La Volkswagen Golf GTE che sarà esposta al salone di Ginevra

Una Volkswagen zero emission:
ecco la Golf GTE, l'ibrida plug-in

di Nicola Desiderio
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GINEVRA - Dopo GTI e GTD, la Volkswagen Golf diventa GTE. Si chiama infatti la versione ibrida plug-in della vettura tedesca che sarà presentata in occasione del prossimo Salone di Ginevra e che allarga ulteriormente la gamma delle motorizzazioni disponibili proiettando la regina del mercato europeo ulteriormente verso il futuro.

Una novità annunciata da tempo. La Volkswagen Golf GTE non è certo un fulmine a ciel sereno perché da molto tempo era allo studio con il nome di Twin Drive e il presidente del gruppo di Wolfsburg, Martin Winterkorn, aveva già annunciato che l’ibrido plug-in sarebbe stato l’emblema tecnologico di tutti i marchi. Ha cominciato la Porsche Panamera, poi la futuristica XL1 e poi l’Audi A3 e-tron che con la Golf condivide la piattaforma e il sistema di propulsione mista. Come è d’obbligo per tutte le Golf, il look contiene elementi distintivi, ma senza intaccare la fisionomia di base. Sulla GTE i fari anteriori sono a Led e sono stati ricavate luci diurne a C intorno alle luci di profondità mentre sulla calandra è stato ricavato un filo blu con lo stemma centrale che custodisce la presa per la ricarica.

La batteria dell’auto nello smartphone. Alcune modifiche lievi anche all’interno, a cominciare dalla strumentazione, dalle tonalità dei rivestimenti per finire al sistema di infotainment con schermo a sfioramento da 6,5 che contiene funzioni specifiche e al quale ci si può anche collegare a distanza tramite app per smartphone in modo da poter controllare a distanza la ricarica e programmarla. Si può programmare anche la climatizzazione, che sfrutta una pompa elettrica, in modo da trovare la vettura alla giusta temperatura al momento della partenza senza avere impatti sulla batteria. Quest’ultima è agli ioni di litio, è raffreddata a liquido e ha una capacità di 8,8 kWh. Il suo peso infine è di 120 kg che portano la massa dell’intera vettura a 1.524 kg e per ricaricarla dalla presa domestica ci vogliono 3,5 ore che si abbassano a 2,5 ore con la wallbox che aumenta l’amperaggio.

Un GT ad emissioni zero per 50 km. Con un pieno si marcia per 50 km a emissioni zero e si viaggia fino a 130 km/h sfruttando il solo motore elettrico da 75 kW che si trova all’interno del cambio a doppia frizione provvisto di un’ulteriore frizione per regolare l’inserimento del motore elettrico. Il sistema ibrido è completato dal 4 cilindri 1,4 litri turbo a iniezione diretta da 150 cv che, in combinazione con l’altro, è capace di sprigionare complessivamente 204 cv e 350 Nm per prestazioni che qualche anno fa sarebbero state degne di una GTI (217 km/h e 0-100 km/h in 7,6 secondi), ma con consumi che hanno dell’incredibile: solo 1,5 litri/100 km pari a 35 g/km di CO2 con un’autonomia teorica di 939 km.

Non è finita: la prossima è a idrogeno. La Volkswagen Golf GTE arriverà sul mercato in autunno e, dopo la e-Golf e la TGI a metano, non sarà l’ultima versione della Golf e vi saranno ulteriori forme di propulsione che il pianale MQB consente di implementare. Ci sarà dunque l’ibrido semplice e, non appena sarà possibile, anche l’idrogeno con celle a combustibile. La storia della Golf dunque non è finita e la Golf ha tutta l’intenzione di continuare a fare la storia dell’automobile.

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Sabato 22 Febbraio 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA