Inconfondibilmente Corvette, una vera icona delle vetture sportive ame

Corvette, appena nata già si spoglia:
Stingray aperta, la prima volta in Europa

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GINEVRA - Per la nuova Chevrolet Corvette Stingray di settima generazione non c’è pace e, dopo il gran debutto al Salone di casa a Detroit, ecco già pronta la versione cabriolet che vedrà la prima volta i riflettori a Ginevra estendendo alla sua seconda patria i festeggiamenti per i 60 anni della sportiva americana per eccellenza.

Alla ricerca delle radici. A fondare infatti la Chevrolet nel 1911 fu infatti lo svizzero Louis Chevrolet, una discendenza suggellata dal marchio a forma di croce e che rende la presentazione della versione cabrio della Stingray una piacevole opportunità oltre che un atto doveroso. Non a caso, anche il quartier generale di General Motors in Europa si trova nella Confederazione Elvetica, a Zurigo. Qui insomma, la storia conta e va onorata, soprattutto poi se si tratta di una scoperta.

Scoperta per tradizione. Gli appassionati di Corvette sanno benissimo infatti che la prima generazione debuttò nel 1953 con carrozzeria aperta e tetto in tela. Dire dunque Corvette senza pensare alla versione dotata di tetto apribile è un vero controsenso, anzi anche la versione coupé e in un certo senso aperta poiché ha il tetto dotato della famosa T-Bar, ovvero con le due porzioni asportabili e riponibili nel bagagliaio. Se poi il tetto della nuova Corvette Cabrio sarà ancora in tela oppure sarà rigido come quello di una coupé-cabriolet, dalla Chevrolet non lo fanno sapere, ma la loro osservanza a certe tradizioni fa pensare che non ci saranno cedimenti alla moda. In ogni caso la struttura della Corvette – telaio in alluminio separato dalla carrozzeria in materiale composito – è ideale per ricavare una versione aperta perché non affida al tetto la porzione maggiore della propria rigidità strutturale che dunque non deve essere recuperata aggiungendo il peso dei rinforzi. Questo assicura anche per la cabrio un comportamento sportivo molto vicino alla coupé, anche grazie al peso ridotto.

Ancora small block. In attesa di dati più completi anche per la coupé, saranno sicuramente confermati quelli relativi alla meccanica e al motore. Quest’ultimo è il nuovo V8 “small block” che, nonostante innovazioni come l’iniezione diretta, il variatore di fase e la disattivazione selettiva dei cilindri, mantiene la distribuzione con albero a camme centrale e 2 valvole per cilindro oltre che la cilindrata di 6,2 litri. Eroga 455 cv e 610 Nm di coppia inoltre è corredato, in alternativa al tradizionale cambio automatico a 6 rapporti, di una nuova trasmissione manuale a 7 rapporti in abbinamento con l’Active Rev Matching, un dispositivo che adatta il regime del motore durante le cambiate, sia quando si sale di marcia sia un scalata. Inedito per la Corvette anche il Driver Mode Selector che consente di selezionare 5 modalità di guida (Weather, Eco, Tour, Sport e Track) agendo su 12 parametri. Tra conferme e novità anche la plancia che, insieme all’head-up display presenta anche la strumentazione completamente digitale su schermo LCD.

Andare forte a buon mercato. La Corvette coupé e cabrio dovrebbero avere prestazioni molto simili con una velocità massima superiore ai 300 km/h e un’accelerazione da 0-100 km/h inferiore ai 4 secondi a fronte di consumi inferiori del 10% rispetto a quelli attuali, dunque sotto la soglia di 9 litri/100 km. Arriveranno insieme sul mercato americano il prossimo settembre per affacciarsi poi in Europa già entro la fine dell’anno. Naturalmente il pezzo forte sarà il rapporto imbattibile tra prezzo di listino, efficienza, cavalli e prestazioni che potranno essere esaltate ancora di più con il pacchetto Z51 il quale integra il differenziale posteriore a controllo elettronico, la lubrificazione a carter secco e gli ammortizzatori magnetoreologici.

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Domenica 3 Marzo 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 18:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA