Intrado, il concet della Hyundai che va a idrogeno

Hyundai Intrado, l'auto a vapore:
l'idrogeno ormai è dietro l'angolo

di Giampiero Bottino
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FRANCOFORTE - Si chiama Intrado, viene svelata a Ginevra e va al di là del ruolo di concept car attribuitole dall'etichetta ufficiale. È una finestra sul futuro, il manifesto della nuova Hyundai, decisa a consolidare - e nel tempo a migliorare - la propria posizione nella graduatoria mondiale che già vede il gruppo coreano (che dal 1998 comprende anche la Kia, acquisita e salvata dal fallimento) saldamente insediato ai piedi del podio, ma con la non celata ambizione di migliorare ancora.


Per cambiare marcia e accelerare ulteriormente sulla strada dei progressi stilistici, tecnologici e qualitativi che negli ultimi anni sono stati davvero impressionanti, la casa coreana ha deciso di puntare sull'uomo che ha ridisegnato l'immagine Kia, trasformando il brutto (ma economico) anatroccolo in un bel cigno capace di giocarsela alla pari - anche sul piano della reputazione e della credibilità - con la più qualificata concorrenza internazionale.

La scelta è caduta su Peter Schreyer, il tedesco proveniente dall'Audi dove ha firmato la TT, che dalla responsabilità del design di un solo brand è passato alla supervisione dell'intero gruppo, con la qualifica di Chief Design Officer e il titolo - onorifico anche se ad personam - di Presidente mai attribuito in precedenza a un non coreano. La Intrado è la sua opera prima nel nuovo ruolo, e anticipa in larga misura quelli che saranno i contenuti stilistici di tutta la futura produzione Hyundai, attenti al family feeling e all'identità di marca che diventano tanti più importanti in un gruppo i cui due marchi tendono sostanzialmente a operare nelle medesime fasce di mercato, con prodotti spesso esattamente sovrapponibili.

Prima di svelarsi come vettura completa al Salone di Ginevra, la Intrado ha svelato i tratti salienti del suo carattere - mostrandoli attraverso il modello di stile in creta in scala 1:1 - nel corso di un'anteprima allo Hyundai Europe Technology Center di Rüsselsheim, alle porte di Francoforte, dove la concept car è stata sviluppata. A darne la definizione più concisa ha pensato Byung Kwon Rhim, presidente e Ceo di Hyundai Motor Europe: «Se l'ultima i10 e la nuova Genesis mostrano come siamo arrivati lontano, Intrado rivela come stiamo guardando avanti».

Perché la svolta non è soltanto estetica, ma anche e soprattutto tecnica e funzionale. L'aspetto moderno, lineare e aggressivo che per Schreyer rappresenta l'espressione più avanzata dei valori del brand nasconde una meccanica davvero futuristica: la propulsione elettrica è affidata alle fuel cell a idrogeno, tecnologia nel cui sviluppo Hyundai rivendica la leadership, forte di un impegno che risale al 1998 e che oggi può contare sul più grande centro ricerche al mondo sulle celle a combustibile.

Dal punto di vista tecnico, il nuovo concept che prefigura un Suv di semento B (il segmento che cresce di più in Europa) segna un evidente passo avanti rispetto ai risultato già raggiunti dalla Hyundai ix35 FC, derivazione a idrogeno dell'omonimo Suv compatto di cui già circolano a titolo sperimentale 15 esemplari, 10 dei quali equamente suddivisi tra Londra e Copenhagen. Rispetto a questo prototipo la Intrado vanta la batteria più potente oggi disponibile (41 kW rispetto ai 21 della ix35) che le consente di impiegare 8 secondi nell'accelerazione 0-100 km orari, garantendole tra l'altro un'autonomia nell'ordine di 700 chilometri.

Non c'è però la sola propulsione a definire un prodotto che appare proiettato al futuro in tutte le sue sfumature e non finalizzato ad anticipare una prossima vettura di serie. La stessa impostazione progettuale capovolge il modo di procedere tradizionale: il processo è partito dalla definizione delle dimensioni interne del veicolo, che doveva alloggiare adeguatamente sia i passeggeri, sia il sistema di trazione a fuel cell. Larghissimo poi il ricorso ai materiali innovativi che hanno consentito di realizzare uno chassis estremamente leggero, ma di una robustezza a tutta prova. Materiali in molti casi messi a punto da Hyundai Steel, la società del gruppo che ne fa l'unico costruttore a poter contare su una propria acciaieria.

Le linee guida che hanno portato alla definizione dell'Intrado si sono ispirate al mondo del kite surf fatto di tecnologia, leggerezza e capacità di emozionare affidati a un'interfaccia estremamente semplice. Semplice come la filosofia stilistica nata da un processo laborioso e complesso perché, come dice Peter Schreyer, «le cose semplici sono spesso difficili da realizzare. L'evoluzione dello stile è il frutto di un lavoro progressivo che viene aggiornato a ogni successivo progetto per arrivare a definire la nuova fisionomia della Hyundai».

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Venerdì 7 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA