Stanchezza al volante, colpi di sonno

Colpi di sonno al volante: ogni anno
a Roma 3.500 incidenti stradali

di Enrico Gregori
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ROMA - «Una piccola sosta per continuare la vita: se sei al volante e avverti i sintomi della sonnolenza fermati in un’area sicura e dormi per 15-20 minuti, per poi ripartire in sicurezza». All’insegna di questo slogan, tanto semplice quanto fondamentale, l’Automobile Club Roma ha organizzato mercoledì scorso, il primo appuntamento della campagna di sicurezza stradale SLEEP STOP, promossa da ACI e TTI (Tavolo Tecnico Intersocietario “Sonnolenza e Sicurezza nei Pazienti OSAS”) con il supporto della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) per sensibilizzare ed educare i conducenti sui rischi della sonnolenza al volante.

Calo dell’attenzione, riflessi poco pronti, senso di stress e stanchezza, fino al vero e proprio “colpo di sonno” sono infatti gli effetti di una eccessiva sonnolenza che ogni anno è corresponsabile di quasi 3.500 incidenti stradali solo nel Comune di Roma, 4.300 a livello di Provincia di Roma, 5.200 nella Regione Lazio e oltre 40.000 sull’intero territorio nazionale: il 22% di tutti i sinistri registrati.

«I risultati scientifici del TTI hanno fatto emergere il ruolo fondamentale della sonnolenza come causa di incidenti stradali – ha spiegato il coordinatore del TTI prof. Michele De Benedetto – ma è oggi che, grazie ad ACI e FIA, abbiamo l’opportunità di informare in maniera capillare l’utente della strada spesso inconsapevole della sua condizione. La sonnolenza nasconde, oltre ad errati stili di vita, diverse patologie. In particolare l’OSAS (sindrome delle apnee ostruttive nel sonno) che interessa circa 2 milioni di italiani, Una diagnosi precoce e una corretta terapia permettono di ridurre il rischio di incidenti: obiettivo prioritario europeo».

«Uno dei fattori di rischio – dice il professor Sergio Garbarino – è l'Osas. Si tratta di una patologia respiratoria che comporta, per esempio, apnee durante il sonno. Questa patologia, dunque, ha un'incidenza pesante sul cosiddetto colpo di sonno. E' importante imparare a riconoscere i sintomi, come per esempio l'eccessivo russare, in modo che si possa intervenire dal punto di vista terapeutico. Naturalmente è fondamentale consultare il medico per verificare l'entità dell'Osas, in quanto per le forme lievi bastano piccoli accorgimenti. Ma se parliamo di forme più gravi, allora si deve intervenire con apposite apparecchiature di supporto o addirittura con un intervento chirurgico».


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Giovedì 23 Ottobre 2014 - Ultimo aggiornamento: 25-10-2014 15:00
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