Wrc, testa a testa fra Neuville (Hyundai) e Evans (Toyota) nel Rally di Croazia: primi con lo stesso tempo dopo 8 cronometrate
Rally di Croazia, quarta prova del mondiale 2024. Rientrano Ogier (Toyota) e Mikkelsen (Hyundai).
Ford PartsPlus, oltre 20mila autoriparatori hanno scelto l’efficienza del servizio ricambi Ford
COLONIA - «Lavoro, competitività e crescita» come elementi ispiratori delle politiche europee. Un concetto analogo a quello che il Presidente Renzi ripropone in ogni occasione e in ogni sede. Ma non in questo caso. La paternità dell'affermazione va infatti attribuita a uno degli esponenti più in vista del pianeta auto: Stephen Odell, presidente di Ford Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) nonché vice presidente esecutivo di Ford Motor Company.
Nel quartier generale dell'ovale blu di Colonia il top manager ha preso (idealmente) carta e penna, rivolgendosi alla classe dirigente comunitaria uscita rinnovata dalle recenti elezioni. Odell sollecita un'attenzione maggiore di quella riservata fino a oggi alle problematiche dell'industria automobilistica europea, che se è «forte e competitiva sui mercati globali è un fattore determinante per il mercato unico», al quale riconosce il merito di aver contribuito a creare posti di lavoro e a produrre livelli di benessere impossibili da raggiungere altrimenti».
Nella lettera aperta viene indicato come necessario un nuovo approccio alla produzione delle leggi, orientata alla regolamentazione "leggera" e alla semplificazione, magari affidando alla valutazione di operatori indipendenti l'impatto delle normative sulla competitività. Tra le possibili fonti di crescita e di lavoro, il numero uno di Ford Europa cita ad esempio un accordo commerciale ad ampio raggio tra Europa e USA, che sia orientato non solo al libero scambio, ma anche allo scambio equo. Cioè ben diverso, e lo dice esplicitamente, di quello contemplato nell'ipotesi di accordo euro-giapponese, un «modello di disequilibrio che mette a rischio migliaia di posti di lavoro in Europa».
Non si può certo dire che si nasconda dietro a un dito o ai fumosi giri di parole tanto cari alla politica, quando sollecita una leadership paneuropea più concertata e un'azione congiunta di tutte le parti interessate volta a dare contenuti concreti al progetto di un'Europa più competitiva. Un invito che ha molti destinatari: i decision maker di tutta Europa, la nuova Commissione, le imprese, i sindacati. A tutti loro si rivolge Odell, ribadendo la ferma intenzione della Ford di impegnarsi continuando a investire in Europa come fa da oltre un secolo, ma chiedendo a che deve gestire la politica continentale il coraggio e la determinazione necessari per porre le basi di un futuro meno tormentato.
ACCEDI AL Il Messaggero.it
oppure usa i dati del tuo account