Torball a Trento: Latina in evidenza

Torball a Trento
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Venerdì 27 Maggio 2016, 22:28 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 18:35
LATINA - Si è giocato a Trento lo scorso 21 maggio il torneo internazionale dell’amicizia “Memorial Luigi Gruber”, torneo di torball, organizzato dal G.S.D.N.V. Trento - ONLUS e dall’I.Ri.Fo.R (istituto per la ricerca la formazione e la riabilitazione) del Trentino.
Al torneo, che ha coinvolto otto formazioni, quattro italiane e quattro estere, ha partecipato anche la squadra di Latina, la Polisportiva Uic Nuova Latina, composta da: Nino Giuffé, Michael Federici, Domenico Volpe, Fabio Samaritani e dall’allenatore Fulvio Diana.
Fabio Samaritani, vicepresidente della Polisportiva U.I.C. Nuova Latina: “E’ importante innanzitutto spiegare che nel 2006 abbiamo creato questa associazione sportiva per favorire l’integrazione di persone con disabilità visiva attraverso il mondo dello sport. Il torball, infatti, è una disciplina sportiva che consente la contemporanea presenza nelle squadre sia di atleti non vedenti che di atleti vedenti, purché bendati, ed assume quindi un’importate funzione di coesione sociale".
Passando poi al torneo, abbiamo giocato ad un buon livello, tenendo conto di una forma atletica lontana, visto che gli allenamenti di tecnica e tattica mancavano da un paio di mesi, cioè dall’ultima partita di campionato. Abbiamo conquistato la settima posizione su otto partecipanti. Essere chiamati ad un torneo internazionale, è sempre una bella esperienza perché permette di giocare al di sopra delle nostre forze. Le squadre da affrontare, infatti, erano: il Trento, campione d'Italia, gli Austriaci del Graz, i Belgi del Baslan, detentori della Champions, e, per la prima volta in questo torneo, i Tedeschi del Berlino; senza dimenticare la squadra di Bergamo e quella di Bolzano sconfitto in finale proprio dal Baslan. I Belgi, quindi, si sono aggiudicati la vittoria finale. Devo ringraziare chi ha organizzato, il presidente della Polisportiva di Trento, Luigi Toico, e il nostro amico di Palermo, Nino, che ha condiviso con noi questa bella esperienza”.


 
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