Il nuovo Nissan Qashqai durante la prova sulle strade spagnole

Al volante del nuovo Nissan Qashqai,
nel suo Dna le garanzie del successo

di Nicola Desiderio
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BARCELLONA - Altri 7 di questi anni. Nissan Qashqai, è arrivato anche per lei il tempo di cambiare e dopo 7 anni riscrive i parametri di un segmento che lei stessa aveva fondato nel 2007 ottenendo un successo travolgente e che non ha mai accusato momenti di stanchezza. Il segreto della Qashqai? L’aver abbattuto il muro che divideva le normali berline di segmento C da quello dei Suv compatti con una vettura che prendeva il meglio dei due mondi. Una scommessa di quelle forti che Nissan si trovò a fare nel momento in cui dovette decidere di dare un’erede alla poco fortunata Almera, un rischio che si è trasformato in una vera e propria bomba tanto da costringere la casa giapponese a rivedere tutti piani produttivi e lavorativi della fabbrica di Sunderland, in Inghilterra per passare dalle 100mila unità annue preventivate alle 250mila, numeri che fanno della Qashqai il singolo modello Nissan più venduto al mondo e la colonna portante della presenza del marchio giapponese in Europa.

Il progetto più importante degli ultimi 20 anni. Alla fine sono stati 2 milioni i pezzi sfornati, per tre quarti venduti in Europa e 180mila solo in Italia, 25mila dei quali nell’ultimo anno. Insomma, una vecchietta alquanto arzilla che fino all’ultimo si è vista bene dal tirare a campare mantenendo saldo il dominio delle vendite del segmento dei crossover compatti e resistendo all’attacco di ben 14 modelli che uno dopo l’altro si sono palesati in questi 7 anni. Senza contare che lei ha sempre rifiutato, almeno formalmente di confrontarsi con i Suv, ma piuttosto con le auto normali di pari dimensioni. Non per nulla, nel segmento C nelle vendite dietro la Golf c’è lei, è la quarta diesel più venduta e il 13mo modello in classifica. Ma in questi anni ha sostato nella Top 10 anche nelle classifiche europee. Per questo la parola “successo” per Qashqai è quella giusta come non mai e per questo non bisogna fallire. Non a caso, Marco Fioravanti, chief program engineer , definisce la nuova Qashqai come “Il progetto più importante di Nissan degli ultimi 20 anni”.

La prima con la piattaforma CMF. La nuova Qashqai è la prima vettura ad arrivare sul mercato basata sulla nuova piattaforma CMF che sarà la base per tanti – ma non per tutti – modelli di segmento C e D dell’alleanza Renault-Nissan. È lunga 4.377 mm (+49 mm), larga 1.806 mm (+20 mm) e alta 1.590 mm (-10 mm) con un passo di 2.646 mm (+11 mm) di e le nuove proporzioni sono enfatizzate da uno stile più muscoloso e dinamico che si riallaccia ovviamente al modello attuale innestandovi elementi nuovi come la calandra con il marchio inserito nella V cromata, il cofano a conchiglia, i fari anteriori con luci diurne a boomerang e i gruppi posteriori che si allungano verso i fianchi con due protuberanze distinte. Personale l’alternanza tra l’andamento geometrico della finestratura laterale e quello tondeggiante dei parafanghi. Il tutto con un cx di 0,32 che, insieme al peso ridotto di 40 kg, costituiscono le prime premesse per un’efficienza migliorata da un minimo del 17% a un massimo del 29%. Il dato più eloquente è dato dalla versione 1.5 dCi da 110 cv che consuma 3,8 litri/100 km pari a 99 g/km facendo della nuova Qashqai il primo crossover con emissioni di CO2 in doppia cifra.

Più spazio, più qualità e più razionalità. La giapponese offre un abitacolo più spazioso in tutti i sensi, anche in altezza nonostante l’auto sia più bassa, ma il progresso più sensibile lo si avverte ai lati con ampia libertà per le spalle, le braccia e le gambe che hanno almeno 1,5 cm in più. I sedili sono conformati sfruttando ricerche Nasa e sono stati ricavati tanti utili vani così che chiavi e telefonino trovano sempre ospitalità. Ampi il cassetto portaoggetti e il gavone sotto il bracciolo anteriore da ben 6 litri, peccato però che nessuno dei due sia refrigerato. Sensibile invece il salto per la qualità percepita. Le plastiche sono morbide e opache, la pelle sul volante e leva del cambio è soffice e le modanature in nero lucido aggiungono un tocco di piacevolezza. Cresce anche il bagagliaio da 430 litri che dunque ne guadagna 20, ma soprattutto praticità perché la soglia è più bassa di 15 mm, il portellone si solleva di ben 150 mm in più e c’è un comodo sistema composto da due pannelli che consente di ricavare un doppio fondo oppure, sistemandoli in verticale, di ripartire lo spazio per tenere a bada gli oggetti. Il divano 60/40 non può scorrere e per abbatterlo bisogna farlo dall’abitacolo perché non ci sono le levette di sblocco nel bagagliaio, ma si ricava comunque un vano ampio, continuo e regolare.

Tecnologia visibile e per la visibilità. La strumentazione è analogica con al centro un display multifunzione da 5 pollici, non sempre ben visibile, e al centro c’è lo schermo da 7 pollici del sistema NissanConnect che, oltre a tutte le forme di connessione, consente anche alcune applicazioni cloud di Google come il Send to Car – si fissa la destinazione sul pc di casa o sul proprio smartphone per poi ritrovarla pronta in auto per la navigazione – e ospita anche il sistema di visione perimetrica Around View Monitor che riconosce anche la presenza di oggetti in prossimità della vettura, dotazione ancora unica nella categoria e che, insieme al sistema di parcheggio automatico che ha bisogno di uno spazio più lungo della vettura di soli 80 cm, fa della Qashqai la numero 1 dei crossover in città.

Lo scudo che nessun’altro può vantare. Ma lo è anche per la sicurezza grazie al nuovo pacchetto Safety Shield che la pone al vertice indiscusso. Grazie al radar e a una telecamera che analizza 15 milioni di pixel al secondo, la Qashqai frena automaticamente in caso di emergenza, riconosce i segnali, avverte in caso di superamento involontario delle linee di demarcazione, sorveglia gli angoli ciechi, commuta automaticamente i fari abbaglianti, full led a richiesta. Inoltre avverte il guidatore se è stanco. Una messe d’elettronica che controlla anche l’assetto in modo intelligente sfruttando i freni per limitare i movimenti e le oscillazioni della scocca. In questo modo l’auto è più stabile e sicura.

Consuma fino al 29% in meno. E veniamo ai motori. Sono tutti dotati di alimentazione ad iniezione diretta con turbocompressore, stop&start e recupero dell’energia. Si parte dall’1,2 litri a benzina da 115 cv e si prosegue con i due diesel: il glorioso 1,5 litri da 110 cv con distribuzione a 8 valvole e il più moderno 1,6 litri a 16 valvole da ben 130 cv e 320 Nm di coppia a soli 1.750 giri/min. Entrambe le unità a gasolio hanno il sistema EGR refrigerato a bassa pressione, ovvero captano i gas di scarico per il ricircolo, necessario a limitare gli ossidi di azoto, dopo il filtro antiparticolato e li reimmettono nel cilindro dopo averli fatti passare in uno scambiatore per raffreddarli. L’1.6 litri è l’unico che può montare anche la trazione integrale a controllo elettronico – e in questo caso le sospensioni posteriori sono multi-link invece che ad assale torcente – o il cambio automatico Xtronic a variazione continua dei rapporti che adotta anche una nuova logica, già vista per la prima volta sul Lineatronic della Subaru Outback 2.0D, che consente un doppio utilizzo: si comporta da CVT se si guida dolcemente mentre nel kick down “accorcia” rapidamente e poi sale di rapporto come se avesse 7 rapporti fissi.

Su strada con il piglio della migliore. La nuova Qashqai segna un passo in avanti anche su strada. Piacciono il comfort e la sensazione di sicurezza che portano a viaggiare con tranquillità anche ad andature sostenute. L’assetto garantisce un buon assorbimento, anche con gli pneumatici 225/45 R19, limitando in maniera efficace il rollio e in definitiva privilegia la stabilità e l’omogeneità di comportamento. Lo sterzo, non prontissimo, ha comunque carico – regolabile su due livelli – e precisione. Così come l’1,2 litri è silenzioso e morbido, ma per averne il meglio occorre tirarlo, il diesel 1,6 litri è invece imperioso e basta sfiorare l’acceleratore per trovare soddisfazione non senza qualche accettabile vibrazione. Piace molto l’accoppiamento con l’Xtronic, pronto a smentire tutti i sacrosanti luoghi comuni che accompagnano i cambi a variazione continua: dolce, pronto nello spunto e prontissimo se usato in sequenziale anche in scalata tanto che ci sarebbe piaciuto avere le levette al volante. L’equilibrio è ancora una volta con il 1,5 litri a gasolio che, pur con 20 cv in meno, assicura comunque un eccellente compromesso tra prestazioni, gradevolezza di guida e consumi. Non ha caso questa è sempre stata la versione più gettonata e continuerà ad esserlo.

A partire da 19.990 euro. Tre gli allestimenti (Visia, Acenta e Tekna) con prezzi a partire da 19.990 euro e una Limited Edition in soli 2007 esemplari per tutta Europa con vernice scura, interni in pelle e Alcantara chiari e una dotazione ancora più ricca di quella della Tekna. Si parla poi insistentemente di una versione Nismo mentre è sicuro che non vi sarà una +2. Questo ruolo sarà affidato invece alla nuova X-Trail che condividerà con la Qashqai la piattaforma e avrà anche una versione con configurazione a 7 posti. Obiettivo: 25mila unità nel 2014, il 63% con motore 1.5 dCi, il 12% con la 1.2 che avrà anch’essa il CVT e il 25% con l’1.6 dCi. Solo il 4% avrà il 4x4. Arriverà poi anche un’1,6 litri a benzina da 150 cv, mentre un’ibrida è – almeno per il momento – fuori discussione.

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Giovedì 13 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA