Biciclette sul tetto: meglio prestare attenzione

Tutto sulla bici, trasporto e le regole
da seguire: il vademecum della Polizia

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ROMA - La bicicletta sta diventando un mezzo sempre più amato dagli italiani: dalla strada alla campagna, dalle competizioni agli specialisti della montagna, stanno aumentando coloro che usano le due ruote anche per muoversi nelle città, anche in regioni storicamente non abituate ai ciclisti.

Per questo diventa importante conoscere le regole del muoversi in bici: Polizia Moderna pubblica nell'ultimo numero uno speciale con tutte le norme da seguire, le regole per un corretto trasporto del mezzo e anche le eventuali multe, in alcuni casi anche molto salate, che si rischia di pagare se non si rispetta quanto previsto dalla legge.

Intanto una precisazione che non riguarda le bici ma pattini, skateboard, monopattini e affini: non possono circolare per le strade, nè essere utilizzati sui marciapiedi ma soltanto nelle apposite aree fuori dalla sede stradale: altrimenti si rischiano 25 euro di multa. L'inserto ricorda le regole per una corretta circolazione: per andar in bici non sono necessari requisiti anagrafici particolari nè è imposto il possesso di titoli abilitativi o certificati di idoneità.

Anche un minore, perciò, può utilizzare un velocipede sulla strada. Tuttavia, se molto piccolo, la circolazione dovrebbe sempre avvenire sotto la diretta sorveglianza di un adulto. Il conducente deve essere idoneo per requisiti fisici e psichici e, quindi, non può circolare ubriaco o in stato di alterazione da stupefacenti. Le sanzioni per i reati di guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, infatti, trovano applicazione anche nei confronti dei ciclisti. Il ciclista deve rispettare tutte le norme di comportamento valide per i conducenti e, in particolare, le prescrizioni della segnaletica. In presenza di una pista ciclabile adiacente alla strada e presegnalata dall'apposito segnale, i conducenti di velocipedi hanno l'obbligo di servirsene e non possono mai circolare sulla carreggiata.

La possibilità di circolare sulla carreggiata, insieme agli altri veicoli, perciò, è limitata ai luoghi in cui non siano presenti le piste ciclabili. In tali casi, le bici devono essere condotti tenendosi il più vicino possibile al margine destro della carreggiata stessa, in modo da non intralciare il transito dei veicoli a motore. Per immettersi nelle carreggiate a traffico veloce o per attraversare le carreggiate stesse, i ciclisti sono tenuti ad effettuare le manovre con la massima cautela evitando improvvisi cambiamenti di direzione.

I ciclisti devono di regola procedere su unica fila e comunque mai affiancati in numero superiore a due. Il rispetto di tale regola, che nei centri abitati è rimesso alla prudente valutazione del ciclista in base alle condizioni della circolazione (es. se il passaggio non è stretto o ingombrante, se non si trova in curva, ecc.), fuori dei centri abitati diviene un preciso ed inderogabile obbligo.

In ogni caso è consentito procedere affiancati quando uno dei ciclisti è minore di anni dieci e procede a destra del conducente più anziano. Infine, le biciclette e gli altri velocipedi possono circolare nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane. Non possono, invece, circolare sulle corsie riservate ai mezzi pubblici.

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Lunedì 15 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 17-09-2014 10:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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