Una delle prime foto della rivoluzionaria TS40

Toyota TS40, una belva ibrida:
mille cavalli per assaltare Le Mans

di Nicola Desiderio
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COLONIA - Mille cavalli per vincere la 24 Ore di Le Mans. La Toyota ci riprova con la TS040, prototipo presentato sul circuito del Paul Ricard e che correrà nel World Endurance Championship, nel cui calendario è inserita ovviamente anche la famosa corsa francese, sfidando Audi, Porsche e le nuove regole che impongono un’efficienza migliorata del 25% rispetto allo scorso anno.


Tedesca per telaio e aerodinamica… La risposta della Toyota a questa nuova sfida è l’auto da corsa più potente del campionato e di tutta la storia della casa giapponese grazie al nuovo sistema ibrido composto da un motore V8 a benzina da 520 cv cui si aggiungono in accelerazione i 480 cv dei due motori elettrici per un totale a 4 cifre. La TS040 ha il telaio sviluppato dalla Toyota Motorsport Gmbh (TMG) di Colonia dove c’è una delle più avanzate gallerie del vento, tanto che anche la Ferrari lo scorso se n’è servita per le proprie monoposto di Formula 1 mentre la propria era in rifacimento. Come da regolamento, l’auto è più stretta di 10 cm e adotta pneumatici di larghezza ridotta di 5 cm, dunque meno grip e più scorrevolezza che hanno spinto gli ingegneri alla ricerca di nuovi modi per trovare una sintesi migliore tra deportanza e resistenza all’avanzamento alleggerendo contemporaneamente la monoposto di 45 kg nonostante i nuovi obblighi in materia di sicurezza.

Giapponese nella propulsione ibrida. Il nuovo sistema ibrido è stato invece sviluppato presso la Motor Sports Unit Development Division di Toyota al centro tecnico di Higashifuji dove tra l’altro nascono le tecnologie più avanzate destinate alle auto di serie. I vertici Toyota tengono molto a questo legame e ribadiscono il ruolo che per loro hanno le corse: sviluppare le soluzioni che vedremo sulle auto stradali. Come da loro filosofia, i giapponesi si sono concentrati sul package del sistema piuttosto che puntare a soluzioni estreme come il recupero massimo dell’energia e il downsizing, come invece ha fatto Porsche. Se dunque la 919 Hybrid ha un motore 4 cilindri 2 litri turbo a iniezione diretta e recupererà ben 8 MJ, il massimo permesso dal regolamento, Toyota si tiene il suo V8 aspirato anzi ne incrementa la cilindrata da 3,4 a 3,7 litri, migliorato nell’efficienza anche grazie all’apporto di lubrificanti speciali, e opta per un più prudenziale valore di recupero di 6 MJ che è pur sempre il triplo dei 2 MJ scelti dall’Audi. “Se fossimo andati oltre – fanno sapere i giapponesi – avremmo dovuto rendere più pesante la vettura e il package sarebbe stato meno efficiente”.

Tre motori, 4 ruote motrici e 1.000 cv. Il nuovo sistema Toyota prevede dunque il V8 a benzina da 520 cv e abbandona lo schema con il solo motore elettrico posteriore inserito nel cambio aggiungendone uno anteriore, come sulla Supra HR-V con la quale la casa giapponese ha conquistato la prima vittoria di un’auto ibrida alla 24 Ore di Tokachi nel 2007. La coppia di motogeneratori provvede prima di tutto a trasformare l’energia cinetica che si sviluppa in frenata, dunque parte della decelerazione è dovuta alla loro azione, parte all’impianto frenante tradizionale, proprio come accade nelle ibride normali, ma qui le quantità di energia coinvolte e la velocità con la quale sono recuperate sono davvero spaventose. L’energia cinetica si trasforma così in elettrica che va in un supercondensatore ed è pronta a fare il percorso inverso fornendo in accelerazione 480 cv rendendo la TS040, almeno in questa fase, una trazione integrale da 1.000 cv.

I giochi si faranno con l’energia. Anche in questo caso sarà lotta tecnologica perché Audi continua ad adottare, come negli scorsi due anni l’accumulatore a volano, mentre la Porsche ha scelto una batteria agli ioni di litio. L’opzione è direttamente collegata al livello di energia recuperata prescelto che, per regolamento, è inversamente proporzionale alla quantità di carburante disponibile per ogni giro e al tipo di motorizzazione. Dunque la Porsche dovrà imbarcare meno carburante sfruttando il vantaggio derivato dal minor numero di soste e dal peso in pista inferiore, Toyota punterà sulla potenza del suo sistema elettrico mentre Audi farà affidamento principalmente sull’efficienza del suo diesel V6 di 3,7 litri. Filosofie e anche decisioni prese sul campo. La TS040 ad esempio ha già fatto 18mila km cominciando proprio dal Paul Ricard il 21 gennaio scorso.

Otto gare, una sola da vincere davvero. La parola ora passa ai fatti. Le Toyota TS040 schierate saranno due: la numero 7 guidata dal terzetto formato da Alex Wurz, Stéphane Sarrazin e Kazuki Nakajima mentre la numero 8 è stata assegnata a Anthony Davidson, Nicolas Lapierre e Sébastien Buemi. Dunque stessi uomini dello scorso anno, ma con un leggero rimescolamento degli equipaggi. Si inizia il 20 aprile a Silverstone mentre l’appuntamento clou, il terzo degli 8 del calendario, è previsto il 14 giugno per la 24 Ore di Le Mans. Si possono perdere tutte le altre gare, ma non quella. E quest’anno la lotta sarà più serrata che mai.

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Martedì 1 Aprile 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 15:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA