Daihatsu non più presente in Europa dal 2013 e altre piccole realtà territoriali come Hino e Scion, quest’ultima presente solo negli USA, ma possiede anche una partecipazione nella Subaru che da sola avrebbe raggiunto 849mila unità (+9,9%). Qui dagli anni ’80 Nagoya possiede la sua seconda gamba dopo il mercato interno mentre è ancora relativamente debole in Cina. Viceversa Volkswagen la fa da padrona sotto la Muraglia, ma è ancora in ritardo nel paese dello zio Sam dove, dopo la grande crisi del 2009, il mercato ha superato nel 2014 i 16,5 milioni di unità.

FCA accelera, Jeep esplode. Scorrendo la classifica tra i costruttori mondiali stilata da Focus2Move, al terzo posto con 8,02 milioni di pezzi c’è la General Motors, dominatrice del mercato fino al 2008, unica a presentare un leggerissimo segno meno (-0,2%) soprattutto a causa di un arretramento del suo marchio portante Chevrolet, tra l’altro destinato a lasciare l’Europa dal 2015. Al quarto posto con 7,95 milioni c’è Renault Nissan (+2,7%), al quinto gli inarrestabili coreani del gruppo Hyundai (7,55 milioni, +4,1%) mentre la Ford staziona al sesto posto con 5,91 milioni di unità (+1,2%). I progressi più consistenti tra i primi dieci li avrebbe conseguiti il fanalino Suzuki (2,91, +6,1%), mentre segnano un ottimo +5,8% sia PSA Peugeot Citroen (3,15 milioni), sia Fiat Chrysler Automobiles (4,46 milioni) che sopravanzerebbe così la Honda (4,46, +4,6%) al settimo posto. A fare la differenza è stato il mercato USA dove il gruppo italo-americano ha superato i 2 milioni (+16,1%) con la Jeep che avrebbe oltrepassato a livello globale il milione di unità.

BMW oltre 2 milioni, pure la SAIC. Da rimarcare anche l’ennesimo record del gruppo BMW che, confermando tutte le attese, avrebbe superato per la prima volta i 2 milioni di unità con 2,13 milioni e un progresso del 7,5%. Vede oramai questa soglia la Daimler con 1,92 milioni di pezzi che continua la rincorsa con un ritmo ancora più forte (+8,2%) della storica avversaria di Monaco. Tra le prime 20 quelle che mettono a segno il progresso più rilevante sono le cinesi ChangAn 1,33 milioni (+23,4%) e soprattutto la Baic (+33,5%) che supera di un’inezia il milione di unità, entrambe trainate da un mercato interno che, pur non avendo più ritmi di crescita furiosi, ha ormai infranto la barriera dei 23 milioni. Il primo costruttore cinese rimane comunque Saic (2,08 milioni), 12mo nel ranking mondiale e che si accontenta di un progresso dell’8,3%. Tutti collaborano anche per le case estere producendo modelli destinati al mercato interno: la Saic per General Motors e Volkswagen; la ChangAn per Suzuki, Ford e Mazda; Baic per Daimler, Hyundai e Jeep.

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Mercoledì 7 Gennaio 2015 - Ultimo aggiornamento: 18-01-2015 17:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA