La Volkswagen XL1 impegnata nei primi chilometri di prova nelle strade svizzere intorno a Ginevra

Volkswagen, al volante del futuro:
la XL1 percorre 120 km con un litro

di Giorgio Ursicino
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GINEVRA - Vederla sfrecciare su strada o in autostrada cattura l’attenzione più di una Porsche o di una Lamborghini: sdraiata sull’asfalto come una sogliola (è alta appena 115 centimetri) ha un’aerodinamica (cx 0,189, mai visto su una vettura stradale) che sembra un’astronave aliena. Dopo aver svelato tutti i suoi segreti, ed aver mostrato le incredibili tecnologie della fabbrica delle invenzioni di Osnabrück dove viene prodotta, Volkswagen mette alla prova su strada il suo ultimo gioiello, l’avveniristica XL1 in grado di percorrere oltre 100 chilometri con meno di un litro di gasolio.

In mezzo al traffico. Non un test “pilotato”, su un percorso liscio come un biliardo, senza variazioni altimetriche e con poco traffico in giro. La supercar più ecologica del mondo si è tuffata nel caos di Ginevra e dintorni nei giorni di apertura del motor show, una atto di coraggio che sfiora l’incoscienza, in ogni caso una fiducia assoluta nelle proprie qualità. Sulla XL1 certo non si sale: appena si aprono le porte ad ali di gabbiano è subito evidente che per entrare nell’abitacolo bisogna scendere. Dopo essersi seduti nell’avvolgente sedile, però, ci si sente a proprio agio, coccolati, sicuramente comodi. La poltrona si può regolare in lunghezza e inclinazione, per spingerla tutto indietro bisogna essere alti più di due metri. Nonostante l’altezza da siluro, il tetto non spinge sulla testa, resta un certo spazio tra la fronte e il cielo dell’abitacolo; il parabrezza panoramico, inoltre, contribuisce a rendere l’ambiente naturale e piacevole. Allacciata la cintura, non serve fare la prima manovra necessaria quando si sale su una nuova auto.

Niente specchietti. Gli specchietti retrovisori, infatti, non esistono. Quello centrale è reso inutile dalla completa carenatura del cofano motore, i laterali sono sostituiti da due telecamere, che riportano le immagini su ampli display inseriti nelle portiere, per limitare pesi, ingombri e resistenza all’avanzamento. Preso atto della novità, il resto è molto istintivo, come su un’auto di tutti i giorni. L’avviamento è a pulsante, ma come su le ibride di ultima generazione spingendo il bottone non si sente alcun rumore poiché la biposto si avvia grazie al potente motore elettrico (27 cavalli). Selezionando la modalità zero emission la XL1 può procedere in questa configurazione per circa 50 km grazie all’energia (può provenire da fonti rinnovabili) contenuta nella batteria al litio posizionata nel cofano anteriore davanti al passeggero (è seduto leggermente più indietro rispetto al pilota, anche per migliorare il comfort).

Bisogna fare l’abitudine alla presenza degli altri veicoli: soprattutto nei display delle telecamere, un monovolume può sembrare un autobus, un camion una palazzina, tanto è bassa la XL1. In elettrico si viaggia tranquillamente anche in autostrada poiché l’auto a 100 km/h ha bisogno di appena 8,4 cavalli. Le sospensioni assorbono bene le asperità, lo sterzo è diretto e non troppo duro nonostante la mancanza del servoterzo. Quando si vuole si avvia il diabolico bicilindrico turbodiesel: il qual caso un po’ di rumore si sente, ma si possono percorrere fino a 500 km senza pit stop dal benzinaio.

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Lunedì 18 Marzo 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 18:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA