Uno stabilimento di auto

Auto, dopo sei anni di crisi torna il segno
positivo: ma la ripresa non decolla

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ROMA - Il mercato italiano dell'auto cambia verso e, dopo sei anni, chiude il 2014 con un segno positivo anche se i volumi restano molto bassi: 1.359.616 le immatricolazioni, secondo i dati del ministero dei Trasporti, il 4,21% in più dell'anno precedente, ma il 45,5% in meno rispetto al 2007.

A dicembre le consegne sono state 91.518, il 2,35% in più dello stesso mese del 2013. Fca fa meno bene del mercato e chiude l'anno con 376.721 consegne, in crescita dello 0,75% rispetto al 2013 e la quota che scende dal 28,66% al 27,71%. Sono del gruppo le cinque auto più vendute - Panda, Punto, 500L, Ypsilon e 500 - con la Jeep Renegade che a dicembre entra nella top ten con 1.806 vetture immatricolate e una quota nel suo segmento del 20,6 per cento. Ed è stato proprio il brand Jeep a trascinare le vendite del gruppo: 11.334 consegne nell'anno, il 94,5% in più del 2013.

Calo sostenuto per Alfa Romeo, in attesa del rilancio che partirà a giugno con la nuova Giulia: le vendite hanno subito un calo del 10,53 nel 2014 e del 15,8% a dicembre. Flessione anche per la Lancia che cresce del 27% in Francia dove il gruppo registra un incremento delle immatricolazioni pari allo 0,9%. «Il terreno da recuperare per tornare a livelli di mercato normali è ancora molto lungo», sottolinea il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. Quagliano spiega che il risultato del 2014 «non è certo dovuto a un'inversione di tendenza dell'economia» ma al «forte invecchiamento del parco circolante» che ha costretto molti italiani a cambiare l'auto.

«Sostituzioni forzose» che continueranno anche nel 2015 indipendentemente dalla ripresa dell'economia: quest'anno le immatricolazioni dovrebbero toccare quota 1.430.000 unità, il 5,18% in più del 2014. Per l'Anfia, l'associazione delle aziende italiane della filiera, «il segno positivo di dicembre, settimo rialzo mensile consecutivo, può essere letto come un segno d'incoraggiamento per il settore». Non sono ottimisti invece i concessionari che parlano di un mercato ai livelli di fine anni '70 e sostengono che con «l'apatia del governo» il rischio è di un bis nel 2015.

L'Unrae, l'associazione dei costruttori esteri, propone di rilanciare gli Stati Generali dell'Auto per condividere delle strategie a sostegno del settore. Comune a produttori e concessionari è la richiesta di maggiore attenzione al mondo dell'auto: bene la sterilizzazione dell'aumento delle accise sui carburanti che avrebbe dovuto entrare in vigore dal primo gennaio, mentre non piace l'aumento dell'1,5% dei pedaggi autostradali. Meglio dell'Italia ha fatto la Spagna: le vendite di auto hanno registrato nel 2014 un aumento del 18,4% rispetto a quelle del 2013, con 885.308 nuove immatricolazioni, grazie anche al piano di incentivi “Plan Pive” varato dal governo. Meno positivo il mercato francese che ha chiuso l'anno con un incremento dello 0,3% dopo aver toccato, nel 2013, il livello più basso da 15 anni.


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Venerdì 2 Gennaio 2015 - Ultimo aggiornamento: 06-01-2015 20:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA