La piccola Google Car

Arriva l'"auto-koala": entro l'estate l'auto
senza conducente di Google sarà realtà

di Antonio Bonanata
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Tra qualche mese, in piena estate, per le strade che circondano Mountain View, la sede centrale di Google, potrebbe capitarvi di incontrare il primo modello ufficiale di macchina senza conducente, ideata dal colosso californiano.
Cogliendo un po’ tutti di sorpresa, infatti, l’azienda guidata da Larry Page annuncia di essere quasi pronta per il grande lancio: è una biposto e ha l’aspetto di un ovetto a quattro ruote, tanto che lo hanno già ribattezzato “auto-koala”. La sua caratteristica principale, che supera un problema riscontrato in un primo modello sperimentale, riguarda la possibilità di avere un controllo umano e diretto sulla guida, in caso di pericolo o emergenza.

La flotta iniziale prevederà 25 esemplari, che però saranno solo prototipi e non modelli definitivi. La velocità massima raggiungibile sarà di 40 km orari, decisamente poco per chi sperava in un bolide: di fatto, è un’utilitaria pensata per un uso esclusivamente urbano. Google, intanto, ha avviato una fase di prova, a cui potranno accedere anche persone estranee all’azienda, per agevolare la familiarità del (futuro) cliente con il mezzo: dureranno alcuni mesi e si svolgeranno, appunto, sulle strade intorno a Mountain View.

Il lancio del primo modello di auto senza conducente è stato ritardato di un anno, dopo che l’Agenzia nazionale statunitense per il traffico aveva imposto al capo del progetto, Chris Urmson, di includere freni e volante, da poter azionare in caso di emergenza. Un esemplare precedente, infatti, aveva subíto 11 incidenti a partire dal 2009, quando erano cominciate le prime prove, proprio a causa della mancanza di freni e volante. C’è chi ha subito notato un’analogia con un altro modello di auto, anch’essa simile a un ovetto, messo a punto dalla Bmw. Quella di Google però risulta vincente per ragioni di efficienza: bassi consumi, poco spazio occupato e una migliore disposizione della batteria.

Nei piani di Google c’è l’obiettivo, da centrare entro il 2020, di veder circolare abitualmente per le strade, non solo americane, auto senza conducente; per questo, si ipotizza che voglia associarsi con alcune case automobilistiche, per avviare una produzione di massa, vendendo le licenze a queste ultime. Nel frattempo, il responsabile del progetto, annunciando di essere vicinissimi al traguardo, si gode con soddisfazione i frutti dell’impegno sinora profuso: «Sono stati anni di lavoro, – dice Chris Urmson – di adattamento della tecnologia. Il grande passo successivo sarà quello di portarla alle persone e di vedere come sarà accolta».


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Sabato 16 Maggio 2015 - Ultimo aggiornamento: 23-05-2015 12:43
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