Aiuti alle famiglie: Unrae chiede al governo la detraibilità per l'acquisto dell'auto

Aiuti alle famiglie: Unrae chiede al governo
la detraibilità per l'acquisto dell'auto

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MILANO - Per sostenere il diritto alla mobilità delle famiglie, colpite da una grave crisi economica l'Unrae, l'Associazione a cui fanno capo le case estere in Italia, lancia al Governo la proposta di detrarre l'acquisto di un'auto, con conseguenti benefici su ambiente, sicurezza e occupazione.

«Il Governo - ha detto il presidente Unrae, Massimo Nordio - continua a sostenere settori specifici, tant'è che la lista delle spese detraibili è molto lunga. Tra le più importanti emerge il sostegno alle ristrutturazioni edilizie. Quindi, se la casa è un bene primario e la mobilità privata lo è altrettanto, per quale motivo questa non dovrebbe essere presa in considerazione?». Il piano elaborato da Unrae prevede la detraibilità del 10% del costo di acquisto fino a un massimo di 2mila euro in 4 anni, l'acquisto di un'auto nuova con emissioni fino a 120 gr/km di CO2 e la contestuale rottamazione di un'auto Euro 0, 1 o 2.

Parlando in una conferenza stampa dove è stata presentata la ricerca del Censis, con contributo Unrae, 'Gli italiani e l'auto: un rapporto da rilanciare su nuove basì, Nordio ha rilevato che «le famiglie vorrebbero cambiare l'auto, dovrebbero cambiare l'auto, ma non possono» a causa del contesto economico che ha determinato una contrazione dei consumi pari all'8% rispetto al 2007 che ha picchiato più duro sui consumi di beni durevoli (-29%).

Le famiglie hanno così rinunciato ad acquistare una nuova vettura, anche se sarebbe stato necessario. I pendolari (inclusi gli studenti) nel nostro Paese sono infatti pari a quasi 29 milioni di persone, di cui il 60,8% si sposta utilizzando un'auto (come guidatore o passeggero). Una percentuale che in molte città raggiunge il 70% e che sottolinea l'importanza della mobilità individuale nel nostro Paese.

Giuseppe De Rita, presidente del Censis, ha rilevato «il muro di gomma» contro cui il settore automotive si scontra a causa della deflazione, che impedisce lo sviluppo, e della saturazione del mercato (siamo al secondo posto per autovetture per abitante in Europa, dietro al Lussemburgo). Questo porta «gran parte della classe dirigente italiana all'estero. Marchionne (a.d. di Fiat Chrysler Automobiles) chiede infatti al Governo aiuti all'export perchè il focus è lì, l'ex a.d. di Luxottica, Guerra, non sapeva cosa fosse l'Italia e aveva la testa in Cina e il premier Renzi scopre che è importante andare in giro per il mondo e fare una politica di investimenti all'estero».

Del resto, ha aggiunto De Rita, «era pura follia pensare di rilanciare i consumi con gli 80 euro». In questa situazione «bisogna piuttosto capire dove vi è possibilità di sviluppare il settore automotive» malgrado la saturazione del mercato e l'elevato numero dei pendolari potrebbe svolgere un ruolo, ha rilevato De Rita. Dalla ricerca emerge anche che il deciso calo delle immatricolazioni ha provocato una perdita di 26.500 addetti nel settore dal 2008 e una flessione del 18,6% del fatturato automotive con un contributo al Pil nazionale sceso dall'11,7% al 7,8%.

Un altro fatto negativo, ha proseguito Nordio, l'invecchiamento del parco circolante, con l'età media di una vettura salita a 9,5 anni (da 7,5 nel 2006). Sulle strade del nostro Paese viaggiano oggi circa 35 milioni di auto di cui quasi 10 milioni Euro 0, 1 e 2 e quindi con maggiori emissioni di CO2 e meno sicure visto che il tasso di mortalità delle auto con più di 11 anni di vita è il triplo di quelle con meno di 2 anni. Se venissero sostituite le auto Euro 0, 1 e 2 in circolazione, le emissioni di CO2 si ridurrebbero di 12,2 milioni di tonn con un importante contributo anche per il raggiungimento degli obiettivi europei di contenimento delle emissioni climatiche al 2020.

Se fosse accolta la proposta sulla detraibilità dell'acquisto di un'auto, che Unrae ha derivato da un'idea di 'Quattroruotè, sono previste 480mila vendite con detraibilità in 4 anni per una copertura finanziaria stimata in un anno a 64 milioni di euro. «Una tale manovra - ha spiegato Nordio - potrebbe infatti determinare un'aggiuntività di 100mila unità per il primo anno e poi via via a scalare fino a 55mila unità nel medio termine».

A fine ciclo l'operazione fornirebbe allo Stato un introito per 21,8 milioni oltre a far risparmiare alla collettività oltre 77 milioni per costi sociali legati all'incidentalità, creare mille posti di lavoro in più nella filiera e ridurre di 400mila tonn le emissioni di CO2 nell'ambiente. Unrae, sorta nel 1950, conta 45 aziende con una quota del mercato auto pari al 70% in Italia e tra le richieste che sta portando avanti presso il Governo vi sono la revisione dell'Ipt (Imposta provinciale di trascrizione), l'eliminazione del superbollo e l'aumento della detraibilità delle auto aziendali, ha concluso Nordio.

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Giovedì 20 Novembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 26-12-2014 13:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA