Luca di Montezemolo e Sergio Marchionne

Fiat sale ancora (1,2% a 7,93 euro)
a Piazza Affari: dal 6 agosto +23%

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MILANO - Fiat ben intonata a piazza affari dopo l'exploit della vigilia: le azioni salgono dell'1,2% a 7,93 euro in un mercato che segna un +0,06%. Ieri a spingere i rialzi la notizia delle dimissioni di Montezemolo dalla presidenza Ferrari e l'arrivo, al suo posto dell'a.d. Sergio Marchionne.

Il cambio ai vertici ha fatto scattare le speculazioni su un possibile spin-off del polo del lusso e sulla quotazione di Ferrari, ipotesi raffreddate dalle parole di Marchionne in conferenza stampa: le azioni, infatti, dopo essere salite fino a guadagnare il 3% avevano ripiegato dai massimi e chiuso a +1,88%. Il mercato comunque continua a dimostrare interesse sul titolo del Lingotto che dal minimo del 6 agosto è salito del 23% (il Ftse Mib ha preso l'8,5%) e dall'inizio dell'anno ha messo a segno un +33% a fronte di un rialzo dell'indice di riferimento dell'11,5% alle quotazioni attuali.

Gli analisti di Intermonte sottolineano che le indicazioni date ieri da Marchionne in conferenza stampa confermano le loro aspettative, cioè che sia improbabile la creazione di un polo del lusso e che non sia in programma un'Ipo di Ferrari a breve. «Le aspettative sulla possibile quotazione di Ferrari - si legge - rimangono un potenziale catalyst positivo per Fca e sono già parzialmente riflesse nel prezzo del titolo».

Gli analisti del Credit Suisse, in un report dal titolo «Nuovo ceo alla Ferrari ma stessa strategia» scrivono di non capire «perchè un cambiamento di ceo dovrebbe fare la differenza sulla decisione di realizzare o meno uno spin-off». Una vendita, ricordano gli analisti, è stata categoricamente esclusa da Marchionne il 6 maggio scorso. Gli esperti ritengono che ci sia poco interesse per un'Ipo tra il management e gli azionisti.

In più Ferrari rappresenta un asset importante all'interno del gruppo Fiat che, pur avendo punti di forza (Jeep, Maserati, Alfa e appunto Ferrari) ha un livello di debito insostenibile e un piano al 2018 che appare troppo ottimistico. Per il 2014, vista la debolezza del primo semestre, il Credit Suisse prevede un potenziale downside della guidance. Infine, il Credit Suisse considera la quotazione negli Usa come il primo passo per un possibile aumento di capitale, il che riduce l'upside potenziale dell'utile per azione. Oggi è in calendario il cda di Ferrari sui conti.

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Giovedì 11 Settembre 2014 - Ultimo aggiornamento: 13:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA