Il parco circolante, il primo contribuente italiano

Il settore automotive dà all'Erario oltre 70
miliardi: cresce il gettito, crollano le vendite

  • condividi l'articolo

TORINO - Il settore automotive ha versato Allo Stato l'anno scorso 70,5 miliardi di euro, pari a un aumento del 6,3% in cinque anni su un mercato del nuovo in calo del 39,8%. Lo comunica l'Anfia. «Facendo un confronto sugli ultimi 5 anni, il gettito proveniente dal settore automotive è cresciuto del 6,3% tra il 2009 e 2013, con una quota percentuale sul gettito complessivo salita dal 16% al 16,5%, dopo il picco del 17% nel 2012 - ha commentato Roberto Vavassori, presidente di Anfia, per il quale - è significativo notare che, nello stesso periodo, il gettito Ipt e Iva derivante dall'acquisto degli autoveicoli è calato del 30,2% a causa del forte ridimensionamento dei volumi di nuove immatricolazioni (-39,8%), mentre, al contrario, il gettito derivante da possesso (bollo auto) e utilizzo dei mezzi, è cresciuto rispettivamente del 4,6% e del 13,2%».

«Per rilanciare la domanda di mobilità nel nostro Paese - prosegue Vavassori - è prioritario invertire questa tendenza, con particolare attenzione alla spesa delle famiglie, ma anche alla competitività delle imprese. Anfia lavora da tempo a questo obiettivo, con la presentazione di proprie proposte nell'ambito della Consulta Automotive e seguendo altre proposte di legge in materia che vadano nella direzione di una fiscalità automotive più equa. Si pensi, ad esempio alla riduzione, introdotta in pochi mesi, della deducibilità delle auto aziendali dal 40% al 20%, mentre in ambito UE arriva fino al 100%». Vavassori ritiene che «senza un opportuno intervento di armonizzazione, l'incidenza delle auto aziendali sul mercato italiano continuerà a restare molto più bassa che in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna».

Inoltre «è paradossale che alcune misure, come il superbollo, abbiano contribuito a deprimere un mercato già in difficoltà, generando effetti collaterali di elusione della misura stessa. La sua abolizione consentirebbe una ripresa dei volumi di vendita, di attività e di occupazione per il segmento auto interessato, con un probabile contagio positivo sugli altri segmenti di mercato e un incremento del gettito impositivo». Sul fronte delle assicurazioni Anfia ricorda che «la telematica assicurativa rappresenta una delle soluzioni per la riduzione del carico fiscale», e auspica, quindi, che «vengano rapidamente approvati i provvedimenti di attuazione derivanti dalle misure sulle liberalizzazioni varate nel 2012 con riferimento al settore assicurativo», mentre rileva che il Codice della Strada stabilisce che almeno il 50% dei proventi delle multe incassate dagli enti locali venga utilizzato per migliorare la sicurezza, investendo il 25% nella manutenzione stradale, il 12,5% nella segnaletica e il 12,5% nei controlli sulle strade.

Dato che, tuttavia, «non esiste un sistema di verifica di questi investimenti, lo sforzo dei produttori per accrescere gli standard di sicurezza dei veicoli, e ridurre l'incidentalità e la mortalità sulle strade, viene spesso vanificato dalle condizioni delle infrastrutture stradali italiane, ancora al di sotto degli standard europei di sicurezza».

  • condividi l'articolo
Mercoledì 30 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 02-08-2014 10:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA