La BMW i3 durante lo show di presentazione a Londra

Rivoluzione BMW con la i3 elettrica:
«Una svolta per cambiare la mobilità»

di Sergio Troise
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LONDRA - Tre anni fa nel mondo si vendevano appena 70mila auto elettriche, alla fine del 2013 saranno 150mila e nel 2020 è possibile che si arrivi a una quota del 3% del totale (circa due milioni di unità). Partendo da questa (ottimistica) previsione, BMW ha lanciato una sfida epocale nel settore della mobilità ecosostenibile, annunciando che intende recitare un ruolo fondamentale nel settore, a partire già dalla fine del 2013, quando arriverà sul mercato la nuova i3, prima auto 100% elettrica non derivata da una preesistente auto della gamma, ma frutto di un progetto originale della casa di Monaco. In Italia sarà ordinabile da novembre, al prezzo di 36.200 euro.

Megalopoli al centro del progetto. Presentata il 29 luglio contemporaneamente in tre megalopoli afflitte dai medesimi problemi di mobilità - Londra, New York e Pechino - la nuova BMW a emissioni zero è una compatta di categoria premium che farà da apripista alla i8, prima sportiva ibrida plug-in con consumi ed emissioni da utilitaria, e al primo scooter elettrico in gestazione a Monaco. Più in là arriveranno poi altre Zero Emission, nel quadro del progetto Next Premium. “Puntiamo al mercato globale, sicuri di non andare a occupare una nicchia, ma con l’obiettivo di diventare leader del settore” ha dichiarato Norbert Reithofer, presidente e ceo di BMW, parlando via satellite da New York, e precisando che la i3 “sarà redditiva da subito”. Uno schiaffo a dubbi e perplessità del popolo degli scettici, forti delle tante previsioni finora sbagliate in materia di diffusione dell’auto elettrica.

Mobilità sostenibile come priorità. Nelle intenzioni di BMW, l’avanzata dell’auto a emissioni zero è irrinunciabile se si vuole assicurare un modello di mobilità sostenibile nelle grandi megalopoli (nel mondo se ne contano 22, cui si sommano 475 metropoli). “Puntiamo ad auto intelligenti che si muovano in città intelligenti” dicono i vertici di Monaco, facendo affidamento anche sulla auspicata collaborazione di governi e amministrazioni locali e sul potenziale della rete: i sistemi di connessione possono contribuire, infatti, a creare le condizioni giuste per una mobilità sostenibile, in cui l’efficienza prevalga sugli sprechi e sull’inquinamento.

Le differenze tra Europa e resto del mondo. Nelle città europee, con centri storici angusti, tutto potrà risultare più difficile, mentre in certe moderne megalopoli orientali, ricche di spazio e di risorse economiche, si potrà fare di più. “In ogni caso – dice ancora Reithofer – servono scelte coraggiose, innovative, rivoluzionarie. E noi di BMW le abbiamo fatte. La i3 è la prima di una serie di auto che segneranno una svolta epocale nell’industria dell’auto”. A sottolineare il contenuto innovativo del progetto, l’osservazione di Ian Robertson, membro del board di BMW, che da Londra ha ricordato come “la rivoluzione dell’auto elettrica, dopo 130 anni di auto tradizionali, è paragonabile a quella avvenuta con l’arrivo del telefono cellulare dopo cento anni di telefono a linea fissa. Un cambiamento che ci ha cambiato la vita. E noi – ha aggiunto l’autorevole esponente del vertice bavarese – cavalchiamo la svolta con la consapevolezza di proporre comunque delle vere BMW, cioè auto di categoria premium, capaci di regalare buone prestazioni e piacere di guida, abbattendo consumi ed emissioni”.

Come è fatta l’auto della svolta. La BMW i3 è una vettura compatta, lunga un soffio meno di 4 metri (3,999 per la precisione), larga 1,775 e con passo di 2,57 metri. Costruita attorno a una scocca in fibra di carbonio, con parti in alluminio, è molto solida ma leggera. Leggero è anche il motore elettrico (appena 50 kg) e per questo il peso complessivo è contenuto in 1195 kg, distribuiti al 50% tra anteriore e posteriore. Il design richiama lo stile BMW e l’aspetto risulta dunque riconoscibile quanto originale. Sul frontale spiccano i classici reni e i fari a Led (presenti anche dietro). Lungo la fiancata si fanno notare i grandi cerchi fucinati da 19’ (a richiesta da 20’), mentre l’apertura a libro delle portiere segnala una certa diversità, accentuata dall’esigenza di aprire comunque gli sportelli anteriori per accedere ai posti di dietro (un po’ come sulla MINI Clubman). L’abitacolo, privo di montanti, di tunnel e di console centrale, offre ampio spazio e finiture degne della categoria premium, con varie possibilità di scelta per i tessuti, dalla pelle alla lana, fino a materie prime riciclate e rinnovabili. Tuttavia va notato che i finestrini posteriori sono fissi e che il bagagliaio non è molto capiente (260 litri). Considerando però che l’auto ha una vocazione prettamente urbana, può andar bene anche così. E poi, con gli schienali dei sedili posteriori abbattuti, si arriva fino a 1100.

Un motore, a richiesta due. Il propulsore 100% elettrico, collocato in posizione posteriore, sviluppa una potenza di 125 Kw/170 cv, ha una coppia di 250 Nm e assicura – secondo i dati forniti dal costruttore – una velocità massima di 150 km/h, con accelerazione fulminea: 0-100 in 7,2 secondi. Il tempo di ricarica è di appena 30 minuti per l’80% di energia, mentre per un “pieno” occorrono otto ore. L’autonomia dichiarata è di 130/160 km. La variazione dipende dall’uso o meno delle modalità di guida EcoPro o EcoPro+ a disposizione del conducente, e da una serie di variabili, come l’uso o meno dell’aria condizionata, o lo stesso stile di guida. Altri modelli elettrici, come Renault Zoe e Nissan Leaf, dichiarano qualcosa in più (190/200 km), ma a Monaco si sentono tranquilli: la flotta di BMW Serie 1 e MINI elettriche affidate negli ultimi mesi a vari tester ha percorso, mediamente, 64 km al giorno e quasi sempre le auto sono rimaste ferme 23 ore. Dunque il margine di 160 km viene ritenuto più che sufficiente, considerando la vocazione urbana dell’auto. Ciò detto, la i3 sarà disponibile anche in versione “autonomia estesa” (in tal caso il peso aumenta fino a 1315 kg), cioè munita di un piccolo motore supplementare a benzina (650 cc, 34 cv), in grado di fare da alimentatore per l’elettrico e di assicurare un supplemento di autonomia di altri 150 km. Non si sa ancora quanto costerà il preziosissimo optional. Quanto all’incidenza su consumi ed emissioni, i valori dichiarati sono irrisori: 0,6 litri/100 km e CO2 ridotta ad appena 13 g/km.

Vetrina a Francoforte, prime prove a ottobre. BMW presenterà la nuova auto al Salone di Francoforte (14-22 settembre) e la farà provare ad ottobre, ad Amsterdam. Intanto, la casa di Monaco ha diffuso alcune anticipazioni che rivelano il carattere dell’auto, come l’assetto piuttosto rigido e lo sterzo leggero, pensato per la città, con un diametro di sterzata di 9.86 metri. I collaudatori hanno manifestato grande apprezzamento per le risposte immediate del motore, che sviluppa – come detto - ben 170 cavalli e 250 Nm, disponibili immediatamente non appena si schiaccia l’acceleratore. Tra le informazioni fornite in anteprima, anche la capacità di scattare da 0 a 60 km/h in appena 3,7 secondi, un valore poco diffuso da altri costruttori, ma in questo caso interessante, vista la vocazione della i3 a muoversi con agilità soprattutto nelle grandi città. Tra i pregi, anche l’abbattimento dei costi di gestione: secondo i calcoli fatti a Monaco, il costo per chilometro della i3 dovrebbe risultare del 40/50% inferiore rispetto a quello di una BMW Serie 1 118d, una delle più parsimoniose della gamma bavarese. Quanto alla garanzia, BMW ha annunciato 8 anni per le batterie, o 100.000 km.

Investimenti sull’asse Germania-Usa. Oltre a rinunciare al tradizionale motore a combustione interna, BMW ha deciso di trasformare radicalmente anche il modo di costruire l’auto. La fabbrica di Lipsia, dove nasce la i3, è stata dotata di una catena produttiva ad hoc, in quanto l’auto non è derivata da un modello preesistente, ma nasce ex novo. La stessa fabbrica risponde a criteri di innovazione, essendo in parte alimentata con energia eolica. Tutto ciò ha richiesto forti investimenti: cento milioni di dollari solo per la fibra di carbonio, che arriva dagli Stati Uniti, altri 60 per la parte tedesca del progetto. Un progetto che s’inquadra comunque in un programma ad ampio raggio avviato cinque anni fa, passato per i prototipi megacity (e non solo) visti in diversi saloni in giro per il mondo, e costato – si dice – oltre 2,5 miliardi di euro.

Previsioni di vendita. In casa BMW non è consuetudine farne, ma Nicolas Peter, responsabile del mercato europeo, è certo che “quest’auto segnerà una svolta epocale” e che “lo stabilimento di Lipsia ha una flessibilità produttiva tale da poter affrontare qualsiasi variazione della domanda”. Una previsione che si profila credibile per alcune aree del mondo, come la California o la Norvegia, dove gli incentivi alla mobilità sostenibile sono una realtà e la coscienza ecologica si va diffondendo con celerità. In Italia – pensate – nei primi cinque mesi dell’anno si sono vendute appena 247 auto elettriche, cioè lo 0,04% del mercato. Ciò detto BMW affiderà il mandato per la i3 ad una decina di concessionarie di grandi città italiane, accuratamente selezionate, prevedendo – secondo indiscrezioni – di venderne mille unità nel 2014. Un elettro-shock, o che cosa?

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Venerdì 2 Agosto 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 16:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA