Sergio Marchionne ad di Fca e presidente Cnh e Ferrari

Marchionne sulle alleanze: «Servono per
ridurre la capacità e remunerare il capitale»

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AMSTERDAM - Sulla questione alleanze «non bisogna andare alla cieca, bisogna analizzare in modo razionale, preciso, articolato. Non bisogna fare gli sbruffoni». Così l'ad di Fca Sergio Marchionne ha risposto ai giornalisti.

«Bisogna dare informazioni al mercato perché capisca le valutazioni da fare. Non si può andare alla cieca e sparare numeri senza far capire i potenziali benefici», ha aggiunto. «Come leader del settore auto abbiamo il compito di lasciare dietro i nostri interessi particolari e affrontare la grande questione della sovracapacità», ha detto Marchionne.

«Questa industria storicamente ha sempre distrutto valore. Nel 2009 - ha proseguito l'ad di Fca - il governo americano ha cercato di risolvere i problemi di un'industria che soffriva di sovracapacità e carenze strutturali, ma non ha affrontato l'obiettivo ultimo che era il costo del capitale perché questo è un problema che coinvolge l'industria. Escludendo i costruttori nei segmenti premium, l'industria ha dimostrato di non essere in grado di remunerare il costo del capitale. Questo è un problema molto importante. La seconda fase di questo percorso è riconoscere che ci sono tante duplicazioni nell'industria dell'auto che non portano ad acquisire quote di mercato e creano condizioni di competitività che sono ingiustificate e non danno guadagni. Non capisco come mai altre industrie lo abbiano già capito e noi no».

«Non è colpa mia, non c'entro nulla». Con questa battuta l'ad di Fca Sergio Marchionne ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano dello scontro tra i vertici di Volkswagen, il presidente del consiglio di sorveglianza Ferdinand Piech e l'amministratore delegato Martin Winterkorn. «Non so neppure se sia vero, sto osservando come tutti», si è limitato a dire Marchionne.

«Era ora che li vedessi, non conosco ancora i nuovi segretari generali di Cisl e Uil». Così l'ad di Fca Sergio Marchionne ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano perchè abbia deciso di incontrare i sindacati al Lingotto subito dopo l'assemblea degli azionisti convocata domani ad Amsterdam. I numeri uno della Cisl, Annamaria Furlan e della Uil, Carmelo Barbagallo hanno assunto le redini da poco delle rispettive organizzazioni e non hanno ancora mai incontrato Marchionne.

«Spero che la situazione in Turchia non peggiori e che si fermi qui. Non vogliamo che il Paese sia isolato, visto che ha notevoli problemi ai confini». Lo ha detto l'ad di Fca Sergio Marchionne rispondendo ai giornalisti sulle possibili ripercussioni sulla joint venture in Turchia, Tofas.

«Il livello di credibilità dell'Italia ha raggiunto livelli che non esistevano prima del Jobs Act. Il Paese sta cambiando, sta andando nella direzione giusta, è diventato più attraente per gli investitori anche se ci sono ancora tante cose da mettere a posto». Lo ha detto l'a.d Fca Sergio Marchionne. «Aiuta anche noi perchè non possiamo essere soli a investire in questo Paese», ha aggiunto.

L'Assemblea di Fca si terrà domani ad Amsterdam, ma questo «non significa che l'impegno del gruppo sia diminuito in Italia, anzi..». Così l'ad di Fca, Sergio Marchionne, che parlando ai giornalisti al termine della mini-assemblea di Cnh Industrial, durata circa un'ora, ha aggiunto: «Non è cambiato nulla. È la prima assemblea di Fca fuori dall'Italia, ma è anche la prima di Chrysler fuori dagli Usa».

«Non credo che andremo oltre il 10%. Stiamo ancora valutando». Così Sergio Marchionne, ad di Fca-Chrysler e presidente Ferrari ha risposto sulla quota di Ferrari che andrà in Borsa. Per quanto riguarda i tempi dell'Ipo Ferrari, Marchionne ha detto che «il filing sarà depositato nel secondo trimestre e il collocamento avrà luogo nel terzo». Marchionne ha parlato con i giornalisti al termine dell'assemblea degli azionisti di Cnh Industrial.

«Siamo fiduciosi perchè abbiamo le persone e i prodotti giusti per vincere la concorrenza sui nostri mercati assieme alla determinazione di creare un valore nel lungo termine per gli azionisti di Cnh Industrial», ha indicato Marchionne, che ha ricordato anche «l'ambizioso piano quinquennale» presentato l'anno scorso a maggio a Detroit. L'a.d. Richard Tobin ha illustrato nel corso dell'assemblea i dati del bilancio 2014 e ha affermato che «il piano di efficienza del gruppo, annunciato nel luglio 2014, aiuterà a massimizzare la produttività attraverso le nostre operazioni globali ed allineare la nostra capacità manifatturiera riflettendo la domanda del mercato attuale e futura».

Il 2015, ha continuato Tobin, sarà «un anno impegnativo per Cnh Industrial, in quanto prevediamo che la domanda del mercato nel nostro settore più grande, quello delle macchine agricole, sarà impattata negativamente da una sensibile riduzione dei prezzi dell'agricoltura a livello globale». Per far fronte a questa sfida, ha proseguito Tobin, «abbiamo avviato iniziative per intervenire sui costi, ma puntiamo sempre a mantenere la nostra leadership in questo mercato».

Tobin stima quest'anno «un miglioramento della redditività per le divisioni Veicoli Commerciali e Macchine per le Costruzioni, un miglioramento a livello dei costi strutturali e un calo dei costi di ricerca e sviluppo». Queste iniziative, tuttavia, «non bilanceranno completamente il continuo impatto negativo delle difficoltà commerciali nel settore agricolo e l'impatto negativo sui conti del gruppo legati al recente apprezzamento del dollaro».

Tobin ha anche osservato che Cnh Industrial prevede di ridurre i costi quest'anno rispetto al 2014 e che l'indebitamento netto industriale, pari a 2,7 miliardi di dollari alla fine del dicembre scorso, trarrà vantaggio dalle iniziative per riallineare gli stock alla nuova domanda del mercato, in particolare nel settore agricolo. «L'Assemblea degli azionisti di CNH Industrial N.V. riunitasi oggi ad Amsterdam, ha approvato la relazione finanziaria annuale per l'esercizio 2014 unitamente alla proposta di distribuire un dividendo di euro 0,20 per ciascuna azione ordinaria, pari a un dividendo complessivo di circa 272 milioni di euro». È quanto si legge in una nota di Cnh Industrial.

«L'assemblea ha inoltre rieletto tutti gli 11 amministratori che già facevano parte del Consiglio di Amministrazione fino alla data dell'Assemblea, e precisamente ha rieletto i signori Sergio Marchionne e Richard J. Tobin, quali amministratori esecutivi, e i signori John P. Elkann, Mina Gerowin, Maria Patrizia Grieco, Léo W. Houle, Peter Kalantzis, John Lanaway, Guido Tabellini, Jacqueline Tammenoms Bakker e Jacques Theurillat, quali amministratori non esecutivi», continua la nota.

«Gli azionisti hanno inoltre autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad acquistare azioni ordinarie proprie. L'autorizzazione riguarda un numero massimo di azioni ordinarie pari al 10% delle azioni ordinarie della Società in circolazione alla data odierna. Tale autorizzazione non comporterà alcun obbligo per la Società ad acquistare azioni ordinarie proprie e deve pertanto essere considerata quale opportunità a disposizione del Consiglio di Amministrazione. In base all'autorizzazione assembleare gli acquisti potranno avvenire, per un periodo di diciotto mesi dalla data odierna, secondo le modalità consentite dalla normativa applicabile e a un prezzo che non potrà eccedere il 10% del prezzo di riferimento rilevato presso il mercato borsistico utilizzato - il New York Stock Exchange (NYSE) e/o il Mercato Telematico Azionario (MTA)», conclude la nota.

Corre in Borsa Cnh (+4,69% a 8,09 euro) dopo un congelamento al rialzo, nel giorno dell'assemblea degli azionisti. Il presidente Sergio Marchionne, Ad di Fca, ha annunciato che il Gruppo che produce veicoli pesanti, agricoli e da movimento terra guarda «ad opportunità nel settore delle macchine agricole».

«È il momento giusto - ha aggiunto - per espandere la nostra attività a fronte del rallentamento del settore». Per ora, ha precisato il manager, non c'è «niente di concreto, ma il processo di scouting va avanti».

I sindacati si aspettano che nell'incontro di domani pomeriggio a Torino con l'a.d. di Fca, Sergio Marchionne, il focus sarà sugli stabilimenti europei e sul come sta andando avanti l'implementazione e il completamento degli investimenti in Italia, in particolare il piano previsto per la rinascita dell'Alfa Romeo. Inoltre ci si aspetta un'apertura dell'azienda sul rinnovo dei contratti salariali nell'incontro del 17 aprile dopo l'interruzione dei negoziati lo scorso dicembre.

Così Ferdinando Uliano, segretario nazionale di Fim-Cisl, che si aspetta che nell'incontro di domani con Marchionne «vengano indicati i modelli dell'Alfa e dove saranno ubicati. Pensiamo che il sito di Cassino sarà uno dei più coinvolti. Poi c'è la questione di Mirafiori, dove a fine anno dovrebbe essere prodotto il Suv Maserati Levante».

Uliano ha aggiunto che «vorremmo che anche Pomigliano avesse la piena occupazione al 2018», al termine del piano industriale quinquennale reso noto negli Usa l'anno scorso. Quanto all'incontro tra i sindacati e l'azienda previsto il 17 aprile sul rinnovo dei contratti salariali, Uliano ha affermato: «ci aspettiamo che l'azienda mostri un'apertura visto il miglioramento» della situazione.

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Mercoledì 15 Aprile 2015 - Ultimo aggiornamento: 17-04-2015 06:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA