Operai Fiat al lavoro in fabbrica

Fiat fa partire altre 1.000 assunzioni
A luglio le prime 50 per l'Alfa di Cassino

di Diodato Pirone
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L'ormai imminente rinascita dell'Alfa Romeo porta i primi benefici per l'occupazione: a luglio saranno effettuate le prime 50 assunzioni di operai specializzati a Cassino.

L'annuncio è stato dato da Alfredo Altavilla, responsabile di Fiat Chrysler Emea (Europa, Africa e Medio Oriente), durante un incontro con i sindacati destinato a fare il punto sui programmi produttivi Fca in Italia per i prossimi mesi.

I 50 nuovi posti di lavoro a Cassino, dove da settembre si inizierà ad assemblare la nuova berlina Alfa a trazione posteriore, sono solo l'antipasto di un programma d'assunzioni molto più vasto pari a circa 1.000 nuovi posti di lavoro per il 2015. Questi posti sono aggiuntivi dei 1.500 avviati a gennaio da Sergio Marchionne per la fabbrica di Melfi, in Basilicata, dove si producono le Jeep Renegade e le Fiat 500X destinate soprattutto al mercato americano.

Nel dettaglio le nuove assunzioni sono così scadenzate: altre 600 a Melfi (250 entro giugno) che si aggiungono alla stabilizzazione ad agosto di 1.500 assunzioni finora effettuate con contratti interinali; 200 per il furgone Ducato in Abruzzo; 170 per la fabbrica di cambi di Verrone (in parte saranno trasferimenti da altre fabbriche ancora interessate dalla cassa integrazione); 50, come detto, a Cassino e 30 alla Vm motori in Emilia.

Ma Marchionne a Melfi non aveva gia' annunciato 1.000 assunzioni lo scorso 28 maggio? Si ma solo per il comprensorio di Melfi. Dove per comprensorio si intende Fiat e le 16 fabbriche della componentistica che ruotano intorno allo stabilimento lucano. I conti tornano, insomma, anche perche' Fiat oggi ha ripetuto ai sindacati che la componentistica di Melfi assumera' entro l'anno almeno 400 persone.

Altavilla ha poi annunciato la progressiva riduzione della cassaintegrazione nella fabbrica di Cassino mano a mano che si passerà alla produzione dell'Alfa. Altre fabbriche come quelle di Mirafiori, Pomigliano e di Pratola Serra saranno saturate, cioè torneranno a produrre al massimo delle loro possibilità, mano a mano che entreranno in produzione nuovi modelli e nuovi motori.

Grande la soddisfazione dei sindacati presenti all'incontro (Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri). "E' un'ottima notizia che premia chi in questi anni ha creduto nella rinascita dell'automotive italiano", ha sottolineato Gianluca Ficco della Uilm-Uil. "Ora è chiaro che mentre Landini riempiva l'Italia di chiacchiere noi abbiamo riempito le fabbriche di lavoro", ha aggiunto Ferdinando Uliano della Fim-Cisl.

Fra i sindacalisti non si nasconde la possibilità che Fiat faccia altri annunci positivi nei prossimi mesi e durante il 2016. L'anno prossimo, infatti, dovrebbe rientrare in piena efficienza l'enorme stabilimento di Mirafiori, a Torino, che sotto i suoi 33 ettari di capannoni dovrebbe produrre i grandi Suv di lusso della Maserati e dell'Alfa Romeo.

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Lunedì 8 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2016 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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