La Fiat 500 brasiliana proviene dalla fabbrica del gruppo Chrysler in Messico

L'America è in Brasile: viaggio a Betim
la fabbrica Fiat che batte tutti i record

di Giorgio Ursicino
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ROMA - La Wolfsburg del Sudamerica. Betim, lo stabilimento Fiat in Brasile, è il vero rivale di quello Volkswagen in Germania nella corsa all’impianto automobilistico più grande del mondo. Per essere così imponenti le due fabbriche ricalcano lo stesso schema: non sono semplici siti di assemblaggio come le principali realtà del settore, ma autentici poli industriali. A Wolfsburg quasi la metà della popolazione lavora nell’impianto Volkswagen (oltre 50 mila dipendenti) che ospita anche il quartier generale del Gruppo più grande d’Europa e il centro di progettazione (più di 12 mila fra tecnici e ingegneri).

Un'intuizione di Gianni Agnelli. Betim, nello stato di Minas Gerais, è stato inaugurato nel 1976 da Giovanni Agnelli, ma la presenza dell’azienda italiana nel paese ha radici ben più lontane. Solo 9 anni dopo la nascita della Società (11 luglio 1899), una Fiat guidata dal conte Silvio Alvares Penteado vinse la prima corsa di auto in Brasile. Nel 1930 c’era già un concessionario a San Paolo e nel 1950 fu aperta una sede per l’importazione e la distribuzione dei trattori Fiat. Il primo modello prodotto a Betim fu la 147 (derivava dalla 127 europea) e da allora l’impianto, che attualmente dà lavoro diretto a quasi ventimila dipendenti, ha sfornato oltre 12 milioni di veicoli. La produzione iniziale era tarata per 200 unità l’anno (52 vetture al giorno), lo scorso anno dalle linee sono usciti 754.276 veicoli (una media di 3.200 al giorno).

Ma l’espansione non rallenta. Dal 2008 al 2010 sono stati investiti sei miliardi di real per incrementare la capacità da 700 mila a 800 mila unità l’anno, volume che ora sarà alzato a 950 mila, «come aprire una nuova fabbrica» evidenziano con orgoglio gli uomini del Lingotto. Come a Wolfsburg, a Betim si produce tutto e di tutto. Ci sono chiaramente le presse, i robot, gli impianti di verniciatura, la linea finale di montaggio. Ma nell’area c’è anche il centro di sviluppo (oltre mille tecnici), le fonderie della Teksid, l’impianto che produce motori, oltre l’insediamento che ospita i fornitori, fra i quali ha una posizione di primissimo piano la Marelli che in Brasile fornisce impianti di alimentazione adatti a funzionare ad alcol a quasi tutti i costruttori (non mancano i robot della Comau).

Una leadership storica. Attualmente la gamma Fiat in Brasile è composta da 19 modelli (due arrivano dal Messico, la Freemont e la 500), per un totale di oltre 270 versioni. L’anello di congiunzione fra la grande fabbrica e il mercato sono oltre 570 dealer che operano in tutte le aree del paese. Lo scorso mese di agosto Fiat ha battuto tutti i record: Betim ha prodotto 82 mila veicoli, oltre centomila sono stati venduti ai clienti (ci sono gli stock e l’impianto Iveco di Sete Lagoas), il marchio ha conquistato la notevole quota di mercato del 24,2%. Due modelli della casa italiana occupano il secondo e terzo posto della classifica delle vendite (nuova Uno e nuova Palio), ma è molto famoso anche il pick up Strada che è esportato pure in Europa. Marchionne ha puntato su un’ulteriore espansione: 2,3 milioni di euro sono stati stanziati per realizzare la fabbrica di Parnambuco che dal 2014 darà lavoro a 4.500 addetti e produrrà 250 mila veicoli l’anno.

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Sabato 22 Settembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 10:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA