La Zeod, la freccia elettrica di Nissan

Le Mans, Nissan lancia la Freccia:
Zeod oltre 300 km/h a zero emission

di Nicola Desiderio
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LE MANS - Avrà sulla livrea il numero 0 e come box il numero 56, quello destinato alle auto fuori classifica e dotate di nuove tecnologie. Due anni fa ad occuparlo c’era la Nissan DeltaWing, quest’anno ci sarà ancora la casa giapponese con la Zeod RC che sarà ricordata come la prima auto in grado di coprire un intero giro della 24 Ore di Le Mans raggiungendo 300 km/h con la sola spinta del motore elettrico.


La Zeod RC è figlia della Delta Wing e della Leaf Nismo RC, l’auto da corsa elettrica derivata dalla Leaf, diventata la vettura ad emissioni zero più venduta al mondo e che sfrutta una tecnologia per la quale l’alleanza Renault Nissan ha investito 4 miliardi di euro. La Nissan Zeod RC è in realtà un’ibrida e, per quanto possa sembrare un modo eccentrico di fare motorsport, è un prototipo ricco di spunti tecnici direttamente collegati alla produzione di serie. La forma a delta della Zeod RC, con le ruote sterzanti vicinissime e carenate e la grossa pinna posteriore, è un trionfo di aerodinamica che insieme alla costruzione in fibra di carbonio, favorisce prestazioni e consumi.

Il fulcro di tutto è il gruppo motopropulsore composto da un 3 cilindri a benzina di 1,5 litri alto 50 cm, largo 20 e lungo 40 cm tanto che lo si potrebbe mettere in un carrello della spesa o in una valigia, pesa solo 40 kg eppure eroga ben 400 cv con una densità di potenza di 10 cv/kg che neppure i motori di Formula 1 riescono ad eguagliare, ma con la metà dei giri (7.500 giri/min). Vengono estremizzati i concetti di downsizing e di downrevving così da ridurre gli attriti interni, primi nemici dell’efficienza di un motore. Il 3 cilindri ha l’alimentazione ad iniezione diretta, la distribuzione a 4 valvole per cilindro a due alberi, uno azionato da cinghia dentata e collegato all’altro attraverso un in ingranaggio, e la sovralimentazione con turbocompressore che soffia a 2 bar ed è dotato di un motogeneratore, del tutto simile a quello di una Formula 1: recupera l’energia cinetica dei gas di scarico e accelera la girante per ridurne l’inerzia e dunque i tempi di risposta all’acceleratore.

Il 3 cilindri non ha funzione portante ed è collegato a un cambio sequenziale a 5 rapporti nella cui scatola sono inglobati due motogeneratori da ben 120 kW. La logica è ovviamente opposta: recuperare l’energia in frenata e sfruttarla per spingere da soli la Zeod RC o lasciare che lo faccia il 3 cilindri che, se necessario, può essere adibito anche alla ricarica della batteria in marcia. ZEOD vuol dire infatti Zero Emission On Demand (a richiesta) e il pilota regola l’intervento delle due propulsioni durante lo stint da 13 giri con altrettante posizioni selezionabili con una delle 4 manopole, presenti, insieme a 10 pulsanti, sul volante in carbonio che contiene anche il display della strumentazione e le spie che annunciano l’approssimarsi del regime massimo.

Molto interessanti anche la batteria e il serbatoio per la benzina. La prima è agli ioni di litio, come sulla Leaf, ed è raffreddata ad acqua sfruttando lo stesso circuito preposto al motore termico, ai motori elettrici, all’impianto di lubrificazione e all’elettronica di potenza. La batteria è composta da 672 celle, ha una capacità di 12 kWh, eroga corrente a 400 Volt ed è racchiusa in una capsula in fibra di carbonio, poggiata su una sorta di vassoio e infilata dal fondo vettura in un alloggio la cui intercapedine è il serbatoio per la benzina. Il tutto posizionato al centro della vettura, tra l’abitacolo e la parte meccanica, in modo da concentrare i 130 kg della batteria e minimizzare gli effetti delle variazioni di carico dovute al consumo di carburante. La Zeod RC potrà raggiungere i 300 km/h?

Per superarli alla DeltaWing bastarono i 300 cv del suo 1,6 litri turbo da 300 cv derivato da quello della Juke, a maggior ragione i 400 cv del 3 cilindri o i 240 kW (325 cv) dei due motogeneratori. E potrà fare un giro solo in elettrico? Una batteria di quella capacità basta a una Leaf per fare 100 km, un siluro ultraerodinamico non dovrebbe avere problemi a finire i 13.627 metri del circuito francese. A guidare la Zeod RC saranno il giapponese Satoshi Motoyama, il belga Wolfgang Reip e lo spagnolo Lucas Ordoñes, diventato pilota giocando a GranTurismo 3 per Playstation e arrivato clamorosamente 2° nella categoria LMP2 alla sua prima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans nel 2011. Dal 2015 invece si cambia musica e la Nissan, dopo aver monopolizzato il box 56 e la LM P2 con i propri V8, rientrerà nella classe LMP1 per sfidare i giganti e inseguire una vittoria cercata più volte negli anni ’90 e mai trovata.

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Domenica 15 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:13 | © RIPRODUZIONE RISERVATA