Il museo dell'Alfa Romeo ad Arese

Museo Alfa Romeo, successo annunciato:
fra le pagine più belle della storia dell'auto

di Giampiero Bottino
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​ARESE - Inutile nasconderlo. Per chi vive all’ombra della Madonnina il Biscione ha un significato speciale. L’emblema dei Visconti e degli Sforza è il simbolo della città, del suo passato, del senso di appartenenza che un tempo (un po’ meno oggi) accomunava indigeni e immigrati, dell’operosità che ha trovato una delle conferme più illuminanti al Portello.

È in quest’area – oggi semicentrale, all’epoca estrema periferia – che 105 anni fa la neonata Anonima lombarda fabbrica automobili (Alfa) scelse il Biscione per sottolineare la milanesità di prodotti destinati a creare una leggenda che oggi rivive ad Arese, dove nel 1963 fu trasferita una parte cospicua dell’attività produttiva.

In concomitanza con un altro appuntamento di respiro mondiale, il gran ritorno della Giulia, è stato inaugurato nella nuova veste il Museo storico Alfa Romeo, riaperto dopo una vicenda lunga e tormentata quasi quanto quella del marchio stesso: inaugurato il 18 dicembre 1976, era visitabile solo su prenotazione per la dismissione dell’immenso sito produttivo.

Chiuso nel 2009, il Museo torna a nuova vita dopo anni densi di discussioni e polemiche, per la gioia dei tanti appassionati di un marchio la cui popolarità non conosce né frontiere né ostacoli. Allestito secondo i concetti più moderni, frutto di un progetto nel quale l’architetto Benedetto Camerana ha integrato gli obiettivi di rilancio del brand – operazione in cui al Museo viene attribuito un ruolo strategico a livello di heritage e d’immagine – con la necessità di tutelare un luogo simbolo della storia aziendale.

Battezzato «La macchina del tempo» e realizzato in meno di un anno, ha aperto i battenti al pubblico - dopo l’inaugurazione formale - martedì 30 giugno con un orario ben definito: tutti i giorni dalle 10 alle 18, con prolungamento serale il giovedì fino alle 22 e chiusura settimanale al martedì. Dotato di tutti i servizi che ci si aspetta di trovare in una struttura del genere – dal book shop alla caffetteria, dal centro documentazione agli spazi per eventi e manifestazioni – offre alcune “chicche” in linea con lo spirito di marca: una pista di prova e uno show room per l’attuale gamma Alfa Romeo con annessa area di consegna delle vetture nuove.

Caratterizzato da numerosi elementi in carattere con il Dna del marchio, l’edificio propone soluzioni che collegano passato e futuro del Biscione: dalla struttura “rosso Alfa” che attraversa l’intero complesso ai tocchi di modernità costituiti dalla scala mobile (non presente nella struttura originaria) e dall’installazione luminosa verticale il cui movimento elicoidale allude alla continuità stilistica e alla coerenza tecnologica che ispirano l’evoluzione e il rilancio del marchio.

Il percorso espositivo si articola attraverso i 69 modelli - in molti casi esemplari unici - che più hanno contribuito a imprimere il badge del Biscione nella storia dell’automobile: dalla 24 HP, la prima A.L.F.A. datata 1910, alla 6C 1750 Gran Sport della Mille Miglia dominata da Tazio Nuvolari, dall’Alfetta 159 con cui Juan Manuel Fangio conquistò il Mondiale di Formula 1 del 1951 alla mitica Giulietta che nel 1955 spiegò al mondo il concetto di berlina sportiva.

Le vetture in mostra sono suddivise fra i 3 livelli in base ad altrettante tipicità del marchio: Timeline al primo piano con 19 vetture che ne ripercorrono l’evoluzione; Bellezza al piano terra, dedicato alle realizzazioni dei grandi carrozzieri che hanno fatto di Alfa un’indiscussa icona di stile; Velocità che al piano interrato raduna le protagoniste delle grandi vittorie su cui l’azienda italiana ha costruito la propria leggenda sportiva.


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Domenica 16 Agosto 2015 - Ultimo aggiornamento: 28-08-2015 23:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA